Lupo avvelenato recuperato a Reno di Tizzano.

enrico bocchi
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Re: Lupo avvelenato recuperato a Reno di Tizzano.

Messaggioda enrico bocchi » gio 25 mar 2010, 18:00

Ok Ok, per questa volta ti perdono; però già che siamo nell'argomento, riconosciamolo: nel super-io profondo di ogni vero naturalista c'è il bisogno, per ora pura utopia, di ritornare alle origini sfuggendo a questa condizione antropocentrica.....
nadia ed enrico, www.florautoctona.com

Antonio Rinaldi
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Re: Lupo avvelenato recuperato a Reno di Tizzano.

Messaggioda Antonio Rinaldi » gio 25 mar 2010, 18:55

eh sì Enrico ...
non sai quanto lo sento il bisogno di fuga...
in questo cz di ufficio mi hanno bollito il cervello a tal putno che non capisco più nemmeno quello che scrivo...
(rileggendomi, in effetti ... capisco l'equivoco... non potevo esprimermi in maniera peggiore).
:oops:
Cmq viva il lupo lo stesso èh!!!
Ma non in contrapposizione agli abitanti della montagna!
questo me lo concedete no?!?
:mrgreen:

abocchi
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Re: Lupo avvelenato recuperato a Reno di Tizzano.

Messaggioda abocchi » gio 25 mar 2010, 21:49

Caro Antonio, scusa se anch'io mi sono arrabbiato, ma quando mi toccano la montagna non ragiono più. Pure io molti anni fa ho abitato per un periodo a Parma dove stavo per finire l'università; poi il richiamo delle mie origini montanare ha preso il sopravvento e ho mollato città e università per una vita certamente più grama, ma diversa.
Vivendo a Parma certi problemi si vedono con altri occhi. Per quanto riguarda i recinti per difendere gli animali non è facile trovare la soluzione migliore. Io ho un bel recinto di circa 10000 m quadrati con prato, bosco e sorgente d'acqua dove gli animali ( pecore, capre,manze e vitelli) hanno il massimo del benessere.Vi è una stalla di 175mq dove gli animali hanno ottimo fieno a volontà e dove entrano ed escono quando vogliono. La recinzione fatta 10 anni fa con rete per ovini e bovini molto robusta è alta 1,40 m più un filo spinato sopra, in totale 1,50 m. Tutto bene fino al 2004, poi i problemi, anche 5 capi uccisi di notte. Non ti dico il mio stato d'animo quando ho visto tutto quel macello,c'era sangue tutto intorno.
Ho chiamato i veterinari AUSL e il verdetto è stato lupo, anzi dalle impronte 2 lupi. Ho seguito le tracce nella neve sino quasi al monte Caio poi mi sono stufato e sono tornato indietro. Ho notato che ogni tanto segnavano il territorio con urina e raschiavano il terreno con le zampe. Negli anni successivi ho subito altri attacchi anche in altre stagioni anche se avevo messo un altro filo spinato più alto. L' estate scorsa ho pensato di prendere una rete alta 2 metri con maglie più piccole in modo da impedire al lupo di scalare la recinzione; sopra metterò un filo elettrificato. Ma che spesa! Circa 2000 euro per metà recinto.
E poi il tempo a montarla. Speriamo funzioni, però non è giusto che le spese tocchino sempre a noi montanari,ciao Antonio

abocchi
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Re: Lupo avvelenato recuperato a Reno di Tizzano.

Messaggioda abocchi » gio 25 mar 2010, 21:56

Mi sono dimenticato di allegare un paio di foto che avevo fatto tempo fa,( allora non avevo le pecore Cornigliesi, razza protetta perchè in via di estinzione), Antonio Bocchi
Allegati
Pecore.JPG
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Pecora.JPG
Pecora.JPG (168 KiB) Visto 4285 volte

Antonio Rinaldi
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Re: Lupo avvelenato recuperato a Reno di Tizzano.

Messaggioda Antonio Rinaldi » ven 26 mar 2010, 10:03

capisco... quando alle cose ci si è dentro la prospettiva è sempre molto diversa, e ovviamente più realisica...
e i problemi pratici spesso fanno a pugni con gli ideali.

renato
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Re: Lupo avvelenato recuperato a Reno di Tizzano.

Messaggioda renato » ven 26 mar 2010, 12:40

Molto interessante questa discussione, che mette in moto tanti ragionamenti.
La convivenza uomo natura da sempre vive su equilibri difficili.
Se prendiamo come esempio la provincia di Parma, noto come la situazione sia opposta dalla pianura alla montagna.
In pianura stiamo perdendo tutta la biodiversità presente, soprattutto a causa dell'urbanizzazione, ormai fuori controllo.
Perfino l'agricoltura non riesce a fermare il cemento e l'asfalto. Rimarranno i fiumi (ovviamente stretti stretti dentro agli argini) e poche zone di rispetto, il resto sarà come l'hinterland milanese.
Dalla collina in su il discorso cambia, la difficoltà ad avere servizi, lavoro e svaghi, spinge la gente verso il capoluogo, inevitabilmente il bosco avanza e avanzerà di più, eccetto poche situazioni locali. Questo ha già comportato, lo vedete tutti, l'aumento di animali come capriolo, lupo ecc.
La natura si adatta e si trasforma più velocemente di noi. Solo cinque anni fa nel parco del Taro si vedevano pochi gruppetti di caprioli, oggi.. sono dovunque e così dappertutto, perfino a parma zona nord.
L'uomo a mio parere è più lento ad adattarsi. La presenza del lupo ad esempio necessiterebbe di profonde contromisure di tipo preventivo, so che in Abruzzo tutti i pastori hanno dei cani maremmani dotati di collare anti lupo. Non sono un esperto in materia ma è chiaro che occorre trovare delle soluzioni efficaci, sia per il proprietario di pecore e simili che per il lupo. Con tutti i caprioli che ci sono, dobbiamo fargli capire che le pecore sono difficili da prendere, che è meglio girare al largo.
Credo che questo sia meglio dei risarcimenti, difficili da ottenere con i tempi magri delle amministrazioni pubbliche.
Renato

enrico bocchi
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Re: Lupo avvelenato recuperato a Reno di Tizzano.

Messaggioda enrico bocchi » ven 26 mar 2010, 18:09

Questa dei cani maremmani con collare antilupo ma anche addestrati a stare con il gregge per difenderlo e non a seguire i lupi coi quali avrebbero comunque la peggio, l'ho già sentita anni fa, e potrebbe essere una soluzione valida oltre che snella e facilmente praticabile; ricordo anche che alcuni pastori che avevano subito seri danni alle greggi, una volta adottata questa soluzione si erano dichiarati molto soddisfatti per la completa risoluzione del problema.
Sono pienamente d'accordo con Renato sul fatto che bisogna dissuadere i lupi dalle prede domestiche e costringerli a vedersela con caprioli, daini, cinghiali e quant'altro abbonda.
nadia ed enrico, www.florautoctona.com


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