Anno bisesto, anno funesto.

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enrico bocchi
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Anno bisesto, anno funesto.

Messaggioda enrico bocchi » mer 29 feb 2012, 18:42

Dopo l'inverno lampo durato 3 settimane ora le temperature sono rapidamente salite a valori primaverili e la neve è stata costretta a togliere rapidamente il disturbo; oggi il termometro che teniamo vicino al vivaio ha segnato 2°C di minima e 26°C di massima :shock: ; mai visto niente del genere prima d'ora!
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Luigi Ghillani
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Re: Anno bisesto, anno funesto.

Messaggioda Luigi Ghillani » ven 2 mar 2012, 21:09

Annno bisestile o bis'ostile? Questo è il problema.
Luigi

enrico bocchi
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Re: Anno bisesto, anno funesto.

Messaggioda enrico bocchi » ven 31 ago 2012, 20:40

Ormai siamo abbastanza avanti nel corso di questo 2012, e si può dire che l'estate che sta per terminare è stata un'interminabile incubo in Emilia Romagna; si discute in questi giorni se sia corretto o meno avviare la stagione venatoria nonostante la già dura prova che anche gli animali hanno dovuto superare: aggiungo solo che tale prova non è ancora terminata per loro, poichè a causa delle mancate fruttificazioni di quasi tutte le specie arboree ed arbustive, quelli di loro che si nutrono di semi non sapranno di che cibarsi.
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Emanuele Fior
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Re: Anno bisesto, anno funesto.

Messaggioda Emanuele Fior » sab 1 set 2012, 14:17

A conferma di quanto dice Enrico, ISPRA ha prodotto un documento ufficiale in cui sostiene sarebbe opportuno posticipare l'attività venatoria sino a quando non si sia appurato il termine della fase critica per la fauna legata alla siccità estiva e comunque sino a quando non si siano appurate le condizioni delle diverse specie. Legambiente Emilia-Romagna, supportata da tale documento, ha immediatamente provveduto ad inoltrare richiesta ufficiale presso la RER perché sia posticipato l'inizio della caccia.
Si attendono risposte.

Ciao,
Emanuele

P.S. E' comunque difficile pensare che un animale o una popolazione, colpiti da un inverno ed una estate come quelle appena trascorse, possano in poche settimane riacquisire le condizioni fisiche ottimali o raggiungere le consistenze numeriche perdute (se perdute) nell'ultimo anno.

Enrico Ottolini
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Re: Anno bisesto, anno funesto.

Messaggioda Enrico Ottolini » mar 4 set 2012, 17:04

Anche il WWF Emilia-Romagna sul posticipo ha sollecitato la Regione, che ha prontamente scaricato la decisione sulle Province, secondo quanto dichiarata dall'Assessore Rabboni il 30 agosto.

enrico bocchi
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Re: Anno bisesto, anno funesto.

Messaggioda enrico bocchi » mar 13 gen 2015, 12:01

Ciao a tutti; riporto alla vostra attenzione questo argomento di due inverni fà, quando proprio il 29 febbraio si verificò un forte innalzamento della temperatura a causa del phoen, e 26°C mi sembrarono tanti per fine febbraio.
Ebbene avrete senz'altro notato che in questo inizio 2015 il phoen si è già manifestato per ben 2 volte con il massimo della temperatura domenica 4 ( intorno a 14°C) e sabato 10 (intorno a 22°C), e in questa seconda occasione ha esteso i suoi effetti anche a domenica 11 (ancora intorno a 17°C).
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guidosardella
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Re: Anno bisesto, anno funesto.

Messaggioda guidosardella » sab 14 feb 2015, 22:02

Non è che riesci a mandarcene un po' anche qui, Enrico? ;)

enrico bocchi
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Re: Anno bisesto, anno funesto.

Messaggioda enrico bocchi » mar 17 feb 2015, 8:12

L'avrei fatto volentieri Guido! Nel frattempo, dopo la grande nevicata del 5 e 6 febbraio, abbiamo avuto di nuovo una manifestazione del fenomeno: è infatti gelato il 7 e l'8 ma il 9 febbraio, a sorpresa, la gelata notturna è stata leggera e le temperature diurne, nonostante le correnti da nord, sono salite a 14/16°C (10 in più del previsto!); anche il giorno 10 abbiamo avuto di nuovo una gelata leggerissima e poi massime intorno a 14°C, poi il fenomeno è scemato, ma di fatto quella che doveva essere una robusta ondata di freddo, e lo è stata ad esempio nella bassa parmense con temperature oltre i -10°C, per noi si è trasformata in un magico anticipo primaverile. Tra l'altro il vento qui non si è nemmeno manifestato, per cui il riscaldamento dell'atmosfera alle quote collinari e montane è da attribuire sia ad una marcata inversione termica, che alla rimonta da ovest di un forte campo di alta pressione con aria calda in quota.
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