Ciao a tutti, domenica pomeriggio mi sono imbattuto in un contadino che stava arando un campo, e fin qui nulla di strano, il bello è stato vedere un notevole gruppo di Aironi Guardabuoi seguire il trattore senza curarsi della vicinanza dello stesso (stavano a poche decine di cm dalle ruote e dall'aratro) per approfittare della tavola imbandita. Mi sono fermato in auto e mi sono messo a fotografare ma come al solito nel giro di pochi secondi sono volati più lontano
Da qui è nata la mia curiosità, fino a che punto, gli animali e gli uccelli, sono disposti a ridurre le distanze di sicurezza in caso di necessità?
Ciao, Raffaele.
P.S. aggiungo due notizie, il codirosso spazzacamino ha passato tutte le notti di quest'inverno sulla struttura del tendone del balcone nonostante la presenza periodica di persone che aprivano e chiudevano gli scuri. Nel Giardino di mia sorella nella struttura del pergolato una coppia di merli stà portando a compimento la moltiplicazione della specie (sono in cova).
Aironi Guardabuoi
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Aironi Guardabuoi
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Re: Aironi Guardabuoi
Hai fotografato la sottospecie "Airone guardatrattori" 

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Re: Aironi Guardabuoi
Evoluzione e adattamento della specie. Non ci sono più i buoi di una volta!
Luigi
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Re: Aironi Guardabuoi
Ciao Raffaele, cercherò di essere più serio di chi mi ha preceduto...
In estrema sintesi il concetto è questo: il comportamento animale si basa sul rapporto costi/benefici, dunque ogni individuo cerca di avere il massimo col minor investimento (e rischio). Questo rapporto cambia a seconda del luogo in cui un animale si trova, del periodo dell'anno, della sua età, ecc. A questo si deve aggiungere l'esperienza, a volte individuale, ma spesso accumulata e tramandata dai predecessori.
Un esempio può essere quello dei caprioli che si osservano nel torrente Parma in città: si può arrivare a pochi metri da loro quando ci si trova sui bastioni, ma se si scende nel greto la distanza di fuga sale a molte decine di metri. Hanno imparato, negli anni, che uno è un pericolo, l'altro no. Ci sono anche molti esempi in cui gli animali prendono addirittura il cibo dalle mani dell'uomo (seppure sbagliatissimo eticamente e a fini di conservazione).
Se hanno il tempo per impararlo ed è conveniente, gli animali si avvicinano all'uomo quasi sempre.
Ciao,
Emanuele

In estrema sintesi il concetto è questo: il comportamento animale si basa sul rapporto costi/benefici, dunque ogni individuo cerca di avere il massimo col minor investimento (e rischio). Questo rapporto cambia a seconda del luogo in cui un animale si trova, del periodo dell'anno, della sua età, ecc. A questo si deve aggiungere l'esperienza, a volte individuale, ma spesso accumulata e tramandata dai predecessori.
Un esempio può essere quello dei caprioli che si osservano nel torrente Parma in città: si può arrivare a pochi metri da loro quando ci si trova sui bastioni, ma se si scende nel greto la distanza di fuga sale a molte decine di metri. Hanno imparato, negli anni, che uno è un pericolo, l'altro no. Ci sono anche molti esempi in cui gli animali prendono addirittura il cibo dalle mani dell'uomo (seppure sbagliatissimo eticamente e a fini di conservazione).
Se hanno il tempo per impararlo ed è conveniente, gli animali si avvicinano all'uomo quasi sempre.
Ciao,
Emanuele
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Re: Aironi Guardabuoi


Grazie Emanuele, dunque il comportamento è dettato, da tanti fattori, la convenienza e l'interesse sembrano dominare su altri.
Ciao Raffaele.
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