delle cicale ci cale?

daniele ronconi
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delle cicale ci cale?

Messaggioda daniele ronconi » sab 29 giu 2013, 19:39

Non è facilissimo vedere da vicino una cicala (viva) ma negli ultimi giorni ho avuto due incontri fortunati: la prima mi è piombata in auto dal finestrino qualche giorno fa, vicino a Roccamurata, dovrebbe trattarsi di Lyristes plebejus. La seconda l'ho incontrata oggi a casa mia, strappando qualche erbaccia l'ho trovata rintanata sotto il gelsomino. Quest'ultima dovrebbe essere Tibicina haematodes. Daniele Ronconi

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anguis
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Re: delle cicale ci cale?

Messaggioda anguis » sab 29 giu 2013, 23:07

Anche questa l'ho sorpresa su una pianta di gelsomino che ha scelto anche per lo sfarfallamento (vedi l'esuvia poco sopra)
Ciao, anguis
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Daniela Monteverdi
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Re: delle cicale ci cale?

Messaggioda Daniela Monteverdi » mar 23 lug 2013, 21:50

Quanto vive una cicala adulta? Supera l'inverno o muore per imprevidenza, come vorrebbe la favola?
Domanda di Alice, che ha assistito alla muta di un'infinità di cicale al campeggio marino: ma se le larve stanno sotto terra 17 anni, come mai tutte le estati sentiamo le cicale? La nonna ... :oops: chiediamolo al Taccuino! Lui lo sa di sicuro!
nonna

guidosardella
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Re: delle cicale ci cale?

Messaggioda guidosardella » ven 26 lug 2013, 8:23

Alla seconda domanda direi che la risposta è facile, mentre noi sentiamo le cicale adulte cantare, sottoterra ci sono larve di 17 anni che si muteranno l'anno prossimo, quelle di 16 anni che lo faranno tra due, quelle di 15 anni... fino a quelle di un anno appena uscite dall'uovo e che muteranno tra 17 anni. In ogni caso a vivere 17 anni è la larva di una specie americana, da noi sono meno longeve.
La vita degli adulti dura circa un mese e mezzo.

Fonti: Chinery- Guida degli insetti d'Europa, Muzzio; Wikipedia.org

Emanuele Fior
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Re: delle cicale ci cale?

Messaggioda Emanuele Fior » ven 26 lug 2013, 11:58

Forse vado off-topic, ma, se non ricordo male, esistono un paio di specie extraeuropee di locuste con un ciclo larvale rispettivamente di 17 e 19 anni. In questo caso però, lo sfarfallamento, e dunque l'invasione di queste specie, esiste soltanto ogni 17 e 19 anni. L'ipotesi principale per cui queste specie abbiano dei cicli così lunghi, ma soprattutto così "strani", è legata al fatto che si tratti di numeri primi. E quindi? I numeri primi sarebbero difficoltosi da essere "copiati" dai predatori, i quali, per essere pronti in gran numero a nutrirsi del cibo disponibile, dovrebbero assumere dei cicli identici, oppure che siano almeno dei sottomultipli. Per esempio: se la locusta sfarfallasse ogni 18 anni, un predatore potrebbe avere un ciclo di 2, oppure 3, oppure 6 anni, o addirittura di 9, e arriverebbe a sfarfallare in concomitanza con la preda. Per non parlare di periodi più brevi (4 anni, oppure 6, o 8), ancora più facili da copiare. Nel caso dei numeri primi, o il predatore copia esattamente il numero primo, legandosi strettamente alla locusta in questione e "rischiando", oppure rinuncia ad essere presente in massa per l'esplosione della prede. Inconsapevoli scelte di campo evolutive.

Ciao,
Emanuele

Daniela Monteverdi
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Re: delle cicale ci cale?

Messaggioda Daniela Monteverdi » ven 26 lug 2013, 13:46

caro Emanuele, ti sono infinitamente grata per aver salvato due volte la credibilità della nonna matematica nei confronti dei nipoti: con Barnaba (anni 12) al quale avevo raccontato la storia delle cicale e dei numeri primi, e con l'Alice, che dei numeri primi non ha capito alcunché ma ha fatto subito l'obiezione più sensata, di cui al post. Sospiro di sollievo! Domani, in viaggio per le Dolomiti, svelerò l'arcano ai nipoti troppo svegli!
Dubbio mio: ma perché le nostre cicale non sono furbette come quelle americane?
Buona estate a tutti, Daniela

Daniela Monteverdi
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Re: delle cicale ci cale?

Messaggioda Daniela Monteverdi » ven 26 lug 2013, 13:53

Ri-post sulle cicale: ieri al Parco Ducale un ospite rumeno mi ha chiesto chi producesse l'assordante frinire che ci costringeva a urlare per richiamare i bambini. Un po' sorpresa gli ho detto delle cicale e se non conoscesse la favola di Esopo. Ma da loro si chiama "il grillo e la formica" perché in Romania le cicale, a quanto pare, non ci sono! Allora gli ho mostrato le belle foto di Daniele e di anguis: mai viste cose del genere al nord della Romania! Forse sui Carpazi non fa mai davvero caldo come qui...
Daniela

Emanuele Fior
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Re: delle cicale ci cale?

Messaggioda Emanuele Fior » ven 26 lug 2013, 17:45

Cara Daniela,
Perché le nostre cicale non sono come quelle americane? Perché le soluzioni dell'evoluzione sono le più diverse e spesso casuali, e per fortuna, oserei dire. La natura, nel suo eterno mutare le forme di vita, lo fa plasmandole con ciò che esse hanno a disposizione, seguendo vie sconosciute e spesso casuali. Qualcosa di a volte imprevedibile. Chi mai avrebbe potuto ipotizzare, quando si sviluppò l'apparato boccale dei pesci cartilaginei (squali, mante, ecc.), che quelle stesse strutture sarebbero divenute, centinaia di milioni d'anni più tardi, le ossa dell'orecchio interno dei mammiferi...?

Ciao,
Emanuele

daniele ronconi
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Re: delle cicale ci cale?

Messaggioda daniele ronconi » mer 31 lug 2013, 18:39

Tornando al titolo, se a noi delle cicale ci cale non lo so, ma so che al gruccione delle cicale gliene cale parecchio! In Taro presso Noceto poche ore fa. Daniele Ronconi

gruccione con cicala, Taro presso Noceto.jpg
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renato
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Re: delle cicale ci cale?

Messaggioda renato » gio 1 ago 2013, 8:40

I gruccioni e anche gli storni, sono molto felici del cicaleccio estivo, infatti li si può vedere spesso in zone di arbusti e boschetti (parlo del Taro che conosco bene) e alla domanda: ma che mangiano? Io credo che mangino proprio cicale, oltre ad altri insetti ovviamente.
Ciao
Renato


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