Piano di "gestione" del capriolo

r.b.shrike
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Re: Piano di "gestione" del capriolo

Messaggioda r.b.shrike » gio 23 dic 2010, 14:33

Posso tollerare che qualche selvatico mi scortecci Sorbi e alberi da frutta,ciò che non sopporto sono cani da caccia
sguinzagliati nei terreni altrui ad uccidere galline e spaventare capre...
Ciao maurizio
..ed è meglio che la finisca quì. :evil:

Emanuele Fior
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Re: Piano di "gestione" del capriolo

Messaggioda Emanuele Fior » gio 23 dic 2010, 15:12

Interessantissimo argomento, ricco di spunti.
Ne butto lì un paio: credo innanzitutto sia stato liquidato troppo velocemente il discorso riguardante la prevenzione dei danni, sia perchè la provincia dovrebbe indennizzare solo (in teoria) a seguito di evidenti misure di prevenzione applicate (e non risultate efficaci), sia perchè in un recentissimo convegno tenutosi all'ISPRA (ex INFS) è emerso in modo evidente (e scientifico) come le stesse misure preventive di cui sopra, se applicate con attenzione e metodo, sono efficaci praticamente al 100%. Non nego che ciò richieda impegno da parte del proprietario e investimenti, ma essere ambientalisti è anche questo, cioè modificare in parte il proprio stile di vita per convivere con la fauna, anche se spesso richiede sforzi notevoli. Inoltre sono innumerevoli gli aiuti economici che le province, attraverso fondi regionali, mettono a disposizione del comparto agricolo mediante le Misure inserite nel P.S.R. (Piano di Sviluppo Rurale), bandi che troppo spesso vanno deserti o risultano poco sfruttati.
In ultimo una considerazione: nel 2009 la provincia di Parma ha erogato 14960,00 euro di indennizzi per i danni da capriolo, mentre ne ha stanziati rispettivamente 13750,00 per quelli da lepre e 6980,00 da fagiano. Addirittura, dal 2000 ad oggi gli indennizzi da capriolo risultano la metà di quelli da lepre (quasi 100000 euro contro 56000). Il problema sta nel fatto che ogni anno vengono lanciati regolarmente (!!!) sia lepri che fagiani. Pagare dei danni per specie che vengono ripopolate costantemente: mi pare evidente che qualcosa non torni...a ciascuno le proprie considerazioni...

Saluti e auguri!
Emanuele

enrico bocchi
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Re: Piano di "gestione" del capriolo

Messaggioda enrico bocchi » gio 23 dic 2010, 16:21

Nel mio precedente intervento ho dimenticato di ricordarvi che ogni anno gli agricoltori che vogliono possono destinare una piccola superficie della loro azienda a coltivazioni a perdere, o meglio ad uso nutrimento della fauna d'interesse venatorio; ciò mi lascia esterefatto, visto che molti agricoltori che non vogliono acconsentono loro malgrado a lasciare parti non scontatamente piccole dei loro raccolti al medesimo scopo spesso senza percepire neanche un centesimo.
Nel frattempo rispondo all'intervento di Emanuele: non discuto che la prevenzione può essere efficace se ben applicata; il fatto è che non solo non posso applicarla per motivi di tempo e di denaro, ma non voglio applicarla per principio se si tratta di chiudere, recintare ed elettrificare, soprattutto se questo serve ad evitare a chi di dovere di tenere sotto controllo la popolazione di capriolo o anche come dici tu a permettere continui lanci di selvaggina, tanto più quando come quest'estate pare ci sia stata di nuovo una moria di caprioli a causa di un'epidemia non meglio identificata; è molto più semplice tenere le popolazioni sotto controllo fin quando i danni rientreranno in un livello accettabile.
Scusa la mia irritazione, ma forse è colpa anche della stagione.
Ciao, Enrico.
nadia ed enrico, www.florautoctona.com

abocchi
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Re: Piano di "gestione" del capriolo

Messaggioda abocchi » gio 23 dic 2010, 22:22

Luigi Ghillani ha scritto:. A parte l'improduttivo dualismo fra chi abita in città e in campagna sono largamente concorde con quanto detto da Antonio.
Saluti a tutti.
Luigi

Quando "strapazzo" (nel senso buono!) un po' i cittadini è per cercare di far capire loro i nostri problemi, poi c'è chi intende e chi si gira dall'altra parte perché non lo riguarda direttamente. Chi è lontano o peggio in un "altro mondo" percepisce le cose in modo attenuato e distante. Per esempio se facessero un inceneritore vicino a casa mia, sarei più determinato a respingerlo, se è lontano sono meno coinvolto; come d'altra parte voi non sentite come noi il problema dei danni che ci crea la sevaggina. Penso che questo sia normale.
Quindi il dualismo è in senso buono per stimolare di più i cittadini tra i quali ho anche molti amici di vecchia data , dei nuovi che ho conosciuto personalmente grazie al forum e che stimo molto.
Ciao Antonio

abocchi
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Re: Piano di "gestione" del capriolo

