ai Ghirardi o sul Gottero non ho dubbi che si stia benissimo;
mi dispiacerebbe se, come dici tu, a dirigere i parchi ci fosse qualcuno che pensa più alla loro fruibilità che non alla loro salvaguardia: non è per questo che esistono, non sono zoo safari o parchi avventura; io non so ancora di preciso cosa proverò a fare, ma non riesco prprio a digerire questa degenerazione;
ti ringrazio tantissimo per le tue parole che mi hanno fatto sentire un po' meno solo
ciao
Massimo
campionati di tiro con l'arco nei Boschi di Carrega
Re: campionati di tiro con l'arco nei Boschi di Carrega
Un consiglio a tutti: prima di scagliarsi contro questa iniziativa, cerchiamo di capire di cosa si tratta.
Questi campionati si tengono ogni anno, ogni volta in località diverse. Spesso, in parchi.
Sul sito www,fiarc.it si possono trovare tutte le informazioni del caso, dove si sono svolti i campionati negli anni passati.
Se queste informazioni non sono sufficienti, è sempre possibile contattare gli amministratori di queste località, specie nel caso di Parchi, e chiedere se si sono verificati danni all'ambiente o alla fauna o altro.
Poi, in base alle informazioni ed alle risposte ricevute si può discutere.
Farlo a priori e giungere alla conclusione che è una cosa abominevole, senza sapere di cosa si tratta, senza sapere se gli arcieri sono rispettosi della natura o meno, non è corretto.
Invito caldamente a documentarsi, anche chiedendo a chi ha già ospitato queste manifestazioni, e poi a discutere.
Cordialmente
Eugenio
Questi campionati si tengono ogni anno, ogni volta in località diverse. Spesso, in parchi.
Sul sito www,fiarc.it si possono trovare tutte le informazioni del caso, dove si sono svolti i campionati negli anni passati.
Se queste informazioni non sono sufficienti, è sempre possibile contattare gli amministratori di queste località, specie nel caso di Parchi, e chiedere se si sono verificati danni all'ambiente o alla fauna o altro.
Poi, in base alle informazioni ed alle risposte ricevute si può discutere.
Farlo a priori e giungere alla conclusione che è una cosa abominevole, senza sapere di cosa si tratta, senza sapere se gli arcieri sono rispettosi della natura o meno, non è corretto.
Invito caldamente a documentarsi, anche chiedendo a chi ha già ospitato queste manifestazioni, e poi a discutere.
Cordialmente
Eugenio
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Re: campionati di tiro con l'arco nei Boschi di Carrega
Gentile Eugenio, il problema non riguarda la manifestazione in sè, bensì il luogo indicato per il suo svolgimento. La mission di un parco naturale è primariamente quella di conservare la natura, promuovendo comportamenti rispettosi di fauna, flora e ambienti ed incentivando gli stessi atteggiamenti fuori dall'area protetta. Nessuno crede che gli arcieri se ne vadano in giro a centrare caprioli o lepri, ma che un evento smaccatamente filo-venatorio (e qui sì che il sito della FIARC ci viene ampiamente in aiuto) si debba svolgere in un'area protetta, con sagome di animali - anche protetti, come il lupo - tra i bersagli, non mi può trovare d'accordo. Sarà miopia, ma mi sfugge pure qualsiasi logica per cui un ente parco debba cimentarsi in un tentativo tanto goffo di promozione turistica, sempre che questo sia lo scopo. L'unica cosa certa è l'incoerenza di fondo tra l'esistenza di un parco naturale ed il fatto che questo si faccia promotore (sì perché c'è anche il patrocinio, oltre all'ospitalità) di attività che hanno, e cito testualmente dal sito FIARC, come "unico fine, cogliere il centro del bersaglio seguendo le regole della simulazione venatoria".
Se poi vogliamo aprire anche il capitolo riguardante l'impatto che la presenza, per una settimana, di oltre 700 arcieri più accompagnatori avrà sul parco, oltre che le modalità con cui la dovuta Valutazione di Incidenza (necessaria in area SIC, come quella in oggetto) è stata accuratamente evitata, beh, ecco che parrebbe quasi di sparare sulla Croce Rossa.
Il motivo di fondo è comunque sempre lo stesso: quando c'è da far girare qualche soldino, la conservazione dell'ambiente passa in secondo piano e le regole che faticosamente ci siamo dati per rispettarla, anche solo in minuscoli lembi di territorio, vengono derogate con irrisoria faciloneria e disprezzo.
