Messaggioda costardella » mer 22 set 2010, 10:25
Che spettacolo queste foto! Pare di assistere ad un pranzo alla Trattoria del cormorano con in menù, antipasto di pesce gatto, spaghetti allo scoglio, e dulicis in fundo "cagnole all'acqua pazza".
Proprio queste ultime, le cagnole, sono lo spunto per il mio intervento.
Non c'è alcun dubbio che quel pesce indefinito sia una Cobitis taenia detto cobite e in provincia di Parma cagnola. ma quello che mi colpisce sono le dimensioni. Non ho masi visto in 50 anni e oltre di esperienza un cobite come quello fotografato che, fatti i debiti confronti con il becco dello svasso, dovrebbe essere di circa 12-14 cm. E la misura limite considerata eccezionale dai vari testi di ittiologia compreso il trattato "I pesci delle acque interne italiane" di Gandolfi.Si tratta sicuramente di un pesce con diversi anni sulle pinne e quasi sicuramente una femmina che raggiunge normalmente misure maggiori del maschio.
Circa il modo in cui questo pesce è arrivato alle Chiesuole vi devo dire di non stupirvi di nulla perchè nel mondo dei pesci ne succedono di ogni tipo.
La cosa più probabile è che qualche esemplare fosse presente in quelle immissioni citate da Renato.Inoltre la cagnola è da sempre usata come pesce esca per la pesca di predatori come persico reale, luccio e persico trota
Ma comunque non possiamo che rallegrarci per la presenza di questo bellissimo pesce che purtroppo è in forte contrazione in tutto il bacino del Po.
Faccio presente che un tempo questa specie era diffusissima in tutti i corsi d'acqua della provincia ed in particolare nei canali ( navigli vari, Lorno, Galasso) . Era tanto abbondante da costituire uno degli elementi tipici dell'alimentazione popolare della provincia. La pescavano, assieme al Botolo ( Padogobius martensii) usando una specie di retino, "la gabietta", con cui razzolavano il fondo, oppure mettendo a bagno delle fascine in cui le cagnole si rifugiavano.