Ciao a tutti, volevo chiedervi di identificare queste formiche e cercare di spiegarmi uno strano fenomeno che ho osservato.
Innanzi tutto ho trovato questa regina, e volevo chiedervi di che specie si trattasse:
Separatamente ho osservato uno strano fenomeno: le formiche a trasportavano le b, che rimanevano appallottolate: come si spiega ciò?
Formiche per mirmicologi
Re: Formiche per mirmicologi /2
Ecco le foto di una formica a, di una b e di tutte e due con un centimetro di raffronto:
Penso che la regina appartenga a una delle due specie, ammesso che non si tratti di una unica e di individui in diverse fasce d'età; ho inoltre osservato almeno altri 2 esemplari a trasportare altrettanti b.
Le foto sono state scattate con un microscopio digitale USB Veho Microcapture WMS-004 Deluxe: la regina era viva, mentre le altre due no.
Scusate se magari sono specie semplicissime da identificare, ma chiedo ugualmente lumi.
Grazie e ciao,
Francesco.
Penso che la regina appartenga a una delle due specie, ammesso che non si tratti di una unica e di individui in diverse fasce d'età; ho inoltre osservato almeno altri 2 esemplari a trasportare altrettanti b.
Le foto sono state scattate con un microscopio digitale USB Veho Microcapture WMS-004 Deluxe: la regina era viva, mentre le altre due no.
Scusate se magari sono specie semplicissime da identificare, ma chiedo ugualmente lumi.
Grazie e ciao,
Francesco.
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- Iscritto il: dom 30 nov 2008, 21:50
Re: Formiche per mirmicologi
In tema di formiche la bibliografia utilizzabile nell'identificazione è molto ridotta (ancora più ridotta che per i ragni, il che è tutto dire . .).
Anche in questo caso le specie si identificano con sicurezza solo con l'insetto morto e un buon microscopio. Tuttavia in base a forma e dimensioni generali
provo a buttare lì le specie più probabili, anche andando per esclusione.
Mi sembra Formica cunicularia o Formica fusca, in ogni caso dovrebbe appartenere al genere Formica. Escludendo però Formica rufa e affini (aquilonia, lugubris ecc. che
sono leggermente più grandi con torace rosso).
Tra le specie più comuni che mi sento di escludere con sicurezza ci sono quelle del genere Lasius (simili ma più piccole e con zampe più corte), Camponotus (sono i grossi formiconi
che vediamo spesso in montagna sui tronchi degli alberi), Crematogaster scutellaris (è la comune formica "rizzaculo" con testa rossa che nidifica negli alberi), Messor (sono formiche di dimensioni anche grandi con soldati dotati di "testone" che raccolgono semi nei prati o nei campi), Tetramorium (è una piccola formica terrestre presente vicino alle abitazioni o al loro interno), Myrmica (simile alla precedente ma rossiccia e un po' più grande).
Quanto al trasporto di conspecifici vivi, è un problema che mi sono posto spesso anch'io da bambino, quando vedevo una formica viva e in perfetta salute rannicchiata e incollata alle mandibole di un'altra che la trasportava. Una risposta sicura non ce l'ho neppure adesso. Di sicuro non si tratta né di combattimento né di trasporto di feriti (ho verificato che le formiche trasportate erano in grado di camminare) né di accoppiamento (trattandosi di operaie). Posso solo dirti che ho osservato questo fenomeno in momenti particolari e non sempre comuni, per esempio quando il formicaio viene trasferito e una sorta di "intelligenza collettiva" suggerisce ad alcune formiche di trasportare al nuovo formicaio le operaie che non hanno ancora recepito determinati stimoli. Se non ricordo male devo aver visto tale fenomeno anche in seguito al passaggio di un tagliaerba o all'attacco di formiche schiaviste del genere Polyergus, tutti eventi traumatici per il formicaio che possono causare molti dispersi. E' importante recuperare le formiche che non riescono a ritrovare la strada per il formicaio perché se trascorrono troppo tempo lontane dal formicaio o dalle compagne perdono l'odore identificativo della colonia, che in seguito percepirà come una minaccia qualsiasi formica con odore differente. Così è peggio per i dispersi che non sono più riconosciuti e vengono abbattuti dai compagni di un tempo, e anche per la colonia che ha perso forza lavoro e ha sprecato energie per eliminare "innocui vagabondi in stato confusionale".
Anche in questo caso le specie si identificano con sicurezza solo con l'insetto morto e un buon microscopio. Tuttavia in base a forma e dimensioni generali
provo a buttare lì le specie più probabili, anche andando per esclusione.
Mi sembra Formica cunicularia o Formica fusca, in ogni caso dovrebbe appartenere al genere Formica. Escludendo però Formica rufa e affini (aquilonia, lugubris ecc. che
sono leggermente più grandi con torace rosso).
Tra le specie più comuni che mi sento di escludere con sicurezza ci sono quelle del genere Lasius (simili ma più piccole e con zampe più corte), Camponotus (sono i grossi formiconi
che vediamo spesso in montagna sui tronchi degli alberi), Crematogaster scutellaris (è la comune formica "rizzaculo" con testa rossa che nidifica negli alberi), Messor (sono formiche di dimensioni anche grandi con soldati dotati di "testone" che raccolgono semi nei prati o nei campi), Tetramorium (è una piccola formica terrestre presente vicino alle abitazioni o al loro interno), Myrmica (simile alla precedente ma rossiccia e un po' più grande).
Quanto al trasporto di conspecifici vivi, è un problema che mi sono posto spesso anch'io da bambino, quando vedevo una formica viva e in perfetta salute rannicchiata e incollata alle mandibole di un'altra che la trasportava. Una risposta sicura non ce l'ho neppure adesso. Di sicuro non si tratta né di combattimento né di trasporto di feriti (ho verificato che le formiche trasportate erano in grado di camminare) né di accoppiamento (trattandosi di operaie). Posso solo dirti che ho osservato questo fenomeno in momenti particolari e non sempre comuni, per esempio quando il formicaio viene trasferito e una sorta di "intelligenza collettiva" suggerisce ad alcune formiche di trasportare al nuovo formicaio le operaie che non hanno ancora recepito determinati stimoli. Se non ricordo male devo aver visto tale fenomeno anche in seguito al passaggio di un tagliaerba o all'attacco di formiche schiaviste del genere Polyergus, tutti eventi traumatici per il formicaio che possono causare molti dispersi. E' importante recuperare le formiche che non riescono a ritrovare la strada per il formicaio perché se trascorrono troppo tempo lontane dal formicaio o dalle compagne perdono l'odore identificativo della colonia, che in seguito percepirà come una minaccia qualsiasi formica con odore differente. Così è peggio per i dispersi che non sono più riconosciuti e vengono abbattuti dai compagni di un tempo, e anche per la colonia che ha perso forza lavoro e ha sprecato energie per eliminare "innocui vagabondi in stato confusionale".
Re: Formiche per mirmicologi
Grazie davvero per la risposta, e concordo sulla considerazione della bibliografia sulle formiche!
Volevo chiederti però se le prime ipotesi che hai fatto escludendo, per esempio, il genere Lasius si riferissero alla regina.
Purtroppo né sul Chinery né su internet neanch'io ho trovato informazioni sul trasporto di formiche vive.
Grazie ancora per la risposta!
Ciao,
Francesco.
Volevo chiederti però se le prime ipotesi che hai fatto escludendo, per esempio, il genere Lasius si riferissero alla regina.
Purtroppo né sul Chinery né su internet neanch'io ho trovato informazioni sul trasporto di formiche vive.
Grazie ancora per la risposta!
Ciao,
Francesco.
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