La riscoperta della biodiversità nel cuore di Parma
Inviato: mer 2 ago 2017, 15:40
“ La battaglia per la vita sulla Terra sarà persa, oppure vinta, nelle città”
Ahmed Djoghlaf
Avviso per i lettori: il presente racconto risulterà pienamente comprensibile solo dopo aver visto le foto di Laura, ma vi consiglio di leggere prima la storia…
Buon giorno a tutti, mi presento: sono Laura.
Mi potete riconoscere dal segno che porto sul fianco sinistro. Abito a Parma, ma non ho una dimora fissa. Mi piace vivere libera e cambiare giaciglio spostandomi fra prati e cespugli che si estendono lungo le rive del Torrente, in città. Non sono sola, ho amiche e sorelle e ogni tanto incontro Luca, un giovane maschio che presto inizierà a farci forsennatamente la corte. L’ambiente dove trascorro la mia esistenza è un sorprendente lembo di natura ancora ben conservato, poco noto a molti di voi, nel cuore della città. Per me è un posto meraviglioso. Un vostro conspecifico, il grande ed appassionato naturalista Vittorio Parisi, ha individuato e descritto oltre 100 diverse specie che popolano questo prezioso corridoio di biodiversità, osservandole col binocolo dai Ponti e dai Viali che attraversano e costeggiano il Torrente. Ma vi assicuro che da quaggiù se ne vedono molte altre, a centinaia, specialmente quelle di piccole dimensioni!
Voi ogni tanto, passando sul Lungoparma, posate l’occhio su qualche animale che di solito si trova nei Parchi o nelle Riserve Protette e vi stupite, pensando che sia strano poterlo osservare in un ambiente cittadino. Io non mi stupisco. Tutti i giorni incontro, ormai da diverse settimane, l’elegante Cavaliere d’Italia, la paziente Nitticora, la candida Garzetta, i variopinti Gruccioni, l’imponente e ieratico Airone cenerino. Vedo i Cormorani che scompaiono sotto la superficie dell’acqua per riemergere con un pesce in bocca, gli Scoiattoli che saltano come pazzi acrobati fra i rami degli alberi, le Lepri che corrono veloci e in un attimo si dileguano… Rapaci diurni e notturni durante i chiari di Luna… E’ la vita che esplode. Sì, perché dove c’è l’acqua c’è la vita. E l’acqua rimane anche d’estate, perfino durante i periodi particolarmente caldi e siccitosi. Non l’avevate notato? Rimane in un tratto di circa 2 Km, portata dal Canale Ariana poco a valle di Ponte Sthendal, e si spinge fin quasi a Ponte Italia. Poi s’infiltra nel greto per riaffiorare qualche Km più a valle. Ma le sorprese non finiscono qui. Il 22 luglio, nella zona prossima a Ponte Dattaro è comparso un ospite del tutto inatteso e da quel giorno ci fa visita quotidianamente. E’ un airone scuro, color grigio ardesia, riconoscibile dalla piccola macchia bianca che presenta nella regione della gola. E’ l’”Egretta gularis”, un ospite eccezionale che neppure i più anziani fra noi avevano visto in passato.
