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Taglio dei boschi cedui.

Inviato: dom 5 apr 2009, 17:08
da enrico bocchi
Con la ripresa vegetativa primaverile sta ormai per scadere (il 15 aprile e per il faggio 15 maggio)il periodo durante il quale è consentito il taglio dei boschi cedui, salvo le deroghe concesse per i boschi montani in considerazione delle abbondanti precipitazioni nevose di quest'inverno.
Negli ultimi anni il ricorso al prelievo di legna da ardere è notevolmente aumentato, provocando inquietudine nei sottoscritti; le "Prescrizioni di massima e polizia forestale" prevedono che i boschi cedui possano essere ceduati a patto che non sia stata superata di una volta e mezzo la durata del "turno"; il turno varia a seconda della specie predominante nella composizione del ceduo: 28 anni per il faggeto, 20 anni per i querceti e i carpineti, 10 anni per il castagno, 8 anni per i boschi di pioppo, salice ed ontano. Ne consegue che un faggeto non potrebbe più essere ceduato oltrepassati i 42 anni dal taglio precedente, un querceto dopo i 30 anni e così via.
Il motivo di queste limitazioni è conseguenza del fatto che un ceduo più invecchia e più perde le sue capacità di rinnovarsi per via vegetativa; un ceduo invecchiato può essere avviato all'alto fusto o semplicemente lasciato crescere liberamente.
I tagli devono essere segnalati agli enti preposti dal legittimo proprietario, il quale deve attendere 30 giorni dalla segnalazione e poi può iniziare a tagliare se non ha ricevuto parere contrario da parte dell'ente preposto.
Nella nostra provincia esistono sicuramente molti boschi cedui dove il turno e mezzo è stato superato da parecchio e tuttavia rischiano di essere tagliati in barba alle norme; prossimamente ci prefiggiamo di segnalare su questo sito i casi che già conosciamo e quelli di cui verremo a conoscenza così che anche voi ne siate informati.
Enrico e Nadia.