Nel pomeriggio di domenica 5 febbraio, a - 7 °C oltre ad arietta da Nord-Est e oltre mezzo metro di neve, le aperte e immacolate pendici in cui sono disseminate le case di Carniglia e Caneso non pullulavano di gitanti

. In un tale pur suggestivo e silenzioso scenario, abbandonata per sfinimento

ogni velleità di scoop su passaggi di animaletti tipo lupi o yeti appenninici tosco-liguri-emiliani, occhi ed animo sono stati intiepiditi (riscaldati è troppo per una simile temperatura) da due sempreverdi

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CAPITOLO I
Nei pressi di Carniglia, pur a poche decine di m. dalla strada, il camuffamento

con edera sul tronco e cerri circondanti con foglie secche persistenti non è bastato a una rispettabile cerrosughera (
Quercus crenata Lam.) (diam. tronco una trentina di cm, altezza 7-8 m), prima smascherata poi cinicamente immortalata

. Esemplare – se non già noto - che va ad aggiungersi a quelli recentemente individuati (vedi Taccuino dicembre-gennaio) al M.Prinzera, a Calice, a Signatico e a Casembola (siamo di fronte ad un inizio di infestazione? la chioma di questo esemplare oltretutto impedisce una rigogliosa crescita dei rovi sottostanti!! …..

).