Caprioli in campagna

[abocchi]

Dario scrive....
"Io vivo in pianura, e ogni giorno vedo tragicamente scomparire sotto cemento e asfalto una nuova fettina della nostra fertile terra…"


La capisco perfettamente perché anch'io ho combattuto per questi ideali,non in pianura ma vicino al crinale dell'Appennino.
Mi spiego meglio: negli anni 70 quando conobbi mia moglie che era originaria di Pianadetto (Monchio) mi innamorai anche del bellissimo paesaggio di boschi,torrenti,fiori e torbiere della zona sotto il crinale dove andavamo spesso,precisamente la zona di prato Spilla, dove di li a poco sarebbero arrivate le ruspe a stravolgere il paesaggio. Dove c'erano prati,boschi e torbiere arrivarono gli escavatori,le ruspe e la cementificazione e quell'angolo di Paradiso svanì.Io provai un dolore immenso come altri ,per es. il gruppo naturalistico del CAI di allora che assieme ci eravamo opposti invano.
Tornando al paragone con i caprioli,comunque vada andrà senz'altro meglio della storia citata prima.
Per ripopolare con animali( non in pericolo estinzione) un territorio occorrono tempi medio-corti,ma se si distruggono ambienti come le torbiere e le emergenze glaciali vicino al nostro crinale, occorrerebbero migliaia e migliaia di anni per ritornare come erano un tempo.
E invece a rovinare irrimediabilmente questi ambienti ci vuole molto meno! E non si può più tornare indietro.
Per fortuna nel posto citato fu poi fatto il Parco di crinale e si sono parzialmente riparati i danni di allora.
Quindi lei fa molto bene a tenere alta l'attenzione su queste cose e combattere per questi ideali perché non sempre il progresso va nel verso giusto. Cordiali saluti Antonio.

[enrico bocchi]

.....nel frattempo qualcuno sta facendo qualcosa per contenere la popolazione dei caprioli.....