Saluti,
Emanuele
Se poi vogliamo aprire anche il capitolo riguardante l'impatto che la presenza, per una settimana, di oltre 700 arcieri più accompagnatori avrà sul parco, oltre che le modalità con cui la dovuta Valutazione di Incidenza (necessaria in area SIC, come quella in oggetto) è stata accuratamente evitata, beh, ecco che parrebbe quasi di sparare sulla Croce Rossa.
Il motivo di fondo è comunque sempre lo stesso: quando c'è da far girare qualche soldino, la conservazione dell'ambiente passa in secondo piano e le regole che faticosamente ci siamo dati per rispettarla, anche solo in minuscoli lembi di territorio, vengono derogate con irrisoria faciloneria e disprezzo.
Saluti,
Emanuele
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Re: campionati di tiro con l'arco nei Boschi di Carrega
Grazie, Emanuele. Credo tu abbia interpretato al meglio i sentimenti di molti di noi frequentatori del Taccuino, e, ovviamente, dei nostri Parchi, Riserve e aree protette.
Su un vecchio numero (forse 2014) di Storie Naturali (rivista delle Aree Protette dell'E-R) ricordo di aver letto un articolo sull'equilibrio tra conservazione e fruizione dove, mi pare, ci si preoccupava soprattutto del solito bracconaggio, raccolta fiori frutti e fossili, fuochi accesi per pic-nic domenicali... Oggi abbiamo fuoristrada, moto e quad che girano ovunque e motoraduni organizzati, addirittura manifestazioni con centinaia di partecipanti...
Dove stiamo andando? E' questo il nuovo concetto di "fruizione" delle aree protette?
Noi ci danniamo a fare educazione ambientale, a spiegare la biodiversità e l'importanza della sua salvaguardia e l'Ente preposto alla cura dei Parchi sponsorizza attività assolutamente diseducative?!
Credo che l'impatto di questa manifestazione sia stato decisamente sottovalutato da chi doveva autorizzarlo e spero che la cosa non si ripeta più.
Saluti,
Daniela
Su un vecchio numero (forse 2014) di Storie Naturali (rivista delle Aree Protette dell'E-R) ricordo di aver letto un articolo sull'equilibrio tra conservazione e fruizione dove, mi pare, ci si preoccupava soprattutto del solito bracconaggio, raccolta fiori frutti e fossili, fuochi accesi per pic-nic domenicali... Oggi abbiamo fuoristrada, moto e quad che girano ovunque e motoraduni organizzati, addirittura manifestazioni con centinaia di partecipanti...
Dove stiamo andando? E' questo il nuovo concetto di "fruizione" delle aree protette?
Noi ci danniamo a fare educazione ambientale, a spiegare la biodiversità e l'importanza della sua salvaguardia e l'Ente preposto alla cura dei Parchi sponsorizza attività assolutamente diseducative?!
Credo che l'impatto di questa manifestazione sia stato decisamente sottovalutato da chi doveva autorizzarlo e spero che la cosa non si ripeta più.
Saluti,
Daniela
Re: campionati di tiro con l'arco nei Boschi di Carrega
Gentile Emanuele,
ho letto e comprendo le vostre motivazioni, e le sottoscrivo in toto.
Sono un vecchio (anche anagraficamente…) ambientalistà, già iscritto a WWF, ENPA, LAV e diverse altre organizzazioni animaliste ed ambientaliste in ambito locale.
E sono anche un arciere: forse pecco di presunzione dicendo che credo di poter parlare con cognizione di causa di ambedue le cose.
Vivo nel Parco Regionale dei Colli Euganei, e ho a cuore la salvaguardia dell’ambiente.
Qui, nel Parco, ci sono due Compagnie che hanno il loro percorso di tiro, in tutto e per tutto simile a quelli che vengono realizzati per i Campionati Italiani.
Per poterli realizzare, è stato necessario presentare all’Ente Parco una documentazione completa di Progetto e Valutazione di Incidenza Ambientale redatta da un Perito autorizzato.
Dopo attenta valutazione della documentazione ma sopratutto in situ, l’Ente ha dato il benestare alla realizzazione dei percorsi, con unica raccomandazione: alle prime lamentele o danni al parco stesso, il permesso sarebbe stato revocato.
I campi esistono da oltre 15 anni, e non si sono mai verificati problemi.
Dico tutto questo per significare il rispetto che tutti noi arcieri FIARC portiamo all’ambiente, ben sapendo che il nostro sport non ha sponsor, è uno sport povero (non come il calcio che ogni settimana mette a ferro e fuoco qualche città senza che nessuno muova un dito!) e di conseguenza sempre sotto la lente.
Si sono tenuti Campionati Italiani in Parchi Nazionali (ultimo nel 2014 nel Parco Nazionale del Pollino, in Calabria), ogni settimana si tengono gare in bosch e anche in parchi (l’ultima a cui ho partecipato lo scorso week end, due giorni nel Parco del Paneveggio a Fiera di Primiero).
