Piviere tortolino in crinale
Inviato: sab 14 set 2013, 14:38
Ieri, sull’alto crinale della Val Taro, per me e Silvana un incontro raro e davvero del tutto inatteso: il piviere tortolino.
Di colpo ce lo siamo visti nascere di corsa due metri avanti, lungo il sentiero. I primi momenti sono stati un po’ convulsi, con noi acquattati a cercare di recuperare disperatamente la macchina fotografica in zaino: incontrare il piviere tortolino difficilmente capita due volte nella vita.
Ma presto ci siamo resi conto che potevamo fare con calma, perché l’amico era molto più curioso che spaventato. Per almeno dieci minuti siamo rimasti a una distanza di 8-10 metri: il piviere faceva una corsetta di un paio di metri (pedonatore straordinario, un fulmine), poi si fermava, girandosi per poterci osservare. Noi ci avvicinavamo a fotografare, poi la storia si ripeteva. In un caso addirittura è stato lui a tornare indietro, sempre di corsa, forse per vederci meglio. Gli abbiamo comunque spiegato che noi non siamo una gran specie rara o difficile da incontrare.
Purtroppo in montagna mi porto in genere il 18-200 mm, ottica modesta, ma leggera e capace di fare un po’ di tutto: così di necessità si è ritrovata promossa a tele da avifauna e si è molto impegnata per portare a casa qualche ricordo almeno dignitoso.
In zona avevamo già notato una presenza particolarmente abbondante di piccole cavallette, che probabilmente sono state la ragione capace di convincere il piviere alla sosta.
Alla fine il tortolino si è alzato in volo, sempre velocissimo, passandoci accanto e facendoci pure sentire il suo verso melodioso: noi lo abbiamo interpretato come un saluto del piviere montanaro ma, si sa, queste sono tipiche sovrastrutture mentali della nostra specie.
Allego un paio di foto, perché certe emozioni non possono non essere condivise con gli amici. Ciao Riccardo
Di colpo ce lo siamo visti nascere di corsa due metri avanti, lungo il sentiero. I primi momenti sono stati un po’ convulsi, con noi acquattati a cercare di recuperare disperatamente la macchina fotografica in zaino: incontrare il piviere tortolino difficilmente capita due volte nella vita.
Ma presto ci siamo resi conto che potevamo fare con calma, perché l’amico era molto più curioso che spaventato. Per almeno dieci minuti siamo rimasti a una distanza di 8-10 metri: il piviere faceva una corsetta di un paio di metri (pedonatore straordinario, un fulmine), poi si fermava, girandosi per poterci osservare. Noi ci avvicinavamo a fotografare, poi la storia si ripeteva. In un caso addirittura è stato lui a tornare indietro, sempre di corsa, forse per vederci meglio. Gli abbiamo comunque spiegato che noi non siamo una gran specie rara o difficile da incontrare.
Purtroppo in montagna mi porto in genere il 18-200 mm, ottica modesta, ma leggera e capace di fare un po’ di tutto: così di necessità si è ritrovata promossa a tele da avifauna e si è molto impegnata per portare a casa qualche ricordo almeno dignitoso.
In zona avevamo già notato una presenza particolarmente abbondante di piccole cavallette, che probabilmente sono state la ragione capace di convincere il piviere alla sosta.
Alla fine il tortolino si è alzato in volo, sempre velocissimo, passandoci accanto e facendoci pure sentire il suo verso melodioso: noi lo abbiamo interpretato come un saluto del piviere montanaro ma, si sa, queste sono tipiche sovrastrutture mentali della nostra specie.
Allego un paio di foto, perché certe emozioni non possono non essere condivise con gli amici. Ciao Riccardo