Gentile Emanuele,
ho letto e comprendo le vostre motivazioni, e le sottoscrivo in toto.
Sono un vecchio (anche anagraficamente…) ambientalistà, già iscritto a WWF, ENPA, LAV e diverse altre organizzazioni animaliste ed ambientaliste in ambito locale.
E sono anche un arciere: forse pecco di presunzione dicendo che credo di poter parlare con cognizione di causa di ambedue le cose.
Vivo nel Parco Regionale dei Colli Euganei, e ho a cuore la salvaguardia dell’ambiente.
Qui, nel Parco, ci sono due Compagnie che hanno il loro percorso di tiro, in tutto e per tutto simile a quelli che vengono realizzati per i Campionati Italiani.
Per poterli realizzare, è stato necessario presentare all’Ente Parco una documentazione completa di Progetto e Valutazione di Incidenza Ambientale redatta da un Perito autorizzato.
Dopo attenta valutazione della documentazione ma sopratutto in situ, l’Ente ha dato il benestare alla realizzazione dei percorsi, con unica raccomandazione: alle prime lamentele o danni al parco stesso, il permesso sarebbe stato revocato.
I campi esistono da oltre 15 anni, e non si sono mai verificati problemi.
Dico tutto questo per significare il rispetto che tutti noi arcieri FIARC portiamo all’ambiente, ben sapendo che il nostro sport non ha sponsor, è uno sport povero (non come il calcio che ogni settimana mette a ferro e fuoco qualche città senza che nessuno muova un dito!) e di conseguenza sempre sotto la lente.
Si sono tenuti Campionati Italiani in Parchi Nazionali (ultimo nel 2014 nel Parco Nazionale del Pollino, in Calabria), ogni settimana si tengono gare in bosch e anche in parchi (l’ultima a cui ho partecipato lo scorso week end, due giorni nel Parco del Paneveggio a Fiera di Primiero).
Un paio di anni fa una Compagnia in Sardegna ha organizzato un evento di 3 giorni nel Parco della Gallura.
Di esempi di gare in zone protette ce ne sono a iosa e mai, sottolineo mai, si sono verificati problemi di sorta.
Questo perché rispettiamo l’ambiente, chi di noi fuma poi si porta dietro il mozzicone e non lo lascia a terra. Se vediamo un animale, lepre o fagiano o altro, e capita spesso, ci fermiamo contenti ad ammirarlo e a godere della sua presenza.
E’ vero, il nostro sport è una simulazione venatoria: ma gli scacchi non sono forse la simulazione di una battaglia? E una partita di calcio? E una di Rugby?
I nostri bersagli sono sagome di poliuretano che rappresentano animali, che vengono posizionate il giorno prima della gara e tolte la sera, a gara finita (non nei Campionati Italiani, durante i quali restano posizionate per i giorni della manifestazione).
E’ cattivo gusto? A me non pare, anche perché si inseriscono perfettamente nell’ambiente naturale, molto meglio di bersagli multicolori.
Esiste la Federazione Internazionale (
www.ifaa-archery.org), alla quale la nostra FIARC è affiliata, e gare di questo tipo vengono praticate in tutti i Paesi secondo le stesse regole.
Ecco credo di aver annoiato tutti a sufficienza, ma vorrei tranquillizzarvi: nessuno farà alcunchè di male all'ambiente, perchè anche noi arcieri ci teniamo.
Venite a vedere i Campionati, e prima se volete, andate ad assistere ad una gara nella Vostra Regione (
http://www.fiarc.it/attivita-sportive/c ... magna.html nell'invito è indicata la località).
Spero perdonerete la mia lungaggine, e vi saluto cordialmente.
Eugenio