Report floristico Monte Pelato

Luigi Ghillani
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Report floristico Monte Pelato

Messaggioda Luigi Ghillani » sab 21 nov 2009, 22:45

Questo report si riferisce ad una breve escursione effettuata nella mattina di sabato 14 novembre insieme all'amico Enrico Bocchi a caccia (fotografica) di funghi. Posteremo in quella sezione alcune foto. Abbiamo visitato una zona prevalentemente boscosa fra il Monte Pelato e la rocca ofiolitica di Pietranera cui si accede dal sentiero di Maria Longa non lontano da Montesalso. Dato che la zona è veramente interessante anche per la varietà delle specie botaniche che si possono incontrare ne abbiamo compilato un elenco di cui riportiamo le più significative. In particolare segnaliamo una ricca stazione di Tiglio selvatico (Tilia cordata) e una ancor più ricca di Acero minore (Acer monspessulanum), entrambe molto rare nel Parmense. Altre specie significative del sottobosco sono per esempio il Dìttamo, la Peonia e il Pungitopo. Non siamo riusciti a rintracciare alcuni esemoplari di Melo fiorentino avvistati lo scorso anno. Lascio a Enrico eventuali sue considerazioni.
REPORT
Specie
Acer campestre L.
Acer monspessulanum L. subsp. monspessulanum - piuttosto frequente
Acer opalus Mill. (Acer opulifolium) - piuttosto frequente
Asparagus tenuifolius Lam. - frequente nel sottobosco
Galatella linosyris (L.) Rchb.f. subsp. linosyris (Aster linosyris)
Buglossoides purpurocaerulea (L.) I.M. Johnst.
Carpinus betulus L.
Colutea arborescens L.
Cornus mas L.
Cornus sanguinea L.
Emerus major Mill. (Coronilla emerus)
Corylus avellana L.
Crataegus monogyna Jacq.
Crataegus laevigata (Poir.) DC. (C. oxyacantha)
Cytisophyllum sessilifolium (L.) O. Lang (Cytisus sessilifolium)
Daphne laureola L.
Dianthus balbisii Ser.
Dictamnus albus L. - abbastanza frequente nel sottobosco
Euonymus europaeus L.
Fraxinus ornus L. subsp. ornus
Fraxinus angustifolia Vahl subsp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso - molti esemplari
Genista tinctoria L.
Hepatica nobilis Schreb.
Inula salicina L.
Inula spiraeifolia L.
Iris graminea L.
Lonicera caprifolium L.
Lonicera xylosteum L.
Melica uniflora Retz.
Melittis melissophyllum L.
Ostrya carpinifolia Scop.
Paeonia officinalis L. - nel sottobosco
Peucedanum officinale L. subsp. officinale - ombrellifera frequente nella zona
Primula vulgaris Huds. subsp. vulgaris
Prunus spinosa L. subsp. spinosa
Pyrus communis L. (P. pyraster)
Quercus cerris L.
Quercus petraea (Matt.) Liebl. subsp. petraea - qualche esemplare nei pressi di Pietranera
Quercus pubescens Willd. subsp. pubescens
Rosa gallica L.
Rubus ulmifolius Schott
Ruscus aculeatus L. - qualche esemplare nel sottobosco
Senecio erucifolius L.
Serratula tinctoria L. - piuttosto frequente
Solidago virgaurea L.
Sorbus domestica L. - varie piante di cui alcune con splendido fogliame autunnale
Sorbus torminalis (L.) Crantz - frequente
Spartium junceum L.
Stachys officinalis (L.) Trevis.
Tamus communis L.
Teucrium chamaedrys L.
Thesium linophyllon L.
Tilia cordata Mill. - stazione abbastanza ricca con rinnovi nel sottobosco
Ulmus minor Mill.
Viburnum lantana L.

Report: Luigi Ghillani / Enrico Bocchi

enrico bocchi
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Re: Report Monte Pelato

Messaggioda enrico bocchi » dom 22 nov 2009, 8:57

Ringrazio Luigi per l'elencazione di tutte le specie specie presenti in questo posto: credo proprio che non manchi nulla, salvo forse alcune salicacee che chissà perchè non prendiamo mai in considerazione.
Aggiungo solo i riferimenti geografici e alcune considerazioni su Tilia cordata e Fraxinus Oxycarpa: il versante del M.Pelato che abbiamo perlustrato è compreso tra 400/500 mslm circa, esposto a nord-ovest e fa parte dell'alta Valle del Recchio in territorio del Comune di Medesano.
Il bosco molto vario ha caratteristiche termofile come tutti i querceti misti che si trovano in questa fascia collinare: specie come Acer monspessulanum, Dictamus albus e Ruscus aculeatus non lasciano dubbi in questo senso, e anche il Fraxinus oxycarpa qui molto frequente si trova già nella fascia altimetrica più alta della sua distribuzione naturale. In questo contesto si colloca una importante stazione di Tilia cordata, che pur trovandosi in un ceduo tagliato 20/25 anni fa, vanta alcune matricine rappresentative e meritevoli di conservazione; la stazione è in una conca più fresca sotto la cima del M.Pelato e assieme ai tigli ci sono soprattutto Ostrya carpinifolia e Acer Opulifolium, una consociazione che non avevo mai notato altrove in Appennino.
Propongo un'uscita primaverile in questa zona magari partendo dalla parte della Valle del Recchio, che ne dite?
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Luigi Ghillani
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Re: Report Monte Pelato

