dorcus parallelepipedus

daniele ronconi
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dorcus parallelepipedus

Messaggioda daniele ronconi » ven 20 mag 2011, 17:12

E' uno degli insetti che mi piace di più, cugino del cervo volante ne è la versione miniaturizzata; anche in questa specie ma in piccolo si ripropone il dimorfismo sessuale tipico del Lucanus cervus, questa della foto è una femmina. Daniele Ronconi
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Luigi Ghillani
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Re: dorcus parallelepipedus

Messaggioda Luigi Ghillani » dom 22 mag 2011, 22:41

No, anche il parallelepipedo! Questa non è un'opinione, è pura fauna matematica!
Luigi

daniele ronconi
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Re: dorcus parallelepipedus

Messaggioda daniele ronconi » lun 23 mag 2011, 16:17

Luigi, conta che un altro dei miei insetti preferiti è il sinodendron cylindricum!... (visto solo una volta ai Ghiaccioni, la bella conca sotto l'Alpe di Succiso, 25 anni fa). Non allego foto perchè.. non ne ho. Daniele

Daniela Monteverdi
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Re: dorcus parallelepipedus

Messaggioda Daniela Monteverdi » mar 24 mag 2011, 15:51

Mentre ho visto che il Sinodendrum è una specie di micro-rinoceronte abbastanza cilindrico, in quanto matematica sarei curiosa di capire cosa ha di parallelepipedo il dorcus in questione.
Si accettano anche risposte del tipo "è stato battezzato da Lewis Carrol", che mi farebbe riuscire persino più simpatici gli entomologi e i simpatizzanti.
Grazie,
Daniela

daniele ronconi
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Re: dorcus parallelepipedus

Messaggioda daniele ronconi » mar 24 mag 2011, 17:22

Daniela, nella mia foto così di scorcio non si apprezza il fatto che nel complesso l'insetto ha i lati quasi rettilinei e visto dall'alto appare davvero un rettangolo; ciò è ancor più evidente nel caso del maschio, al quale il dimorfismo sessuale gli conferisce una testa larga quanto il torace, che sul lato anteriore delinea proprio un terzo lato molto netto. Ne approfitto per un aggiunta che ad alcuni parrà un po' macabra... Lessi qualche tempo fa (spero su un libro affidabile) che fino all'era industriale nelle campagne i poveri dorcus erano utilizzati come... punti di sutura! Le loro forti mandibole, se l'animale viene stuzzicato, appena possono afferrare qualcosa si serrano saldamente, in modo davvero resistente; tale caratteristica portò i nostri antenati a procedere, nel caso di grosse ferite, utilizzando la morsa di questi insetti proprio come cucitura del taglio. Basta afferrare l'insetto, farlo innervosire un po' e portare la testa verso i due labbri del taglio, in modo da prenderli entrambi; strappando poi via il resto del corpo la sola testa immobilizzata nella posizione rimane come punto di sutura anche per lungo tempo. Specifica a cui tengo molto: io mi definirei un naturalista-ecologista, non un animalista in senso stretto e non vorrei aver turbato o offeso qualcuno con questo truce racconto (ma soprattutto non vorrei far partire una lunga querelle animalisti-naturalisti-ambientalisti!...). Daniele Ronconi


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