Messaggioda riccardo de vivo » sab 28 mag 2016, 18:25
Innanzitutto porgo il mio saluto a Eugenio, che ha ritenuto di aggregarsi al nostro gruppo, per illustrare una posizione di naturalismo sicuramente diversa per la nostra esperienza, ma che comunque a me pare assolutamente corretta e rispettosa. Nel mondo ambientalista, che bene o male frequento e conosco da cinquant'anni, ho incontrato con una certa frequenza un male che spero personalmente di essere riuscito a evitare: quello della purezza degli eletti, noi siamo i puri in un mondo sordido di egoisti, insensibili, distruttori e approfittatori. E chissà perché, più gli ambientalisti erano intellettuali salottieri senza esperienza di vita della Natura e più questo sentimento elitario, con conseguente disprezzo di modi diversi di accostarsi al mondo naturale, diveniva frequente. Io ho riconosciuto grandi amanti e conoscitori della Natura tra cacciatori, pescatori, montanari bracconieri, tanto per nominare qualcuna delle categorie più antitetche al comune sentire dell'ambientalista. Immaginiamo quindi se faccio fatica a immaginare amore per la Natura in Eugenio e nei suoi amici, che hanno scelto una via diversa per stare a contatto con il Creato. Se Emanuele vede un richiamo venatorio nell'attività dell'arciere, vorrei ricordare anche che il Kyudo è pure una via profonda per elevare lo Spirito e parte sempre dalla stessa disciplina, arco e frecce. La valutazione deve essere pragmatica, la manifestazione può veramente arrecare un danno diverso e maggiore rispetto alla normale frequentazione del Parco oppure no. Ma per l'amore del cielo non cerchiamo di giustificare l'ostracismo con argomenti ideologici, richiami venatori, sagome di lupo, etc, perché rischiamo davvero di rientrare in quell'ambientalismo snob, che di certo non ha mai arrecato né cultura, né vantaggi alla causa della Natura. Questa discussione, a me non è affatto parsa sterile, perché ha fatto conoscere aspetti diversi di vivere la Natura e poi è sempre stata condotta con rispetto e buone argomentazioni. Un saluto a tutti Riccardo