Capriolo defunto

Luigi Ghillani
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Capriolo defunto

Messaggioda Luigi Ghillani » sab 5 nov 2011, 12:40

Durante un'escursione guidata da Enrico Bocchi nella zona del Passo del Sillara di Marra ho rinvenuto questo cranio di Capriolo che suppongo non sia morto di morte naturale e di cui allego qualche foto. Attualmente il reperto del defunto si trova in buone mani. Dell’escursione, che aveva eminentemente un carattere botanico, ho intenzione di postare prossimamente un report fotografico cui mi auguro contribuiscano anche gli altri partecipanti vale a dire Sergio Picollo, Alessandro Vitale e Maurizio Bocchi (che pure ha rinvenuto un cranio di capriolo con corna come quella trovato da me).
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Emanuele Fior
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Re: Capriolo defunto

Messaggioda Emanuele Fior » sab 5 nov 2011, 13:27

Caro Luigi,

Proviamo a dire qualcosa su questo reperto osseo.
Innanzitutto correggo scolasticamente il termine "corna", comunemente utilizzato, ma scorretto. Infatti nei cervidi, famiglia a cui appartiene anche il Capriolo (oltre a Cervo, Daino e molti altri), le appendici cefaliche sono dette "palco", a sua volta composto da due "stanghe". Le stanghe sono strutture ossee in tutto e per tutto, piene, con tessuto spugnoso interno. La loro origine embrionale è endodermica (come tutto l'apparato osseo). Hanno la caratteristica di crescere grazie ad un tessuto vascolarizzato, detto velluto, che le ricopre interamente e che, a crescita terminata, sotto effetti ormonali, si secca e muore. Viene poi rimosso attivamente dall'animale che strofina il palco contro arbusti o rami. Annualmente il palco viene gettato (si stacca alla base), in periodo autunnale nel capriolo (ma quella dei tempi di getta è un'altra storia), per poi ricrescere in inverno-inizio primavera. Altra caratteristica importante del palco è la sua presenza unicamente nel sesso maschile delle specie di cervidi; fa eccezione la Renna (Caribù in Nord America), specie in cui anche le femmine portano stanghe, seppure di dimensioni più ridotte e con un ciclo di crescita e getta differente da quello dei maschi della stessa specie (con grande probabilità perché sono diverse le funzioni del palco stesso, ed anche qui si potrebbero aprire lunghe ed interessanti parentesi, spesso legate più a ipotesi che a certezze).
I bovidi (Stambecco, Muflone, Camoscio, Mucca, ecc.) sono invece dotati di vere "corna": in questo caso di tratta di strutture cave (il famoso corno in cui soffiare) che si inseriscono su di una struttura ossea (os cornu) situata sul cranio ed invisibile dall'esterno, proprio perché coperta dalle corna. La parte visibile, le corna appunto, sono delle strutture cheratinose (come le nostre unghie, per intenderci, anche se di robustezza e spessore ben superiori) a crescita continua (non vengono mai sostituite) e di origine embrionale ectodermica (come le unghie, i capelli, ecc.). Le corna sono generalmente presenti in entrambi i sessi, seppure con dimensioni e forme spesso differenti, a parte alcune eccezioni (tra cui il muflone, ad esempio, in cui le femmine ne sono solo saltuariamente dotate). Ci sarebbero moltissime altre cose da dire, ma rischierei di annoiare, se non l'avessi già fatto.

Per quanto riguarda la causa di morte dello sfortunato capriolo, è impossibile stabilirla, anche se i lupi da quelle parti ci sono, eccome. Si può soltanto dire che con grande probabilità un predatore (lupo, cane, volpe, ma anche cinghiale, anche se non è proprio un predatore...) ha ripulito il cranio. Lo si può affermare dalla mancanza della parte anteriore del muso, quasi sempre asportata perchè più tenera e contenente tessuti molli, soprattutto le mucose nasali.

Ultimo. Per dire qualcosa sull'età del defunto bisognerebbe dare un'occhiata alla dentatura. Luigi, ti ringrazierei se inserissi qualche foto ortodontica...