Vi siete chiesti perché tutte queste specie vivono proprio qui, nel bel mezzo della città? Ci sarà pure un buon motivo, non vi pare? Forse ora cominciate a riflettere…
Questa perla di biodiversità seminascosta, questo tratto urbano che pullula di forme di vita, merita una maggior attenzione. In esso vivono centinaia di specie, alcune delle quali sono particolarmente tutelate dalle legislazioni internazionali. Pertanto, vi prego di prestare ascolto alle mie parole: ESTENDETE L’AREA DI RIEQUILIBRIO ECOLOGICO, attualmente esistente, almeno FINO AL PONTE CAPRAZZUCCA! Così quando nascerà mia figlia non verrà fatta a pezzi dalle lame dei trattori dell’AIPO che quest’anno si sono permessi di tagliare quasi tutta la vegetazione fra Ponte Italia e Ponte Caprazzucca in piena stagione riproduttiva! Se adotterete questa semplice misura, gli animali vedranno salvaguardate le loro aree per alimentarsi, le zone entro cui possono rifugiarsi e non saranno distrutti, a colpi di lama, spazi vitali per la loro riproduzione. Sarebbe un’opportunità straordinaria. Anche per voi perché potrete godere, camminando sul Lungoparma, ed apprezzare ancor più questo sorprendente lembo di natura nel centro cittadino. Anche voi starete meglio. Pensateci. Immaginate per un attimo i vostri studenti, a iniziare da quelli che frequentano le scuole che si affacciano sul Torrente, andare in qualche momento dell’anno a “scuola di biodiversità” a pochi passi dalle loro aule…
Perché non avete agito prima? Di cosa avete paura, forse di un’alluvione? Fugate questi timori. Usate la ragione e l’intelligenza di cui siete ben provvisti. Le esondazioni non si prevengono tagliando i serbatoi della biodiversità, cioè l’erba e i cespugli del tratto cittadino del Torrente, ma costruendo vasche di espansione di sufficiente ampiezza a monte della città.
Ora sapete qual’è il mio desiderio, estendere l’Area di Riequilibrio Ecologico, nel Torrente che attraversa la nostra città, in modo che possa diventare un prezioso, anche se piccolo, corridoio di naturalità in una Rete ben più ampia di Zone Protette. Potrebbe diventare anche il vostro desiderio.
A presto ragazzi, e che questo nostro sogno possa diventare realtà.
Laura
Nota finale. Ho fotografato pochi giorni fa “Laura” subito dopo il quinto “incontro” con il rarissimo Airone schistaceo (Egretta gularis) nei pressi di Ponte Dattaro e mi si è accesa una scintilla. Questa provocazione, la storia di “Laura”, ha lo scopo di far aprire gli occhi a più persone possibile in modo che possano riflettere su “quanta natura” esiste là dove pensavano che ci fossero solo erbacce e acqua inquinata, fra i Ponti di Parma, dallo Sthendal al Caprazzucca.
Grazie per la vostra attenzione
Andrea Beseghi
Ahmed Djoghlaf
Avviso per i lettori: il presente racconto risulterà pienamente comprensibile solo dopo aver visto le foto di Laura, ma vi consiglio di leggere prima la storia…
Buon giorno a tutti, mi presento: sono Laura.
Mi potete riconoscere dal segno che porto sul fianco sinistro. Abito a Parma, ma non ho una dimora fissa. Mi piace vivere libera e cambiare giaciglio spostandomi fra prati e cespugli che si estendono lungo le rive del Torrente, in città. Non sono sola, ho amiche e sorelle e ogni tanto incontro Luca, un giovane maschio che presto inizierà a farci forsennatamente la corte. L’ambiente dove trascorro la mia esistenza è un sorprendente lembo di natura ancora ben conservato, poco noto a molti di voi, nel cuore della città. Per me è un posto meraviglioso. Un vostro conspecifico, il grande ed appassionato naturalista Vittorio Parisi, ha individuato e descritto oltre 100 diverse specie che popolano questo prezioso corridoio di biodiversità, osservandole col binocolo dai Ponti e dai Viali che attraversano e costeggiano il Torrente. Ma vi assicuro che da quaggiù se ne vedono molte altre, a centinaia, specialmente quelle di piccole dimensioni!
