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Il Rio Varano e il M. Lugaro.

Inviato: dom 18 ott 2009, 17:13
da enrico bocchi
Il Rio Varano è un affluente di sinistra dell'Enza che forma una piccola valle a nord dei ripetitori di Bazzano nel comune di Neviano Arduini, mentre il Monte Lugaro è un contrafforte di roccia calcarea sull'Enza del medesimo colle di Bazzano.Sebbene i boschi che si trovano in queste zone siano ancora parzialmente degradati soprattutto dalla natura geologicamente instabile del terreno, è notevole il numero di specie botaniche che vi si possono incontrare.
Nei versanti scoscesi e sulle dorsali aride domina il querco-orno-ostrieto, con Roverella in stragrande maggioranza sul Cerro; nelle bassure e nella valletta centrale del Rio Varano invece è più frequente il Cerro e compare spesso anche l'Olmo minore; sono presenti interessanti nuclei di Acero minore (Acer monspessulanum) e Frassino meridionale (Fraxinus oxycarpa); le rosacee arboree sono rappresentate da esemplari sparsi di Perastro, Sorbo domestico e Ciavardello.
Nello strato arbustivo abbonda la consociazione tipica di queste zone con Ginepro comune, Lantana e Ligustro accompagnati in minor quantità da Corniolo, Sanguinello, Spincervino e salici vari; di spicco la presenza del caprifoglio etrusco (Lonicera etrusca) nei calanchi.
Negli ex coltivi abbondano la Rosa Canina, il Prugnolo,il Sanguinello, la Ginestra di Spagna e il Biancospino.
Al M. Lugaro è molto frequente lo Scòtano (Cotinus Coggygrya) e sono presenti sul versante nord-est anche il Pero corvino (Amelanchier ovalis) e l'Acero opalo; tra le Leguminose si aggiungono alla Ginestra di Spagna anche la Coronilla, la Vescicaria, il Citiso comune e il Citiso nero; nei posti rocciosi può capitare d'incontrare due specie non comuni, identificate da Luigi Ghillani: la Clematis repta e la Staehelina Dubia.
Cito poi soltanto alcune specie tipiche del sottobosco dei querceti misti termofili: al Rio Varano il Pungitopo comune (Ruscus aculeatus) e l'Asparagina (Asparagus tenuifolius); soprattutto al Rio Varano, ma anche al M.Lugaro il Dittamo sfoggia copiose fioriture primaverili.

Re: Il Rio Varano e il M. Lugaro.

Inviato: dom 18 ott 2009, 18:18
da Alessandro Vitale
Interessante, non sapevo della presenza dell'Acer monospessolanum nelle nostre zone, l'ho incontrato soltanto una volta in Toscana (credo). Esistono altre stazioni da noi?

Re: Il Rio Varano e il M. Lugaro.

Inviato: dom 18 ott 2009, 21:11
da Luigi Ghillani
Sì, questo bell'acero con le foglie a tre lobi è presente con vari esemplari lungo il crinale di Pietra Corva (sentiero detto di Maria Longa) sul versante nord.
Devo precisare invece a Enrico che Clematis recta è stata segnalata da Alessandro Alessandrini per il versante parmense del Torrente Enza. Io non mi ricordo proprio di averla mai vista finora.

Re: Il Rio Varano e il M. Lugaro.

Inviato: lun 19 ott 2009, 20:46
da enrico bocchi
Ringrazio Luigi per la rettifica su Clematis repta, e confermo comunque di averla vista anche questa primavera.
Riguardo all' Acer monspessulanum, Luca Acquafresca mi ha riferito di averne notati anche nelle boscaglie sulle colline a sud-ovest di Traversetolo; inoltre fuori provincia ne esistono almeno due estesi nuclei nella fascia collinare reggiana precisamente intorno a Rossena e nella Val Lodola.
Dovrei anche aggiungere che lo abbiamo utilizzato in vari rimboschimenti qua e là nella nostra provincia, sempre con successo.

Re: Il Rio Varano e il M. Lugaro.

Inviato: gio 1 apr 2010, 12:40
da DUCARIO
desideravo sapere se nella zona di Lugaro è presente il fico e se sul tema esiste qualchecosa di originale.
mi risulta che nel comune di Neviano ci sia una frazione chiamata <campo di fico>. Esiste qualche cosa di interessante in merito?
Ducario

Re: Il Rio Varano e il M. Lugaro.

Inviato: ven 2 apr 2010, 13:07
da enrico bocchi
Benvenuto nel sito !
Il fico, scientificamente denominato Ficus carica della famiglia delle Moracee è presente perchè introdotto dall'uomo, in tutta la fascia collinare della provincia, e quindi anche in questa zona, nei pressi degli insediamenti rurali, dei coltivi e dei frutteti.
La sua presenza è però sempre legata alla volontà dell'uomo di coltivarlo per la bontà dei suoi frutti; l'uomo lo riproduce a tale scopo solo per via vegetativa (agamica), mentre non mi risulta di averne mai visti di inselvatichiti in conseguenza della dispersione dei piccolissimi semi (riproduzione gamica).
La località Campo del Fico è una frazione di Campora a quota 650 mslm circa, e sicuramente vi si trovano piante di fico; è però abbastanza distante dalla zona presa in considerazione.

Orgeno.

Inviato: dom 4 apr 2010, 11:36
da DUCARIO
Grazie per la tempestiva, preziosa risposta. Cercavo di capire una scritta del II o IV secolo, trovata in un posto denominato < Lughero di Guardasone > ma probabilmente si tratta di Lugaro.
La scritta è così traducibile: <Seppio Sabino il quale al dio Orgeno fece voto che avrebbe cercato la morte bevendo latte di fico e si gettò.>
Solitamente è interpretata come una buffonata, mentre credo che si tratti di un combattente suicida, che si lanciò nella mischia ubriaco di latte di fico, forse in una confusa battaglia, legata alla caduta di Luceria (Ciano).
Naturalmente bisognerebbe sapere anche se:
1° il fico era conosciuto in quel luogo, in quei tempi
2° è possibile far fermentare il latte di fico, ottenendo una bevanda inebriante.
Sono di Milano e penso di fare un sopralluogo il 10 aprile, nel primo pomeriggio.
Ducario

Re: Il Rio Varano e il M. Lugaro.

Inviato: ven 9 apr 2010, 19:15
da enrico bocchi
Il fico è conosciuto nelle nostre zone sicuramente da parecchio tempo, ma da quando esattamente non sono in grado di stabilirlo; men che meno sono a conoscenza di metodi per ricavare bevande dal lattice di fico; mi spiace ma non posso esserle di ulteriore aiuto.

Re: Il Rio Varano e il M. Lugaro.

Inviato: sab 10 apr 2010, 16:12
da Alessandro Vitale
Sei sicuro che la traduzione si riferisca esattamente al fico, non potrebbe ad esempio trattarsi di un'altra pianta dal nome simile, come ad esempio Ranunculus ficaria (sin. Ficaria ranunculoides), specie velenosa ?