Ciao.
Emanuele

Luigi Ghillani
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Re: Capriolo defunto

Messaggioda Luigi Ghillani » sab 5 nov 2011, 15:08

Ottimo Emanuele.
Ed ecco invece il Capriolo preso per i denti dopo averlo "preso per il palco".
...e adesso ho capito bene perché si dice "prendere il toro per le corna" anche se io non ci tengo a farlo sia ben chiaro!
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Capriolo al dente
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Emanuele Fior
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Re: Capriolo defunto

Messaggioda Emanuele Fior » sab 5 nov 2011, 19:07

Ecco, così possiamo dire qualcosa in più!
Per prima cosa sfatiamo il mito per cui dal palco si possa dedurre l'età del Capriolo: non è così. Si può solo, nella gran parte dei casi, supporre la classe di età di appartenenza: giovane entro l'anno di età, subadulto e adulto (insieme perché difficili da separare) e anziano. E anche in queste situazioni l'errore è dietro l'angolo.
Dall'analisi dell'usura dentaria si può invece essere un po' più precisi. Infatti, fino all'anno di età ci si può basare sull'eruzione della dentizione definitiva che va a sostituire quella da latte (molto diagnostico soprattutto il terzo premolare: tricuspidato da latte, bicuspidato definitivo), poi si deve guardare l'usura della tavola dentaria. Questa pratica andrebbe eseguita sulla mandibola, più affidabile, ma, non essendoci, ci affidiamo alla mascella. Con l'avanzare dell'età, i denti del Capriolo si consumano e quindi appiattiscono, secondo un ordine abbastanza regolare (solitamente i primi ad abbassarsi sono i premolari, soprattutto 2 e 3, seguiti dal primo molare). In contemporanea con lo spianamento delle cuspidi si evidenzia un consumo dello smalto (bianco) e la comparsa della sottostante dentina (più scura), la cui ampiezza si fa via via più consistente con gli anni. Un ultimo aspetto da considerare è il restringimento (fino alla chiusura quasi completa in età avanzata) della fessura che separa i due lati di ciascun dente, sempre conseguenza del consumo.
In sintesi, con l'età: il dente si appiattisce, le strisce di dentina si allargano, la fessura si restringe.

Per venire al nostro ormai noto defunto. La regola vuole che se le due emimandibole (nel nostro caso emimascelle) presentano un grado di usura differente, ci si debba basare sul lato più consumato, per noi evidentemente il lato sinistro (quello più in basso nella foto di Luigi). Si nota un appiattimento consistente di tutti i premolari; anche il molare 1 mostra segni di usura, un po' meno evidenti nei molari 2 e 3. La dentina non è particolarmente evidente, anche perché molto chiara, quasi bianca. In effetti questa può avere differenti tonalità, dal bianco sporco (meno resistente) al quasi nero (più dura). Le strisce di dentina sono comunque abbastanza ampie. La fessura non esiste più nei premolari 2 e 3, molto ridotta nel premolare 1 e nel molare 1.
Personalmente stimerei questo individuo un soggetto maturo, un adulto con circa 4-6 primavere alle spalle, anche se la certezza si avrebbe soltanto sezionando orizzontalmente un dente ed analizzandone una sorta di "anelli di crescita", un po' come quelli del legno dei vegetali. E' questo un procedimento complesso e costoso, che richiede attrezzature professionali: è quindi utilizzato solo nella ricerca scientifica. Interessante notare come, se si fosse guardato soltanto il palco, si sarebbe potuta facilmente sottostimare l'età del Capriolo, essendo le stanghe sottili, poco perlate, con rose poco estese ed abbastanza alte.

Un'ultima curiosità: l'usura dentaria è ovviamente più o meno accentuata a seconda che l'animale si alimenti di una maggiore o minore quantità di essenze vegetali, dure, legnose. Ecco che popolazioni di zone differenti possono presentare diversa velocità di usura della tavola dentaria. Questo aspetto è nel Capriolo, rispetto a molti altri ungulati, abbastanza contenuto, in quanto specie selettrice di alimenti nutrienti, spesso teneri ed ai primi stadi vegetativi, indipendentemente dall'ambiente in cui si trovi.

Allego, come termine di paragone, due foto di mascelle di Capriolo. Evidenti le differenze tra un animale giovane (circa 15 mesi) ed uno anziano (10 anni e oltre?).

Ancora ciao.
Emanuele

P.S. Possiamo svelare che ho potuto analizzare per bene il cranio perché adesso l'ho in mano io... ;)
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Luigi Ghillani
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Re: Capriolo defunto

Messaggioda Luigi Ghillani » dom 6 nov 2011, 15:29

E a questo punto io, caro Emanuele, oltre al cranio del capriolo, ti darei pure la laurea honoris causa in odontoiatria!


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