Voi ogni tanto, passando sul Lungoparma, posate l’occhio su qualche animale che di solito si trova nei Parchi o nelle Riserve Protette e vi stupite, pensando che sia strano poterlo osservare in un ambiente cittadino. Io non mi stupisco. Tutti i giorni incontro, ormai da diverse settimane, l’elegante Cavaliere d’Italia, la paziente Nitticora, la candida Garzetta, i variopinti Gruccioni, l’imponente e ieratico Airone cenerino. Vedo i Cormorani che scompaiono sotto la superficie dell’acqua per riemergere con un pesce in bocca, gli Scoiattoli che saltano come pazzi acrobati fra i rami degli alberi, le Lepri che corrono veloci e in un attimo si dileguano… Rapaci diurni e notturni durante i chiari di Luna… E’ la vita che esplode. Sì, perché dove c’è l’acqua c’è la vita. E l’acqua rimane anche d’estate, perfino durante i periodi particolarmente caldi e siccitosi. Non l’avevate notato? Rimane in un tratto di circa 2 Km, portata dal Canale Ariana poco a valle di Ponte Sthendal, e si spinge fin quasi a Ponte Italia. Poi s’infiltra nel greto per riaffiorare qualche Km più a valle. Ma le sorprese non finiscono qui. Il 22 luglio, nella zona prossima a Ponte Dattaro è comparso un ospite del tutto inatteso e da quel giorno ci fa visita quotidianamente. E’ un airone scuro, color grigio ardesia, riconoscibile dalla piccola macchia bianca che presenta nella regione della gola. E’ l’”Egretta gularis”, un ospite eccezionale che neppure i più anziani fra noi avevano visto in passato.
Vi siete chiesti perché tutte queste specie vivono proprio qui, nel bel mezzo della città? Ci sarà pure un buon motivo, non vi pare? Forse ora cominciate a riflettere…
Questa perla di biodiversità seminascosta, questo tratto urbano che pullula di forme di vita, merita una maggior attenzione. In esso vivono centinaia di specie, alcune delle quali sono particolarmente tutelate dalle legislazioni internazionali. Pertanto, vi prego di prestare ascolto alle mie parole: ESTENDETE L’AREA DI RIEQUILIBRIO ECOLOGICO, attualmente esistente, almeno FINO AL PONTE CAPRAZZUCCA! Così quando nascerà mia figlia non verrà fatta a pezzi dalle lame dei trattori dell’AIPO che quest’anno si sono permessi di tagliare quasi tutta la vegetazione fra Ponte Italia e Ponte Caprazzucca in piena stagione riproduttiva! Se adotterete questa semplice misura, gli animali vedranno salvaguardate le loro aree per alimentarsi, le zone entro cui possono rifugiarsi e non saranno distrutti, a colpi di lama, spazi vitali per la loro riproduzione. Sarebbe un’opportunità straordinaria. Anche per voi perché potrete godere, camminando sul Lungoparma, ed apprezzare ancor più questo sorprendente lembo di natura nel centro cittadino. Anche voi starete meglio. Pensateci. Immaginate per un attimo i vostri studenti, a iniziare da quelli che frequentano le scuole che si affacciano sul Torrente, andare in qualche momento dell’anno a “scuola di biodiversità” a pochi passi dalle loro aule…
Perché non avete agito prima? Di cosa avete paura, forse di un’alluvione? Fugate questi timori. Usate la ragione e l’intelligenza di cui siete ben provvisti. Le esondazioni non si prevengono tagliando i serbatoi della biodiversità, cioè l’erba e i cespugli del tratto cittadino del Torrente, ma costruendo vasche di espansione di sufficiente ampiezza a monte della città.
Ora sapete qual’è il mio desiderio, estendere l’Area di Riequilibrio Ecologico, nel Torrente che attraversa la nostra città, in modo che possa diventare un prezioso, anche se piccolo, corridoio di naturalità in una Rete ben più ampia di Zone Protette. Potrebbe diventare anche il vostro desiderio.
A presto ragazzi, e che questo nostro sogno possa diventare realtà.
Laura
Nota finale. Ho fotografato pochi giorni fa “Laura” subito dopo il quinto “incontro” con il rarissimo Airone schistaceo (Egretta gularis) nei pressi di Ponte Dattaro e mi si è accesa una scintilla. Questa provocazione, la storia di “Laura”, ha lo scopo di far aprire gli occhi a più persone possibile in modo che possano riflettere su “quanta natura” esiste là dove pensavano che ci fossero solo erbacce e acqua inquinata, fra i Ponti di Parma, dallo Sthendal al Caprazzucca.
Grazie per la vostra attenzione
Andrea Beseghi