Come tutti gli anni dal balcone di casa mia a sud delle Poste di Via Pastrengo sento il canto piacevolmente monotono di un assiolo.
"Mi piace stare nel silenzio solo
ascoltando l'assolo dell'assiolo"
Ieri in località Pagàno di Viazzano Upupa in canto (che incanto!)
Saluti...e scusate l'Avena poetica
Assiolo
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Re: Assiolo
Un altro punto d'ascolto consueto dell'assiolo (ormai da alcuni anni) è il ponte della Navetta sul Baganza. Il canto a volte proviene dalla sponda sinistra (verso via Baganza), altre dalla sponda destra (verso via Navetta).
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Re: Assiolo
L'assiolo è anche quest'anno mio compagno notturno (Strada Argini, Parma sud); sono spesso due esemplari che si fanno "chiù" a distanza.
La scorsa estate ho dovuto soccorrerne uno caduto nella canna fumaria della mia vicina; poveretto, tutto pieno di fuliggine. Mi hanno riferito che era lì da almeno un paio di giorni. E' però bastato idratarlo un pò per vederlo tornare rapido nel buio, ovviamente nel più assoluto silenzio tipico degli strigiformi.
La scorsa estate ho dovuto soccorrerne uno caduto nella canna fumaria della mia vicina; poveretto, tutto pieno di fuliggine. Mi hanno riferito che era lì da almeno un paio di giorni. E' però bastato idratarlo un pò per vederlo tornare rapido nel buio, ovviamente nel più assoluto silenzio tipico degli strigiformi.
Re: Assiolo
Luigi Ghillani ha scritto:Come tutti gli anni dal balcone di casa mia a sud delle Poste di Via Pastrengo sento il canto piacevolmente monotono di un assiolo.
"Mi piace stare nel silenzio solo
ascoltando l'assolo dell'assiolo"
Saluti...e scusate l'Avena poetica
E allora, caro Luigi, beccati questa )
L'assiuolo
di Giovanni Pascoli (da Myricae)
Dov’era la luna? ché il cielo
notava in un’alba di perla,
ed ergersi il mandorlo e il melo
parevano a meglio vederla.
Venivano soffi di lampi
da un nero di nubi laggiù;
veniva una voce dai campi:
chiù...
Le stelle lucevano rare
tra mezzo alla nebbia di latte:
sentivo il cullare del mare,
sentivo un fru fru tra le fratte;
sentivo nel cuore un sussulto,
com’eco d’un grido che fu.
Sonava lontano il singulto:
chiù...
Su tutte le lucide vette
tremava un sospiro di vento:
squassavano le cavallette
finissimi sistri d’argento
(tintinni a invisibili porte
che forse non s’aprono più?...);
e c’era quel pianto di morte...
chiù...
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Re: Assiolo
Mentre ringrazio Franco per avermi condotto ai Pascoli penso che i "chiù" che sente Emanuele siano gli stessi che sento da casa mia.
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Re: Assiolo
Allora, dopo i Pascoli, occupiamoci del Prato. Nel suo volume sui vertebrati del Parmense (1899) il naturalista Alberto Del Prato riporta il nome dialettale dell'assiolo (Ciò), aggiungendo: "è poi giudicato goffo e figuratamente Ciò si adopera in questo senso; vi è il detto che: l'è andà scoèula sett ann pr'imparer a dir ciò".
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