neve di marzo in val stirone

anguis
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neve di marzo in val stirone

Messaggioda anguis » sab 13 mar 2010, 23:37

forse vado fuori tema dal contesto del forum ,ma oggi passando per il territorio innevato che si vede nella foto allegata (località Madonna Buona appena fuori Iggio,a sinistra la valle dello Stirone Rivarolo,a destra la Val Stirone) mi domandavo ,ma gli animali non volanti ovvero tutti mammiferi che non vanno in letargo, come se la cavano in un ambiente tanto ostile? se andassero tutti in pianura ,ci sarebbe una vera invasione !invece sia in montagna che in pianura sembra tutto calmo ,anzi più calmo del solito... come si comportano i grossi ungulati,la volpe ,il lupo quando la neve cade così abbondante? ci sono studi in proposito?
ciao anguis
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case mantogni
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Emanuele Fior
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Re: neve di marzo in val stirone

Messaggioda Emanuele Fior » dom 14 mar 2010, 15:53

Ciao!
In generale l'inverno in ambienti montani si svolge in questo modo: gli ungulati utilizzano una strategia di minor consumo energetico, soprattutto limitando gli spostamenti e concentrandosi nelle poche aree dove il manto nevoso è meno consistente (pendii ripidi ed esposti a meridione), sia per reperire il cibo che per muoversi con minore difficoltà. Questo comportamento ha come principale fattore limitante l'eccessiva densità, sia su base intra che interspecifica, obbligando certi individui a rinunciare a tali aree per altre più sfavorevoli, dove però non trovano competizione (magra consolazione... ;) ).
Per quanto concerne volpi e mustelidi gli inverni rigidi sono una manna, visto il gran numero di carcasse ed animali spossati, dunque facili prede, che incontrano; il peso esiguo inoltre consente spesso loro di "galleggiare" sulla neve, risparmiando energia. La neve nasconde i roditori di cui si nutrono, ma poco male: le volpi sono famose per i loro tuffi a testa in giù dopo avere fiutato la preda sotto vari centimetri bianchi.
Il lupo è quello che in assoluto se la passa meglio; vari studi hanno dimostrato che il maggior successo predatorio si ha proprio con neve alta, sia per le precarie condizioni delle potenziali prede, sia perchè gli zoccoli degli ungulati affondano molto più delle larghe dita del lupo.
Insomma, c'è chi l'ha dura e chi ci sguazza; in ogni caso è un diverso ed affascinante palcoscenico in cui ha luogo l'eterna lotta per la sopravvivenza.

Saluti,
Emanuele

enrico bocchi
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Re: neve di marzo in val stirone

Messaggioda enrico bocchi » lun 15 mar 2010, 12:05

Ieri mattina abbiamo compiuto un giro ad anello intorno alla cima del Caio, passando per il sentiero che porta al grande faggio; su neve vecchia di 48 ore e in lento assestamento con la parte superficiale ancora soffice, abbiamo trovato impronte di mammiferi medio piccoli:
immancabili volpi e lepri con numerose piste, ma anche mustelidi tipo faina o martora (almeno 5 piste), donnola (1 pista), tasso ( 1 pista approfittando a lungo del sentiero battuto dai "ciaspolatori") e roditori come scoiattolo (1 pista) e ghiro (alcune brevi piste).
La gran parte delle piste sembravano della notte precedente, quindi dopo una nevicata di simili proporzioni (oltre 1 metro di neve fresca in assestamento) gli animali medio piccoli stanno fermi il più possibile aspettando almeno la formazione di una crosta superficiale con il gelo della notte, e solo allora riprendono a spostarsi in cerca di cibo. Ungulati e lupi invece scendono a valle e non hanno nessun interesse nemmeno a spostarsi da una valle all'altra attraverso i valichi.
Certo ormai siamo a marzo e per loro trovare cibo in giro dev'essere sempre più difficile e rischioso, ma sono certo che se la caveranno.
nadia ed enrico, www.florautoctona.com


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