Ciao a tutti.
Da settembre 2018 è entrato in vigore il nuovo regolamento forestale dell'Emilia Romagna, lo potete trovare e consultare tranquillamente sul sito della regione.
Non è cambiato molto rispetto al precedente, in nome di una semplificazione male interpretata lo si può bollare come decisamente peggiorativo.
Basti pensare che ora i boschi con pendenza superiore al 100% e i boschi in aree di frana possono essere tagliati con sola comunicazione fino ad un ettaro di superficie, e con domanda accompagnata da relazione di un tecnico per superfici maggiori: in questi boschi che prima non si potevano tagliare spesso sopravvivono vegetazioni interessanti dal punto di vista naturalistico. Basti pensare che fino a 1500mq o 25 tonnellate di legname non è necessaria nemmeno la comunicazione all'ente preposto, neanche se ci si trova all'interno di aree protette. Basti pensare che la regolamentazione dell'accesso dei mezzi agroforestali per l'esbosco del legname non tiene conto delle loro dimensioni e del loro peso, in una regione come la nostra naturalmente soggetta a gravi fenomeni di dissesto idrogeologico.
Basti pensare che come tutte le leggi si presta ad essere manipolato, interpretato e tradotto a piacimento e comodo di onesti e disonesti.
Come si tradurrà nella realtà, lo vedremo nei prossimi anni nei boschi dell'Appennino, vedremo se ci sarà una brusca sterzata rispetto al decennio precedente durante il quale se no sono viste di cotte e di crude, oppure se si continuerà a fare gli gnorri, come lo si è fatto finora ad esempio riguardo alla piaga del mototurismo, una piaga epocale. Di sicuro per ora siamo molto lontani dal concetto di foresta bene comune che si auspicava qualche decennio fà, mentre prevale quello di una gestione puramente economica a favore di un'economia misera e scellerata.
Nuovo regolamento forestale.
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Nuovo regolamento forestale.
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Re: Nuovo regolamento forestale.
Domanda da ignorante: come mai nei boschi con pendenza superiore ai 45° sarà più semplice tagliare? Non avrebbero più bisogno di attenzioni dato il maggior rischio di frane? Sbaglio del tutto?
Daniela
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Re: Nuovo regolamento forestale.
Le imprese dei tagliatori si sono attrezzate con mezzi pesanti e costosi, per abbattere questi costi devono per forza continuare a tagliare, e per farlo nei pendii oltre 45° giustificano gli interventi sostenendo che il peso delle piante annose compromette la stablità dei pendii, io invece sostengo che sia il tracciare nuove piste "a perdere" per esboscare il legname a minare la stabilità dei versanti, e che percorrerle con mezzi pesanti aumenti notevolmente l'erosione dei terreni boschivi modificando la rete naturale dei corsi d'acqua. Per il resto le piante annose concresciute nei boschi cedui o nelle fustaie si sono sempre schiantate, talvolta sollevando grosse zolle di cotico boschivo, ma questo è del tutto naturale. Bisognerebbe evitare al massimo di entrare nei boschi coi mezzi pesanti e di tracciare nuove piste di esbosco, ricorrendo ad altri mezzi anche più economici come canaline o risine, verricelli, teleferiche e spesso anche semplicemente olio di gomito.
In effetti l'olio di gomito ormai è un materiale difficile da reperire proprio in conseguenza dell'eccessiva meccanizzazione dei lavori agricoli e forestali, per cui molti senza accorgersene sono diventati disabili, ma questo è tutto un altro discorso, molto complesso col quele posso tranquillamente dimostrare la non sostenibilità del taglio produttivo dei boschi cedui.
In effetti l'olio di gomito ormai è un materiale difficile da reperire proprio in conseguenza dell'eccessiva meccanizzazione dei lavori agricoli e forestali, per cui molti senza accorgersene sono diventati disabili, ma questo è tutto un altro discorso, molto complesso col quele posso tranquillamente dimostrare la non sostenibilità del taglio produttivo dei boschi cedui.
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Re: Nuovo regolamento forestale.
