cervo in pianura

sergio mantovani
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cervo in pianura

Messaggioda sergio mantovani » dom 11 dic 2011, 20:07

ciao a tutti

chiedevo quale sia l'attuale distribuzione del cervo in provincia di Parma e soprattutto se siano note segnalazioni nel settore di pianura.

ciao,
sergio mantovani

enrico bocchi
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Re: cervo in pianura

Messaggioda enrico bocchi » lun 12 dic 2011, 7:23

Io ne conosco 2 nuclei, consolidati ormai da alcuni anni: uno nel versante compreso tra Boschi di Bardone e Selva del Bocchetto-Citerna, l'altro nel tratto di Val d'Enza compreso tra Vetto e Ranzano. Non so nulla riguardo segnalazioni in pianura.
Ciao, Enrico.
nadia ed enrico, www.florautoctona.com

guidosardella
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Re: cervo in pianura

Messaggioda guidosardella » lun 12 dic 2011, 9:02

Il cervo si sta espandendo anche in alta Val Taro. Io ho visto una cerva incinta sopra Menta, vicino a S. Maria del Taro, nella primavera del 2010. L'anno precedente, due maschi si sono fatti vedere e fotografare qui ad Albareto nei pressi di un allevamento di vacche, da cui erano, diciamo, affascinati, fino a che uno è stato catturato dalla polizia provinciale e condotto a Monte Fuso. Inoltre da quanto mi dicono alcuni cacciatori, ne sono stati visti altri tra Albareto, Strela e Borgotaro.
Non ho notizie per la pianura, ma se è prevista l'eradicazione del capriolo, non credo che il cervo possa avere molto futuro.

Emanuele Fior
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Re: cervo in pianura

Messaggioda Emanuele Fior » lun 12 dic 2011, 14:42

Ciao.
Da quel che so, gli avvistamenti di cervo più a valle per il parmense sono alcuni sporadici ai Boschi di Carrega ed un'unica interessante segnalazione per il Parco del Taro risalente a due anni fa nei pressi di Fornovo. Magari Renato potrebbe inserire il link del video di quest'episodio.
Il cervo, molto più del capriolo, è capace di movimenti di decine di chilometri al giorno (di notte, meglio), spesso mostrandosi in alcune zone solo per pochi giorni, per poi sparire nuovamente. Gli avvistamenti possono quindi verificarsi in zone non stabilmente occupate dalla specie. Solo l'individuazione di un'area di bramito (campi degli amori) che permanga tradizionalmente negli anni consente di definire stabile la presenza di una popolazione. Naturalmente le aree protette consentono l'insediamento molto più rapido delle aree di bramito, quindi delle popolazioni. Infatti la specie è diffusamente soggetta, purtroppo, ad attività di bracconaggio, soprattutto nel periodo degli amori, causa la maggiore confidenza e le sonorità dei bramiti.
Un'ultima considerazione: il cervo è più esigente di altri ungulati per quanto riguarda la dimensione dei comprensori boschivi, la presenza di acqua, la tranquillità dei campi degli amori, ecc. Per questo motivo non ritengo possibile la presenza della specie nella nostra pianura. Al capriolo basta una siepe, una radura. Ci sono addirittura i cosidetti "caprioli di campo" che rimangono sempre in spazi aperti (est europeo, in Italia in Friuli e pianura padana). Il cervo non potrà percorrere la stessa strada.

