Il bosco della Tagliata e dintorni
Inviato: mer 11 mag 2011, 13:06
Domenica scorsa ho fatto un giro da Pian del Monte a Lago Buono al M. La Tagliata (circa 1200 m. slm) al M. Ravacotta, da cui si ridiscende al Testanello per tornare alla località di partenza: praticamente l'ultima parte della Val Testanello. Ero già stata da quelle parti, ma non ricordavo una vegetazione forestale così ricca e rigogliosa. Dal M. Arsone al Ravacotta, escluso il versante meridionale di quest'ultimo) dai 975 m. ai 1200 della tagliata è un susseguirsi abbastanza continuo di boschi vecchi in cui faggio e cerro sono accompagnati da una compagine di altre specie che a tratti diventa dominante rispetto alle essenze più comuni. Si tratta sia di annosi cedui che hanno largamente superato turno e doppio turno (di ceduazione) sia di popolamenti spontanei che pian piano hanno ricolonizzato pascoli arborati. Si tratta spesso di alberi di notevoli dimensioni (considerato dove vegetano) con diametri che a occhio e croce superano felicemente i 35-40 cm di diametro.
Acer campestris
Acer opulifolium
Acer pseudoplatanus (il più diffuso)
Acer platanoides (il più sporadico, ma con la sua brava rinnovazione)
Carpinus betulus
Sorbus torminalis (sporadico)
Sorbus aria
Tilia cordata
Tilia x vulgaris
Ulmus glabra
Per molto tempo questa valle è rimasta intonsa, poco considerata dai piani di taglio a causa dei suoi versanti acclivi quindi scomodi e rischiosi per lavorarci con motoseghe e trattori; da qualche anno però avevamo notato una ripresa dei tagli cedui a est di Rocca Marruca, quest'anno le motoseghe hanno intaccato le cerrete a ovest della medesima località. Dal legname accumulato a bordo strada si capisce che si tratta di boschi di età certamente superiore a una volta e mezzo il turno della cerreta (20 anni di turno equivale a 30 anni di turno limite alla ceduazione dopodichè l'unico intervento ammissibile dovrebbe essere il taglio di avviamento all'alto fusto). In questi boschi la composizione specifica non è così varia come quella descritta precedentemente, ma temo che non ci voglia niente per proseguire più a monte una volta cominciato.
Ho scattato alcune foto, ma le metterò in altro momento. State accorti voi che state in alta Val Taro! Ciao, Nadia.
Acer campestris
Acer opulifolium
Acer pseudoplatanus (il più diffuso)
Acer platanoides (il più sporadico, ma con la sua brava rinnovazione)
Carpinus betulus
Sorbus torminalis (sporadico)
Sorbus aria
Tilia cordata
Tilia x vulgaris
Ulmus glabra
Per molto tempo questa valle è rimasta intonsa, poco considerata dai piani di taglio a causa dei suoi versanti acclivi quindi scomodi e rischiosi per lavorarci con motoseghe e trattori; da qualche anno però avevamo notato una ripresa dei tagli cedui a est di Rocca Marruca, quest'anno le motoseghe hanno intaccato le cerrete a ovest della medesima località. Dal legname accumulato a bordo strada si capisce che si tratta di boschi di età certamente superiore a una volta e mezzo il turno della cerreta (20 anni di turno equivale a 30 anni di turno limite alla ceduazione dopodichè l'unico intervento ammissibile dovrebbe essere il taglio di avviamento all'alto fusto). In questi boschi la composizione specifica non è così varia come quella descritta precedentemente, ma temo che non ci voglia niente per proseguire più a monte una volta cominciato.
Ho scattato alcune foto, ma le metterò in altro momento. State accorti voi che state in alta Val Taro! Ciao, Nadia.