Messaggioda abocchi » gio 23 dic 2010, 22:49

g.gerra ha scritto: Con quale criterio decidiamo quali sono le specie da proteggere e quali quelle da eliminare? Lo decidono i cacciatori, gli agricoltori, gli animalisti, gli ambientalisti ecc. ecc. ? L'uomo non è la specie designata a dominare il pianeta! Qual'è la soluzione giusta? Non la so
Saluti
Giuliano Gerra


Il criterio è che quando una specie ha raggiunto il massimo tollerabile va ridimensionata o con i cacciatori di selezione che te lo fanno gratis oppure con del personale della Provincia(che dovrai pagare). Non vedo dove sia il problema.
In alternativa siccome "L'uomo non è la specie designata a dominare il pianeta" comincia a bombardare i tuoi simili, (naturalmente scherzo.) Ciao Antonio

r.b.shrike
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Re: Piano di "gestione" del capriolo

Messaggioda r.b.shrike » gio 23 dic 2010, 23:30

abocchi ha scritto:
Il criterio è che quando una specie ha raggiunto il massimo tollerabile va ridimensionata


Hai ragione ci vorrebbe qualche grossa calamità naturale,o asteroide ma il 2012 è prossimo per cui.
Così ci risparmieremmo una guerra,non si sa mai...
Ciao Maurizio

Luigi Ghillani
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Re: Piano di "gestione" del capriolo

Messaggioda Luigi Ghillani » gio 23 dic 2010, 23:43

enrico bocchi ha scritto:non ho mai fatto alcuna domanda di risarcimento né di fornitura gratuita delle protezioni per diversi motivi che non stò ad elencare, ma soprattutto perchè ritengo di non dover essere io agricoltore danneggiato e indebolito nelle sue risorse economiche e personali a dover chiedere risarcimenti e quant'altro......
ps: smentisco prontamente Luigi: non sono io che porto la gente in pericolo né tantomeno striscio per terra quando mi sparano quasi addosso!


Se c'è uno che può andare a testa alta questo è Enrico ed è per questo che da tempo provo per lui la massima stima. Altro che strisciare per terra...ho calcato la mano per divertirmi, in realtà ero io che mi c.....addosso!

Saluti.
Luigi

giordano gattara
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Re: Piano di "gestione" del capriolo

Messaggioda giordano gattara » gio 23 dic 2010, 23:50

Nel frattempo rispondo all'intervento di Emanuele: non discuto che la prevenzione può essere efficace se ben applicata; il fatto è che non solo non posso applicarla per motivi di tempo e di denaro, ma non voglio applicarla per principio se si tratta di chiudere, recintare ed elettrificare, soprattutto se questo serve ad evitare a chi di dovere di tenere sotto controllo la popolazione di capriolo.

Quello che mi fà rabbia sia in questo caso, che in casi analoghi a questo (cinghiali, nutrie, pesci siluro, e altri ancora che non stò ad elencare) è che una certa specie venga immessa in un territorio a fini di divertimento (leggasi caccia e pesca).

Questa specie aumenti procurando inevitabilmente dei danni, i quali debbano venir pagati dalla comunità, quindi provincia e diretti interessati, sia in forma di risarcimenti, sia in forma di protezione passiva (mi sembra significativa la risposta di Enrico Bocchi) e per finire, per risolvere il danno, che si debba chiedere l'intervento di chi a monte di tutto era stato l'artefice di questo stato di cose (rileggasi cacciatori o pescatori).

Giordano

enrico bocchi
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Re: Piano di "gestione" del capriolo

Messaggioda enrico bocchi » ven 24 dic 2010, 8:57

Vi ringrazio molto per i vostri attestati di solidarietà; già in precedenza non avevo dubbi che tra di noi c'è buona comprensione; ciò che mi spiace un pò è che su questo forum è venuto a mancare il contraddittorio con rappresentanti di enti pubblici e, perchè no, cacciatori; quello tra cittadini e campagnoli, come dice giustamente Luigi, è alquanto improduttivo, anche perchè credo che i cittadini iscritti a questo forum se potessero mollerebbero la città a gambe levate pe ritornare in campagna!(che non vi becchi a recintare intorno a casa).
Ciao, Enrico.
nadia ed enrico, www.florautoctona.com

abocchi
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Re: Piano di "gestione" del capriolo

Messaggioda abocchi » mer 29 dic 2010, 18:39

Oggi è venuto a trovarmi un parente cacciatore affiliato al "Parco regionale delle valli del Cedra e del Parma" e mi ha confermato questi dati: i cacciatori residenti nel parco che pagano la quota di 180 euro cad. per cacciare nel pre parco stesso
sono circa 400, quindi l'entrata è di 72000 (settantaduemila) euro.
I danni pagati per il cinghiale mi ha detto che ammontano a 9000 euro, mentre il tecnico incaricato del rilievo dei danni (penso incaricato dal parco) si è beccato 4500 euro! In pratica in proporzione costa più il tecnico che il danno !


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