Un paio di anni fa una Compagnia in Sardegna ha organizzato un evento di 3 giorni nel Parco della Gallura.
Di esempi di gare in zone protette ce ne sono a iosa e mai, sottolineo mai, si sono verificati problemi di sorta.
Questo perché rispettiamo l’ambiente, chi di noi fuma poi si porta dietro il mozzicone e non lo lascia a terra. Se vediamo un animale, lepre o fagiano o altro, e capita spesso, ci fermiamo contenti ad ammirarlo e a godere della sua presenza.
E’ vero, il nostro sport è una simulazione venatoria: ma gli scacchi non sono forse la simulazione di una battaglia? E una partita di calcio? E una di Rugby?
I nostri bersagli sono sagome di poliuretano che rappresentano animali, che vengono posizionate il giorno prima della gara e tolte la sera, a gara finita (non nei Campionati Italiani, durante i quali restano posizionate per i giorni della manifestazione).
E’ cattivo gusto? A me non pare, anche perché si inseriscono perfettamente nell’ambiente naturale, molto meglio di bersagli multicolori.
Esiste la Federazione Internazionale (www.ifaa-archery.org), alla quale la nostra FIARC è affiliata, e gare di questo tipo vengono praticate in tutti i Paesi secondo le stesse regole.
Ecco credo di aver annoiato tutti a sufficienza, ma vorrei tranquillizzarvi: nessuno farà alcunchè di male all'ambiente, perchè anche noi arcieri ci teniamo.
Venite a vedere i Campionati, e prima se volete, andate ad assistere ad una gara nella Vostra Regione (http://www.fiarc.it/attivita-sportive/c ... magna.html nell'invito è indicata la località).
Spero perdonerete la mia lungaggine, e vi saluto cordialmente.
Eugenio
ho letto e comprendo le vostre motivazioni, e le sottoscrivo in toto.
Sono un vecchio (anche anagraficamente…) ambientalistà, già iscritto a WWF, ENPA, LAV e diverse altre organizzazioni animaliste ed ambientaliste in ambito locale.
E sono anche un arciere: forse pecco di presunzione dicendo che credo di poter parlare con cognizione di causa di ambedue le cose.
Vivo nel Parco Regionale dei Colli Euganei, e ho a cuore la salvaguardia dell’ambiente.
Qui, nel Parco, ci sono due Compagnie che hanno il loro percorso di tiro, in tutto e per tutto simile a quelli che vengono realizzati per i Campionati Italiani.
Per poterli realizzare, è stato necessario presentare all’Ente Parco una documentazione completa di Progetto e Valutazione di Incidenza Ambientale redatta da un Perito autorizzato.
Dopo attenta valutazione della documentazione ma sopratutto in situ, l’Ente ha dato il benestare alla realizzazione dei percorsi, con unica raccomandazione: alle prime lamentele o danni al parco stesso, il permesso sarebbe stato revocato.
I campi esistono da oltre 15 anni, e non si sono mai verificati problemi.
Dico tutto questo per significare il rispetto che tutti noi arcieri FIARC portiamo all’ambiente, ben sapendo che il nostro sport non ha sponsor, è uno sport povero (non come il calcio che ogni settimana mette a ferro e fuoco qualche città senza che nessuno muova un dito!) e di conseguenza sempre sotto la lente.
Si sono tenuti Campionati Italiani in Parchi Nazionali (ultimo nel 2014 nel Parco Nazionale del Pollino, in Calabria), ogni settimana si tengono gare in bosch e anche in parchi (l’ultima a cui ho partecipato lo scorso week end, due giorni nel Parco del Paneveggio a Fiera di Primiero).
Un paio di anni fa una Compagnia in Sardegna ha organizzato un evento di 3 giorni nel Parco della Gallura.
Di esempi di gare in zone protette ce ne sono a iosa e mai, sottolineo mai, si sono verificati problemi di sorta.
Questo perché rispettiamo l’ambiente, chi di noi fuma poi si porta dietro il mozzicone e non lo lascia a terra. Se vediamo un animale, lepre o fagiano o altro, e capita spesso, ci fermiamo contenti ad ammirarlo e a godere della sua presenza.
E’ vero, il nostro sport è una simulazione venatoria: ma gli scacchi non sono forse la simulazione di una battaglia? E una partita di calcio? E una di Rugby?
I nostri bersagli sono sagome di poliuretano che rappresentano animali, che vengono posizionate il giorno prima della gara e tolte la sera, a gara finita (non nei Campionati Italiani, durante i quali restano posizionate per i giorni della manifestazione).