Saluti,
Emanuele

renato
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Re: cervo in pianura

Messaggioda renato » lun 12 dic 2011, 18:05

http://www.youtube.com/watch?v=Zq9_u9uCpNI

Ecco il link del video, fatto sotto il ponte della ferrovia di Fornovo.
Unica segnalazione, per il momento, nel Parco del Taro.
Ma l'invasione degli ungulati continua... ;)

Renato

sergio mantovani
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Re: cervo in pianura

Messaggioda sergio mantovani » mar 13 dic 2011, 9:18

In effetti non mi riferivo tanto ad un'occupazione stabile, alquanto improbabile se non impossibile, considerate le esigenze ecologiche della specie, ma piuttosto ad episodiche comparse in pianura, analogamente a quanto si è già verificato nel Piacentino. Non mi stupirei quindi di prossimi avvistamenti anche nella pianura parmense.

ciao
sergio

p.s. aggiungo una considerazione sul capriolo... condivido pienamente quanto dici, Emanuele, e ricordo però che questa adattabilità anche ad una pianura estremamente banalizzata e antropizzata come la nostra doveva essere in certa misura imprevedibile, se è vero che fino a pochi anni fa le carte di vocazione faunistica davano vocazione nulla anche ad aree, come la golena del Po, in cui la specie si è poi insediata. Ma per il cervo, non c'è dubbio, è diverso

Emanuele Fior
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Re: cervo in pianura

Messaggioda Emanuele Fior » mar 13 dic 2011, 18:43

Ciao Sergio.
Condivido quanto dici sull'inaspettata (o sottovalutata) capacità del capriolo di insediarsi nelle aree di pianura, anche se non mi baserei più di tanto sulla carta di vocazionalità faunistica. Per quel che so, quella carta non nasce tanto con l'obiettivo di indicare se una specie animale sia in grado o meno di colonizzare un certo ambiente, quanto se quell'ambiente sia in grado di tollerare o meno la specie in questione. Ovviamente detta così fa sorridere: se il capriolo in pianura c'è è perché le sue esigenze ecologiche vengono soddisfatte, quindi più che tolleranza ambientale parlerei di tolleranza antropica. E quasi sempre in questi casi si fa riferimento alla densità agro-forestale, che per il capriolo è dunque ritenuta zero nel comprensorio di pianura. Tradotto: nessun danno alle colture può essere tollerato. A dimostrazione di ciò, la carta di vocazionalità faunistica del capriolo in provincia di Parma, inserita nel P.F.V. 2007-2012, quando la specie in pianura era già presente con numeri elevati, riporta ancora la vocazionalità zero in pianura. Mi pare evidente come la carta di vocazionalità si fondi su quel che si vuole ci sia o non ci sia, piuttosto che su quel che c'è o non c'è realmente (o potrebbe esserci).

Saluti,
Emanuele

P.S. A parte i danni alle colture (ridicoli in pianura, qualcosa come 10.000 euro/anno in provincia di Parma, se ben ricordo), la vera preoccupazione delle amministrazioni pubbliche sono gli investimenti stradali, con tutti gli strascichi legali ed economici annessi...ma questa è un'altra storia.

sergio mantovani
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Re: cervo in pianura

Messaggioda sergio mantovani » mar 13 dic 2011, 21:34

In realtà a me risulta che nel PFV 2007-2012 la vocazione biotica per il capriolo viene riportata (cosa che non accadava nel precedente) anche per aree di pianura, con livelli anche medi, per esempio, per alcuni tratti della golena del Po.
Idem nell'aggiornamento della carta delle vocazioni faunistiche dell'ER, che nella prima versione metteva vocazione nulla per tutta la pianura.
Nel PFV della provincia di Piacenza il cambiamento, in questo senso, è anche più radicale.

ciao,
sergio

Emanuele Fior
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Re: cervo in pianura

Messaggioda Emanuele Fior » mer 14 dic 2011, 10:16

Hai ragione, Sergio. Andando a memoria non ricordavo con esattezza la carta di vocazionalità biotica del P.F.V., che in effetti riporta vocazionalità discreta lungo alcune aste fluviali, zero per il resto della pianura. Ricordavo però correttamente la carta del rischio agro-forestale, su cui in fin dei conti è tarata la gestione della specie. Ed avrai notato come sia pari a zero la densità agro-forestale tollerata nel comprensorio di pianura, aste fluviali comprese.
Quindi si torna sempre lì: purtroppo la vocazionalità biotica passa in secondo piano, almeno in pianura, rispetto a quella agro-forestale.

Emanuele


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