Ma Zunino è un ambientalista esperto di lupi?

riccardo de vivo
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Re: Ma Zunino è un ambientalista esperto di lupi?

Messaggioda riccardo de vivo » gio 5 feb 2015, 22:13

Se vi è un’accusa che non mi indispone è quella dell’ignoranza: da vecchio socratico la ritengo un buon punto di partenza per iniziare ad apprendere. Parlo della Natura solo e sempre per esperienza vissuta, fin da quando avevo le braghe corte: non amo discettare di temi sommi né paludarmi di parole pompose anche se, a forza di sentirle da altri, qualcuna l’ho imparata. Siamo nella terra del dottor Balanzone, che confondeva gli umili con lingua dotta, ma sappiamo che alla fine non è stato il suo modello di cultura a cambiare il mondo. Anche se la Biologia e le Scienze Naturali mi affascinano, non avendole studiate a livello universitario è più che probabile che mi manchi qualche buona base teorica. Del resto non ho compiti istituzionali, né vi aspiro. Non dovrei quindi fare gran danno parlando della mia esperienza, perché sono cose vere, viste, toccate di persona e non solo lette sui libri. Emanuele parla di un tempo dell’Eden in cui i caprioli autoctoni vivevano felici nella nostra terra con densità paragonabile all’attuale e si chiede come le mie diseredate Epipactis potessero allora non averne sofferto danno. E’ semplice, questo tempo dell’Eden non è mai esistito. Gli ungulati, in passato prosperavano con buona densità solo nelle aree di caccia dei Signori e per preservarle erano previste pene tremende per i bracconieri. Il bracconaggio era equiparato alla lesa maestà e più di una testa di disgraziato cadde perché, per fame, molti rischiavano la pelle pur di procurarsi un pezzo di carne. Possiamo ben immaginare quanti ungulati potessero sopravvivere fuori dalle aree controllate dai guardiacaccia dei Signori. Un tempo la montagna era estremamente popolata e povera: a parte l’aspetto proteico della carne, ogni altra risorsa veniva preservata con cura maniacale. Di posto per l’invasione di cinghiali che divorano patate e castagne e per caprioli che spogliano orti, impediscono il ceduo nei boschi e rovinano le piante da frutto proprio non ce n’era. Tranquilli che le specie botaniche oggi estinte dagli ungulati non hanno mai dovuto affrontare in passato pressioni nemmeno lontanamente paragonabili a quella attuale. Se poi qualcuno si chiede come potessero popolazioni disarmate uccidere i selvatici con tanta facilità ed efficacia, beh allora la mia vita vissuta può aiutare a trovare una risposta. In montagna ho fatto ancora in tempo a vedere di tutto: le schiacce con il ginepro per le cesene, le “cavagnate” per le pernici, tagliole per bestie grosse, e poi i lacci, la tecnica più spaventosa e distruttiva che abbia mai conosciuto. Con un laccio a scrocco in filo di ottone catturare i caprioli è una cosa molto facile. Tranquillo Emanuele, nella nostra terra una quantità di caprioli elevata e diffusa come ora non era mai esistita, per questo le Epipactis e non solo quelle avevano potuto arrivare sino a noi con ricche popolazioni, che poi hanno fatto la fine che sappiamo. Concludo con una precisazione su un tema che proprio non si riesce a far conoscere in termini corretti. La caccia di selezione non è affatto un modo per gestire le prede utilitaristicamente, onde averne il più possibile e divertirsi ad abbatterle l’anno successivo. Anzi direi proprio il contrario. Si tratta di un metodo di gestione della fauna principalmente ungulata sviluppato inizialmente in area absburgica e poi esportato nel mondo perché estremamente valido ed efficace. Con questa gestione può accadere tranquillamente che per un anno o più anni non si spari un solo colpo. Infatti per ogni tipologia ambientale si stabilisce un valore ottimale di presenza degli ungulati. Se questi superano tale numero si eliminano o giovani o vecchi o malati, preservando i riproduttori forti. E, si badi bene, solo in caso di esubero si fanno abbattimenti. Se per esempio nella nostra terra i lupi contenessero i caprioli in un numero costantemente ottimale o inferiore, non si dovrebbe né si potrebbe sparare un solo colpo. Però non si deve barare al gioco. Tutti i trattati in lingua tedesca, con alle spalle secoli di esperienza, pongono, in aree ottimali, un valore massimo di 10-11 caprioli per 100 ettari. Oltre vanno in stress alimentare e la popolazione si indebolisce e, aggiungo io, si creano insostenibili incompatibilità con altre specie, che scompaiono. Che sia il lupo o il cacciatore di selezione a operare o la loro sinergia, questi sono i valori massimi da rispettare e non superare. Certo che invece, negli anni novanta, un Parco della nostra terra si vantava in Europa, tra lo stupore generale, di possedere una densità di oltre ottanta caprioli per 100 ettari. Penso che ne conosciamo tutti le conseguenze. In fondo, se io dico cose sbagliate e mi barcameno male tra flussi di energia e cicli della materia, di danni ne faccio proprio pochi, e la noia probabile delle mie chiacchiere esuberanti si evita facilmente saltando la lettura da parte degli amici del Taccuino. Ma se errori o incompetenze li producono i professionisti della gestione in Natura, il conto lo paga tutto l’ambiente e in modo salato. Riccardo

subbuteo
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Re: Ma Zunino è un ambientalista esperto di lupi?

Messaggioda subbuteo » gio 5 feb 2015, 23:03

Io però apprezzo molto la sintesi...

Silvana Fori
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Re: Ma Zunino è un ambientalista esperto di lupi?

