IL TACCUINO DEL NATURALISTA

Le piene del periodo inverno-primavera 2010 hanno rimesso in pericolo di vita l'albero (Frassino?)
Piuttosto che ripristinare la massicciata con inerte e terra, proporrei una deviazione artificiale del corso principale del letto della Parma.
I più ricorderanno che quest'ultimo virava verso la sponda sinistra prima di passare sotto ponte Caprazzucca (verso il liceo Romagnosi, per meglio capire)
Altrimenti perderemo quello che da un secolo si può ormai annoverare fra i simboli della città.
Beffardo il fatto che, dopo la costruzione delle casse di espansione di Vigatto, siano rimasti alti i rischi idro-geologici nel corso del torrente a valle dell'immissario Baganza: che sia necessaria un'opera simile anche su tale torrrente (es. in zona Vigheffio ?).
Una volta tanto (sigh!), mi auguro di rivedere presto le ruspe in movimento nel greto di un torrente....

Ho scattato questa foto in aprile, quando ho visto con sollievo che, nonostante il fallimento della protezione realizzata dall'AIPO, il vecchi frassino aveva germogliato abbondantemente anche nella parte a terra.

Adesso è molto più folto, ma con il caldo e la siccità cosa succederà all'apparato radicale scoperto?
Daniela

Se le radici scoperte sono anche fortemente danneggiate dall'impeto delle piene, e la ghiaia trascinata dall'acqua ha messo a nudo il legno, quelle parti deperiranno e moriranno; se invece la corteccia delle radici è ancora integra, è normale che sopporti tranquillamente l'esposizione agli agenti atmosferici ne più ne meno come la parte aerea della pianta.
Il frassino non ha un elevato potere pollonante come salici e pioppi, ma queste radici scoperte, nelle loro parti esposte ancora integre, dovrebbero anche emettere nuovi germogli e formare nuovi rami, detti appunto polloni. Se una radice è stata danneggiata a tal punto da essere di fatto staccata dalla pianta, ma è ancora ancorata al terreno, può generare una nuova pianta; in questo caso si parla di riproduzione per via vegetativa o agamica.

Ci passo tutti i giorni, ma ci voleva una foto su FB dell'amico Giusepe Vetti, per indurmi a confrontare lo stato attuale del Frassino con le foto di cinque anni fa. Il corso del torrente è ormai nettamente cambiato, ma l'albero sta dimostrando una capacità di ripresa superiore a quanto molti di noi riuscivano a sperare. Grazie ancora, grande Frassino!