Messaggioda riccardo de vivo » mer 6 lug 2011, 1:08
Allora, per le prime tre foto tutto perfetto: fiore fresco, bei viscidi funzionali ed helleborine incontestabili.
L'ultima foto, quella del lago Santo, riprende dei fiori vecchiotti con il ginostemio ormai in fase degenerativa. Se guardi bene il fiore di sinistra non ha più i pollinii, quindi ovviamente non può più esservi nemmeno il viscidio (probabilmente asportato da un insetto insieme ai pollinii). Il fiore di destra ha l'antera in fase essiccativa, i pollinii vecchi ormai abbastanza sgranati e il viscidio essiccato, al centro, esiste: si tratta di nuovo di una helleborine e non stupirti di alcuni aspetti diversi di forma e colore perché E. helleborine è una delle Epipactis a più alta variabilità intraspecifica. Ricordiamo comunque che autogamia e allogamia non risolvono certo l'identificazione di tutte le Epipactis, ma sono solo un carattere, sicuramente e facilmente determinante per differenziare helleborine da muelleri. Per altre specie occorre però utilizzare aspetti diversi e talora piuttosto sottili.
Comunque non spaventarti si tratta di allenare l'occhio. Capisco perfettamente il tuo sgomento, perché all'inizio a me sembravano tutte uguali. Ho solo avuto la fortuna di uscire da sette anni insieme a Luciano Bongiorni, che penso sia il maggiore esperto italiano di Epipactis. Comunque all'inizio, probabilmente per miei limiti, ho fatto una fatica tremenda a capirci qualcosa.
Se pubblichi nel Forum i tuoi dubbi, nei limiti della mia conoscenza, sarà per me un piacere condividere quanto ho ricevuto da altri.
Ciao Riccardo