Falco Pellegrino
Inviato: lun 11 gen 2010, 23:42
Domenica 10 gennaio, ore 15.00. Mi addentro verso il greto del torrente Parma, zona Campus, come faccio spesso. Subito, da un alto pioppo si leva un rapace che si posa su di un altro albero. Penso al "solito" sparviere, avvistato spesso sulle stesse piante.
Mi avvicino un poco ed immediatamente si lancia di nuovo in aria, stavolta iniziando a volteggiare alternando brevi planate ad ali piatte ad elastici battiti alari; è troppo grosso per essere uno sparviere, il volo potente. Quindi, presa quota, si lancia in una folle picchiata sul torrente; si risolleva e volteggia alcune volte tra i tiranti del ponte De Gasperi (il ponte nuovo della tangenziale sud), fino a posarsi sulla cima del pilone, a ca. 70 metri d'altezza. Lo inquadro col binocolo: Pellegrino!
Corro a casa (a 200 metri di distanza, per fortuna), lasciando il mio amico Loris di vedetta, prendo il teleobiettivo e ritorno fuori. E' ancora lì. Mi avvicino con circospezione, ma sembra non considerarmi...e chi lo farebbe, da lassù...
Metto a fuoco e scatto.
Scusate il lungo racconto, ma finalmente capisco l'utilità di questa grande opera parmigiana: posatoio per pellegrini (attendo una battuta di Luigi
). La qualità dell'immagine è quella che è, ma ho dovuto croppare un pò.
Chissà che il nido che Franco Roscelli ha posizionato con lungimiranza sulla cima del pilone anni fa possa trovare qualche stabile inquilino!
Ciao
Emanuele
Mi avvicino un poco ed immediatamente si lancia di nuovo in aria, stavolta iniziando a volteggiare alternando brevi planate ad ali piatte ad elastici battiti alari; è troppo grosso per essere uno sparviere, il volo potente. Quindi, presa quota, si lancia in una folle picchiata sul torrente; si risolleva e volteggia alcune volte tra i tiranti del ponte De Gasperi (il ponte nuovo della tangenziale sud), fino a posarsi sulla cima del pilone, a ca. 70 metri d'altezza. Lo inquadro col binocolo: Pellegrino!
Corro a casa (a 200 metri di distanza, per fortuna), lasciando il mio amico Loris di vedetta, prendo il teleobiettivo e ritorno fuori. E' ancora lì. Mi avvicino con circospezione, ma sembra non considerarmi...e chi lo farebbe, da lassù...
Metto a fuoco e scatto.
Scusate il lungo racconto, ma finalmente capisco l'utilità di questa grande opera parmigiana: posatoio per pellegrini (attendo una battuta di Luigi

Chissà che il nido che Franco Roscelli ha posizionato con lungimiranza sulla cima del pilone anni fa possa trovare qualche stabile inquilino!
Ciao
Emanuele