Messaggioda Luigi Ghillani » dom 22 nov 2009, 12:43

Enrico ha ragione a proposito dei Salici ma quella lista non è certo esaustiva. Comunque in zona ci sono sicuramente Salix apennina e Salix capraea.
In primavera quel sito è al massimo delle sue potenzialità.

daniele ronconi
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taxus baccata

Messaggioda daniele ronconi » lun 23 nov 2009, 19:18

Domanda da ignorante. Leggendo il report da Monte Pelato noto l'assenza di tasso, taxus baccata. Mi chiedevo se in questi ambienti di media collina è raro, domanda che mi ponevo già quest'estate passeggiando nei boschi sopra casa mia, Banzola, vicino a Monte Manulo: sono ambienti del tutto simili e non lontani da Monte Pelato, di altitudine fra i 250 e i 350 metri: nel bosco a nord mi sono imbattuto in un singolo esemplare di tasso, alto circa 6 metri, di aspetto esile ma direi sano. E' una presenza rilevante? Grazie, Daniele Ronconi

Luigi Ghillani
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Re: Report floristico Monte Pelato

Messaggioda Luigi Ghillani » gio 26 nov 2009, 16:24

Tutte quelle zone sono veramente molto interessanti. Taxus baccata è presente anche lungo un rio nei pressi di Costamezzana ma si tratta di qualche esemplare spontaneizzato a partire da piante da giardino. Nella nostra provincia è presente allo stato spontaneo nelle faggete di Valditacca. Molto raro in Regione.
Luigi

enrico bocchi
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Re: Report floristico Monte Pelato

Messaggioda enrico bocchi » gio 26 nov 2009, 19:01

Aggiungo che specie come Tasso e Bosso riescono a inselvatichire abbastanza bene nei dintorni dei posti dove sono stati introdotti sia perchè comunque fanno parte della vegetazione appenninica (anche se non ci sono stazioni di Buxus sempervirens sul versante emiliano-romagnolo), sia perchè sono estremamente rustici e resistenti e non hanno nemici; una volta che mettono radici la loro presenza è definitiva e solo l'uomo li può fermare.
Infatti il tasso è specie rarefatta a causa dell'uso sconsiderato del suo legname da opera non solo per farci mobili pregiati, ma anche antiche armi come gli archi; i pastori poi usavano toglierlo dai pascoli perchè pericoloso per il bestiame, quindi capire quale potesse essere la sua distribuzione originaria nella nostra provincia non è possibile, ma io credo fosse molto più diffuso.
Preciso inoltre che il Tasso non è solo a Valditacca, ma anche in Alta Val Parma alla cascata della Parma di Badignana con splendidi esemplari in posti molto impervi.
nadia ed enrico, www.florautoctona.com

Alessandro Vitale
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Re: Report floristico Monte Pelato

Messaggioda Alessandro Vitale » sab 28 nov 2009, 16:56

Questa si che è biodiversità. Quindi Il monte pelato contiene nel suo bosco più di 15 specie arboree differrenti? Quello che mi sorprende di più è la presenza di Tilia cordata, pensavo che il cordata fosse tipico di orizzonti più alti, anche se molto raramente l'ho incontarto nei nostri monti. Esistono forse luoghi che per particolari caratteristiche geologioche e orografiche riescono ad esprimere una variabilità di condizioni ambientali e microclimatiche capaci di esaltare la biodiversità vegetale?

enrico bocchi
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Re: Report floristico Monte Pelato

Messaggioda enrico bocchi » mer 2 dic 2009, 7:59

Attenzione: è vero che il cordata sulle Alpi si trova a quote superiori rispetto al plathyphyllos, mentre in appennino oltre ad essere sporadico non supera i 1000 mslm ( il Tilia x vulgaris che sarebbe il plathyphyllos appenninico arriva anche a 1500 ); questo perchè la specie termofila e rustica, sulle alpi si trova più a suo agio nei versanti montani che sono più caldi e assolati dei fondovalle dove normalmente si verificano fenomeni d'inversione termica più congeniali al plathyphyllos.
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Alessandro Vitale
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Re: Report floristico Monte Pelato

Messaggioda Alessandro Vitale » mer 2 dic 2009, 18:03

Grazie Enrico. Così tutto si spiega. Ritrovare una specie arborea in una fascia fitoclimatica piuttosto che in un'altra crea un certo disorientamento, questo è il bello: non sempre ognuno sta nel posto che gli è stato assegnato, ovvero le condizioni microclimatiche creano un po' di confusione. Ecco perchè la bibliografia a volte riporta indicazioni erronee. Per quanto riguarda Tilia x vulgaris, che dovrebbe essere un ibrido tra i due, la sua esistenza è una dimostrazione che i confini sono molto labili e che i nostri amici spesso stringono legami più intimi.


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