Topo selvatico

Enrico Ottolini
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Topo selvatico

Messaggioda Enrico Ottolini » ven 23 mag 2008, 16:11

La foto l’ho scattata qualche anno fa all’Oasi dei Ghirardi, ma il Topo selvatico (Apodemus sylvaticus) si trova un po’ in tutta la provincia, sia nei boschi, che nei prati e negli ambienti agricoli. Credo che in montagna si spinga anche oltre il limite della vegetazione degli alberi, ma non ho dati a riguardo.
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guidosardella
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Re: Topo selvatico

Messaggioda guidosardella » ven 23 mag 2008, 17:15

Che bello!

Ma quanti animali avevi trappolato, quella volta? Solo questo? :?:

Enrico Ottolini
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Re: Topo selvatico

Messaggioda Enrico Ottolini » sab 31 mag 2008, 7:16

Effettivamente i risultati del trappolaggio furono al di sotto delle aspettative, anche perchè ero abituato a trappolare in pianura, dove generalmente si cattura di più. Probabilmente la spiegazione è che in pianura le aree di rifugio (siepi, boschetti, incolti) hanno un'estensione molto minore, in rapporto alle ampie aree di alimentazione (coltivi). Dove ci sono ampie aree boscate i micrommammiferi si concentrano di meno ned è quindi meno probabile intercettarli con le nostre trappole (per chi non lo sa, specifico che si tratta di trappole a vivo e che tutti gli esemplari catturati vengono poi rilasciati!).
Verso la fine dell'estate ci possiamo provare di nuovo, ma prima dobbiamo verificare di essere a posto con le nuove disposizioni di legge, ad esempio la L.R. n. 15/2006 sulla fauna minore.

enrico bocchi
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Re: Topo selvatico

Messaggioda enrico bocchi » dom 1 giu 2008, 20:00

Lo conosco bene costui che si nutre esclusivamente di semi, con preferenza per quelli di alberi e arbusti di numerose specie; non dovrebbe trovare vita facile sopra il limite della vegetazione arborea, ed in effetti li non l'ho mai visto.
nadia ed enrico, www.florautoctona.com

enrico bocchi
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Re: Topo selvatico

Messaggioda enrico bocchi » dom 8 feb 2009, 18:10

(In aggiunta al precedente messaggio).Durante quest'inverno ho constatato che l'Apodemus sylvaticus è molto adattabile in fatto di alimentazione; quest'anno infatti la disponibilità di semi è molto ridotta, e in mancanza di ghiande, noci, nocciole e altri semi anche minuti, il nostro si è dovuto accontentare in alcuni casi dei fagioli di alcune leguminose sia selvatiche che coltivate: colto sul fatto mentre si nutriva di semi di Spartium Junceum e Cytisus Scoparius, e trovati nelle sue tane semi di favino e ceci; in particolare il favino viene accumulato solo in pieno campo, mentre i ceci nei pressi del locale di stoccaggio; una volta accumulati uno a uno questi vengono inumiditi e portati ad uno stadio di pregerminazione e solo allora consumati; pensate che due sole famiglie avevano spostato di alcuni metri uno ad uno circa 20 Kg di ceci.
Ho sempre creduto che il topo selvatico si disinteressasse completamente dei legumi, ma sono stato smentito, almeno in parte; in effetti i semi di maggiociondolo e di colutea non li hanno toccati.
saluto tutti, Enrico
nadia ed enrico, www.florautoctona.com


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