Messaggioda LORENZO » mer 1 ott 2008, 14:47
Ciao Renato
Concordo con te...si parla poco di pesci e soprattutto si trascurano quelli che sono i danni provocati dalle specie alloctone.
Io mi occupo di pesci da ormai 20 anni sia per lavoro che per hobby e da circa 35 vado a pescare in molti fiumi italiani ed esteri.
La situazione Italiana non è rosea...anzi è grigia...marrone...nera!!!!...soprattutto per quanto riguarda la parte bassa degli affluenti del Po e anche della maggior parte dei grandi fiumi italiani.
Le cause? beh....ci vorrebbe un forum solo per queste....direi malagestione, ma soprattutto malgoverno e intento di soddisfare solo determinate esigenze politico-economiche che nulla hanno a che fare con la vera tutela ambientale e del patrimonio genetico autoctono.
L'impoverimento ecologico dei fiumi dovuto principalmente ad un massiccio sfruttamento delle risorse che fino agli anni 70 era da considerarsi più un cannibalismo che uno sfruttamento "sostenibile", ha comportato un impoverimento delle specie ittiche che ha allontanato i pescatori dalla maggior parte dei fiumi, con conseguente ripercussione sututta la filiera legata alla pesca (ditte specializzate, negozi,fiere, etc,,etc). Poi quasi d'incato verso gli anni '80 hanno cominciato a fare la comparsa alcune specie alloctone..primo fra tutti il Siluro, seguito dalla Breme, dal Gardon, dall'Aspio, dalla Blicca, dall'Acerina, dal Barbo europeo, dalla Tilapia, dallo Stipped Bass, dal Luccioperca, dal Temolo russo....e altre specie di cui potrei produrre un nutrito elenco, che sono diventate ormai parte integrante della nostra ittiofauna.
Sempre d'incanto è ripreso l'interesse verso la pesca non solo da parte degli appassionati, ma anche di alcune associazioni ambientaliste e di altre che si sono costituite ex novo, e anche di amministrazioni pubbliche e di una parte del mondo politico.....
Addirittura si sono emanate leggi che tutelano alcuni alloctoni (blak bass...un esempio tra tanti...e tra un pò avremo il siluro), sostenute da enti e associazioni che a spada tratta e forti del detto " pittosto che niente è meglio piuttosto" vedono nella tutela di questi animali il pretesto per rilanciare una "nuova ecologia" basata su interessi puramente economici ma che nulla ha di etico e sotenibile. Forse il termine PERDITA DI BIODIVERSITA' è meno importante sia dal punto di vista etico e anche economico, rispetto a quello FACCIAMO DI UN PROBLEMA UN'OPPORTUNITA''?
La domanda a questo punto sorge spontanea.......pensiamo ancora che la comparsa delle specie alloctone sia proprio un fatto accidentale? Non posso sostenere questa tesi con prove certe, in quanto non ne esistono...verò è che semplici considerazioni mettono in fila tanti tasselli che ben si incastrano gli uni negli altri...
Non voglio passare per un fondamentalista perchè come molti vado anche io a pescare e catturo quei pesci di cui parlavo prima......ma daltronde la mia è una scelta obbligata....come del resto per molti di voi. Al punto in cui siamo arrivati è anche impossibile cercare di eradicare queste specie, ma penso che avere il coraggio di denunciare queste cose e prodigarsi per cercare di tutelare quello che è rimasto possa essere un piccolo ma significativo passo per un'inversione di tendenza.
Quindi ittiologi, ittiofagi e ittiosauri...scusate lo sfogo , ma attendo commenti.
Saluti
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