E’ cattivo gusto? A me non pare, anche perché si inseriscono perfettamente nell’ambiente naturale, molto meglio di bersagli multicolori.
Esiste la Federazione Internazionale (www.ifaa-archery.org), alla quale la nostra FIARC è affiliata, e gare di questo tipo vengono praticate in tutti i Paesi secondo le stesse regole.
Ecco credo di aver annoiato tutti a sufficienza, ma vorrei tranquillizzarvi: nessuno farà alcunchè di male all'ambiente, perchè anche noi arcieri ci teniamo.
Venite a vedere i Campionati, e prima se volete, andate ad assistere ad una gara nella Vostra Regione (http://www.fiarc.it/attivita-sportive/c ... magna.html nell'invito è indicata la località).
Spero perdonerete la mia lungaggine, e vi saluto cordialmente.
Eugenio
Re: campionati di tiro con l'arco nei Boschi di Carrega
Gentile Daniela,
vorrei fare un solo piccolo appunto al suo scritto: chi ha detto che si tratta di un'attività assolutamente diseducativa? Con quale criterio la definisce tale?
Mi creda, non c'è assolutamente niente di diseducativo, al contrario!
Diseducativo è casomai dare giudizi a priori, senza consìoscere le cose.
Cordialmente
Eugenio
vorrei fare un solo piccolo appunto al suo scritto: chi ha detto che si tratta di un'attività assolutamente diseducativa? Con quale criterio la definisce tale?
Mi creda, non c'è assolutamente niente di diseducativo, al contrario!
Diseducativo è casomai dare giudizi a priori, senza consìoscere le cose.
Cordialmente
Eugenio
Re: campionati di tiro con l'arco nei Boschi di Carrega
Gentile Eugenio, perdonami la brevità, ma mi puoi spiegare perché le gare a cui partecipi le devi proprio disputare in un'area protetta? Non puoi simulare la tua battuta di caccia in un campo di grano subito dopo la mietitura?
buona serata
Massimo
buona serata
Massimo
Re: campionati di tiro con l'arco nei Boschi di Carrega
Gentile Mainosky, ci sono anche le gare nei campi di grano dopo la mietitura, o nei prati dopo il taglio del fieno.
In ogni caso, il luogo viene scelto da chi organizza le gare, non da chi partecipa.
Buona giornata
Eugenio
In ogni caso, il luogo viene scelto da chi organizza le gare, non da chi partecipa.
Buona giornata
Eugenio
Re: campionati di tiro con l'arco nei Boschi di Carrega
bene, allora spero che le prossime gare non vengano organizzate in aree protette
Re: campionati di tiro con l'arco nei Boschi di Carrega
Rispetto la tua opinione, lecita e corretta.
In effetti, di luoghi che si prestano alle nostre gare (e a tante altre cose) al di fuori delle aree protette ce ne sono a iosa nel nostro Paese.
Ho constatato che i Parchi e i luoghi "speciali" vengono scelti per eventi altrettanto speciali, tipo i campionati nazionali.
Comprensibile: se inviti amici da fuori a casa tua, li accogli nel migliore dei modi, non nel deposito della ratatuja.....
Oltre a questo, se le cose vengono fatte bene (e ti assicuro che le mie esperienze passate confermano che così è) e con il beneplacito degli Enti preposti (perchè per organizzare un evento, gara o meglio ancora campionato, vanno avvisati e va chiesta l'autorizzazione a Comune, Carabinieri, eventuali Enti Parco o simili, Protezione Civile, e tanti altri). non vedo perchè non far conoscere a tante persone provenienti da tutta Italia anche i Parchi Protetti.
Ci vedo solo del positivo, e niente di negativo.
Buona giornata
Eugenio
In effetti, di luoghi che si prestano alle nostre gare (e a tante altre cose) al di fuori delle aree protette ce ne sono a iosa nel nostro Paese.
Ho constatato che i Parchi e i luoghi "speciali" vengono scelti per eventi altrettanto speciali, tipo i campionati nazionali.
Comprensibile: se inviti amici da fuori a casa tua, li accogli nel migliore dei modi, non nel deposito della ratatuja.....
Oltre a questo, se le cose vengono fatte bene (e ti assicuro che le mie esperienze passate confermano che così è) e con il beneplacito degli Enti preposti (perchè per organizzare un evento, gara o meglio ancora campionato, vanno avvisati e va chiesta l'autorizzazione a Comune, Carabinieri, eventuali Enti Parco o simili, Protezione Civile, e tanti altri). non vedo perchè non far conoscere a tante persone provenienti da tutta Italia anche i Parchi Protetti.
Ci vedo solo del positivo, e niente di negativo.
Buona giornata
Eugenio
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