Sottoscrivo tutti i concetti espressi da Enrico: non sono un esperto in materia, ma su questi argomenti dovrebbe bastare il buonsenso e un po' di esperienza in Natura. Purtroppo oggi buonsenso, equilibrio di giudizio e scelte oneste sono costantemente prevaricate dall'avidità dell'uomo e in Natura, almeno sicuramente nella Natura delle nostre terre, le scelte scellerate paiono sempre ineluttabilmente vincenti. Ho visto anch'io in giro opere di taglio che ho giudicato una follia foriera di sventura. Non capivo la ragione di interventi così drastici in aree erte e soggette a frane: ora, con le spiegazioni di Enrico, ho capito. Desolante! Riccardo
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Re: Nuovo regolamento forestale.
Sospettavo che ci fosse qualche motivo spacciato per ecologico per giustificare uno scempio a scopo di lucro... TAV insegna. E meno male che la nostra regione è (ancora) amministrata da chi si dichiara attento all'ambiente... E' dura non temere il peggio!
Daniela
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Re: Nuovo regolamento forestale.
A proposito di follia, bisogna speciticare che salvo in rari casi, le operazioni di taglio vengono eseguite con motoseghe, e sicuramente c'è una forte componente di follia nell'andare a tagliare in pendii molto ripidi con questi pericolosi attrezzi; questa componente non ce la mette certo il disabile impigrito, ma una categoria di boscaioli d'importazione che in questi ultimi anni ha imperversato in tutto l'appennino, gente disposta a lavorare come bestie per pochi soldi in nero, Senza di loro non saremmo qui a parlare di grossi tagli boschivi, in quanto nessun italiano si sarebbe prestato a simili performance in barba alla legge 626.
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Re: Nuovo regolamento forestale.
Ma chi importa frotte di boscaioli stranieri? penso siano ditte nostrane che speculano sulla "moda" delle stufe a pellett e, che ne so, delle cassette usa e getta o dei bancali... Suppongo siano queste ditte a far pressioni per avere normative favorevoli e la domanda seguente è: cosa ci guadagnano i nostri amministratori a favorire questo andazzo?
Daniela
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Re: Nuovo regolamento forestale.
Non saprei dire a chi giova, l'interrogativo rimane. Ci sono anche altri interrogativi "tecnici" che aspettano risposte: ad esempio tra il vecchio ed il nuovo regolamento rimangono sostanzialmente invariati i periodi prescritti tra un taglio e il successivo, per ogni tipologia di bosco, chiamati turni, che per un ceduo di querce ad esempio è fissato in 40 anni; strano comunque che sia prima che dopo l'entrata in vigore del nuovo regolamento siano stati tagliati boschi che nessuno aveva più toccato da 60/70 anni i quali a quel punto si sarebbero potuti solo convertire ad alto fusto.
Una cosa è certa: se si taglia un ceduo troppo invecchiato questo non ricaccia più prontamente, anzi molte ceppaie muoiono e lasciano spazio a specie pioniere talvolta anche alloctone, peggiorando così la composizione del ceduo. Considerato che il nuovo regolamento benedice chi mantiene le specie minoritarie e santifica chi le reimpianta dopo i tagli, si può dire che benedizioni e santificazioni non interessano più di tanto visto che i finanziamenti comunitari finiscono sempre e solo a chi costruisce capannoni e acquista nuove macchine, unico modo valido per migliorare la propria azienda.
Una cosa è certa: se si taglia un ceduo troppo invecchiato questo non ricaccia più prontamente, anzi molte ceppaie muoiono e lasciano spazio a specie pioniere talvolta anche alloctone, peggiorando così la composizione del ceduo. Considerato che il nuovo regolamento benedice chi mantiene le specie minoritarie e santifica chi le reimpianta dopo i tagli, si può dire che benedizioni e santificazioni non interessano più di tanto visto che i finanziamenti comunitari finiscono sempre e solo a chi costruisce capannoni e acquista nuove macchine, unico modo valido per migliorare la propria azienda.
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