Messaggioda Silvana Fori » ven 6 feb 2015, 0:01

Subbuteo diventa difficile la sintesi in argomenti che infervorano gli animi e su cui ci sarebbe da scrivere capitoli, capitoli e capitoli....
Saluti
Silvana

Emanuele Fior
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Iscritto il: lun 8 set 2008, 15:56

Re: Ma Zunino è un ambientalista esperto di lupi?

Messaggioda Emanuele Fior » ven 6 feb 2015, 0:20

Per venire incontro a Franco (non Zunino, ma Subbuteo!), amante della sintesi, dirò così: ho ammesso fin da subito la mia scarsa conoscenza in fatto di orchidee, dunque non mi sono cimentato in giudizi e commenti; ma altri argomenti li conosco molto bene (e non solo per averli studiati... ). Mi fermerò qui, non per scarsa voglia di dibattito, che invece son certo continuerà con Riccardo e Silvana in altra occasione, preferibilmente guardandosi in viso, ma piuttosto per evitare che la discussione si risolva in uno scambio a due (o tre) di cui il Taccuino non ha bisogno. Chi aveva intenzione di farsi un'idea mi pare abbia ricevuto spunti a sufficienza da una parte e dall'altra.

Un caro saluto nevoso ai taccuinisti!
Emanuele

renato
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Re: Ma Zunino è un ambientalista esperto di lupi?

Messaggioda renato » ven 6 feb 2015, 17:55

Tema molto interessante ma credo che lo strumento del taccuino non sia adatto a contenere pagine e pagine di argomentazioni.
Onestamente certi messaggi così lunghi si fa fatica a leggerli.
Non sono un amministratore del taccuino ma chiederei più brevità.
Grazie
Renato

r.b.shrike
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Re: Ma Zunino è un ambientalista esperto di lupi?

Messaggioda r.b.shrike » ven 6 feb 2015, 18:02

That's all folks...

Bye R.b.Shrike ;)

g.gerra
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Re: Ma Zunino è un ambientalista esperto di lupi?

Messaggioda g.gerra » ven 6 feb 2015, 19:28

Ai miei tempi si chiamavano pistolotti o pipponi :D :D

Saluti e sobrietà

Giuliano

enrico bocchi
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Re: Ma Zunino è un ambientalista esperto di lupi?

Messaggioda enrico bocchi » sab 7 feb 2015, 11:05

Paginate e paginate scritte molto bene, salvo qualche risentimento nel finale: che vi siete punti nell'orgoglio? Non sò per chi propendere, ma vorrei farvi notare che non esistono solo epipactis e caprioli: da un paio d'anni, e soprattutto nell'ultimo anno, sono aumentate considerevolmente dalle mie parti alcune specie di roditori tra le quali sicuramente apodemus sylvaticus, arvicola campestre (correggetemi se sbaglio), e, purtroppo, ratto delle chiaviche; le specie vegetali che maggiormente subiscono la loro aumentata presenza non sono quelle rare ma quelle modificate e selezionate dall'uomo che gli servono per nutrirsi ( niente paura, non ho intenzione di lagnarmi qui per i danni subiti!); sono già in azione molti predatori di cielo e di terra, ma non so se basteranno a contenere la pullulazione considerate le fortissime capacità riproduttive di queste specie: penso che sarebbe prudente ed opportuno che i cacciatori sospendessero le loro attività di contenimento dei "nocivi", mi serve non solo il lupo che si scomoderà solo per qualche nutria, ma la volpe soprattutto, i mustelidi, i serpenti e le vipere e spero tra qualche anno anche il gatto selvatico.
Non esistono solo caprioli ed epipactis, come dicevo, ma anche altre specie vegetali che hanno accusato duramente i sovrappopolamenti di caprioli e cinghiali, ma anche ovviamente in tempi diversi, di ovini, equini e bovini al pascolo: l'introduzione massiccia del cervo in tutta la provincia ora rischia di alzare il numero delle specie vegetali coinvolte in un processo regressivo, che spero non sia mai quello di un'estinzione irreversibile ed inevitabile come quella prospettata da Emanuele per ogni essere vivente; semplicemente se anche il cervo sfuggirà al controllo come già accaduto in Romagna, ci sarà un nuovo incremento del degrado ambientale anche attraverso una ulteriore riduzione della biodiversità, per cui ormai è inevitabile ricorrere alla caccia di selezione, perchè è impossibile, per il momento, che il lupo da solo possa contenere tutte queste specie.
Non starò a tediarvi su come la penso sulla figura del cacciatore, torno a spalare, ciao Enrico.
Ultima modifica di enrico bocchi il dom 8 feb 2015, 8:23, modificato 1 volta in totale.
nadia ed enrico, www.florautoctona.com

Luigi Ghillani
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Re: Ma Zunino è un ambientalista esperto di lupi?

Messaggioda Luigi Ghillani » sab 7 feb 2015, 23:53

Per motivi di biodiversità si da anche il caso che a qualcuno potrebbe interessare anche qualche intervento più lungo e articolato. Esprimere un concetto in 140 caratteri non è la regola del Taccuino. È la regola di Twitter.
Luigi

enrico bocchi
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Iscritto il: sab 31 mag 2008, 12:28

Re: Ma Zunino è un ambientalista esperto di lupi?

Messaggioda enrico bocchi » dom 8 feb 2015, 8:22

Ben detto Luigi! Durante l'inverno sipuò leggere e scrivere instancabilmente! Altrimenti si rimane dei "comparti stagni", non si diventa naturalisti completi ;)
Ma anche mi chiedevo: come mai questa discussione è finita nelle segnalazioni di fauna? Forse lo Zunino è una bestia? :lol:
nadia ed enrico, www.florautoctona.com


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