Ciao!
In generale l'inverno in ambienti montani si svolge in questo modo: gli ungulati utilizzano una strategia di minor consumo energetico, soprattutto limitando gli spostamenti e concentrandosi nelle poche aree dove il manto nevoso è meno consistente (pendii ripidi ed esposti a meridione), sia per reperire il cibo che per muoversi con minore difficoltà. Questo comportamento ha come principale fattore limitante l'eccessiva densità, sia su base intra che interspecifica, obbligando certi individui a rinunciare a tali aree per altre più sfavorevoli, dove però non trovano competizione (magra consolazione...

).
Per quanto concerne volpi e mustelidi gli inverni rigidi sono una manna, visto il gran numero di carcasse ed animali spossati, dunque facili prede, che incontrano; il peso esiguo inoltre consente spesso loro di "galleggiare" sulla neve, risparmiando energia. La neve nasconde i roditori di cui si nutrono, ma poco male: le volpi sono famose per i loro tuffi a testa in giù dopo avere fiutato la preda sotto vari centimetri bianchi.
Il lupo è quello che in assoluto se la passa meglio; vari studi hanno dimostrato che il maggior successo predatorio si ha proprio con neve alta, sia per le precarie condizioni delle potenziali prede, sia perchè gli zoccoli degli ungulati affondano molto più delle larghe dita del lupo.
Insomma, c'è chi l'ha dura e chi ci sguazza; in ogni caso è un diverso ed affascinante palcoscenico in cui ha luogo l'eterna lotta per la sopravvivenza.
Saluti,
Emanuele