La valorizzazione del torrente Parma

Argomenti generali, suggerimenti sul forum, richiesta consigli tecnici sulla fotografia naturalistica
giampietrodesanti
Messaggi: 2
Iscritto il: ven 28 nov 2008, 14:14

Re: La valorizzazione del torrente Parma

Messaggioda giampietrodesanti » ven 28 nov 2008, 15:23

Mi allineo alle opinioni di Guido che condivido.
Voglio spostare l' attenzione però su un aspetto ancora poco chiaro e che limita la realizzazione di strutture fisse (sentieristica, cartellonistica e panchine per esempio.
La sicurezza idraulica che l' AIPO garantisce non deve essere presa alla lettera. Il significato di sicurezza idraulica è, a molti, tutt' altro che chiaro.
Il fiume è una cosa che ha una sua evoluzione naturale fatta di eventi mutevoli. La funzione di una cassa di espansione è quella di controllare l' ondata di piena, ossia il muro d' acqua tipico dei torrenti appenninici (evento distruttivo) e "laminare" l' effetto di piena, ossia evitare il riversamento di un elevato quantitativo di acqua (evento di piena) nel recettore principale (il Po) in una fase temporalmente ravvicinata e coinvolgente più corsi d' acqua; oppure ancora a ritardare la confluenza dell' evento di piena del corso d' acqua principale (il T. Parma) con gli altri affluenti (es. T. Baganza) nel suo tratto di corso più a valle.
Una cassa a monte di una città assolve ad una funzione superiore, mettere in sicurezza idraulica la città. Ovvero impedisce che l' ondata di piena possa creare crolli delle strutture prossime all' alveo o sradicare alberi con conseguenti effetti diga contro i ponti, ed inoltre riduce (lamina) l' evento di piena in modo che non possa creare problemi di esondazione nel nucelo abitato o alle strutture più prossime all' alveo (es. un ponte, un sottopasso, un' infrastruttura, ecc.).
Chiariti doverosamente i concetti principali, occorre fare i conti con gli eventi meteorici.
Laminazione non significa mantenere il livello d' acqua dell' alveo sempre al minimo come in estate, ma entro "livelli di sicurezza" ossia a livelli inferiori ai famosi "livelli guardia". Con il rispetto di questi termini si esaurisce il compito dell' AIPO e non certo quello di controllare che i rilasci di acqua dalle casse, durante eventi di piena, non sommergano eventuali sentieri pedonali che in alveo pur sempre sono!

E' importante non fare confusione e tenere sempre bene in evidenza questi aspetti quando si tratta di proporre o decidere o dissentire da certi interventi. Di certo questo è l' ago della bilancia che può far propendere un' Amministrazione per una decisione piuttosto che per un' altra.
Ai politici non importa se lo sparviere nidifica o no, ma la sicurezza sociale si e ancora di più la durabilità degli interventi quale assicurazione per il controllo della spesa pubblica (Amministrazione pubblica significa Ente che serve per amministrare soldi pubblici).
A questo aggiungo che queste considerazioni giovano al mantenimento della tranquillità dell' ambiente dagli umani, quindi ne è conseguenza favorevole.
Giampietro

WWF Parma
Messaggi: 80
Iscritto il: sab 24 mag 2008, 13:35

Re: La valorizzazione del torrente Parma

Messaggioda WWF Parma » sab 29 nov 2008, 15:08

A distanza di qualche settimana dal lancio di questo argomento, mi sembra che siano emersi molti punti in comune. Provo a sintetizzarli:
1. Il tratto urbano del torrente ha caratteristiche decisamente peculiari rispetto alle altre aree verdi della città: è ancora sottoposto a piene(malgrado le casse d'espansione, che però servono solo a mettere in sicurezza la città e non le eventuali panchine in alveo, come ci fa notare Giampietro!) , ospita numerose specie animali e vegetali altrove non presenti, è il principale corridoio ecologico non solo per la città, ma anche per i territori posti a valle e a monte di essa, non si presta ad essere utilizzato per il passeggio o per altre attività.
2. Il torrente deve esser valorizzato, nel senso che bisogna riconoscere il valore di quanto contiene in termini di biodiversità.
3. Eventuali percorsi pedonali ciclistici di libero accesso causerebbero un disturbo in contrasto con il suddetto valore.
4. Ci sono altri modi più appropriati per apprezzare le varie forme di vita presenti nel torrente: l'osservazione dal lungo Parma (meglio se adeguatamente attrezzata), visite guidate secondo tempi e modi opportuni, fruizione controllata di alcuni tratti, come l'area di riequilibrio ecologico.
5. La cassa d'espansione dovrebbe essere destinata, compatibilmente con le sue funzioni di tipo idraulico, a migliorare la ricchezza biologica del torrente, evitando usi accessori che siano in contrasto con essa.
Sono indicazioni importanti e molto utili anche alle associazioni ambientaliste di cui molti di noi fanno parte, qualora il Comune decidesse di consultarci sui propri progetti.

Enrico Ottolini

subbuteo
Messaggi: 338
Iscritto il: mer 28 mag 2008, 8:20

Re: La valorizzazione del torrente Parma

Messaggioda subbuteo » sab 29 nov 2008, 22:38

WWF Parma ha scritto:A distanza di qualche settimana dal lancio di questo argomento, mi sembra che siano emersi molti punti in comune. Provo a sintetizzarli:
...


Approvando in tutto la sintesi fatta da Enrico, che ne pensate di inviarla al Sindaco di Parma, all'Assessore all'Ambiente, all'AIPO e alle altre autorità interessate, a firma delle Associazioni ambientaliste?

Ciao
Franco Roscelli

Luigi Ghillani
Messaggi: 1221
Iscritto il: dom 25 mag 2008, 21:01

Re: La valorizzazione del torrente Parma

Messaggioda Luigi Ghillani » dom 30 nov 2008, 12:10

Mi sembrano tutte osservazioni molto sensate e responsabili.

giannini
Messaggi: 32
Iscritto il: lun 6 ott 2008, 14:20

Re: La valorizzazione del torrente Parma

Messaggioda giannini » mar 2 dic 2008, 16:18

Vito che lavoro all'AIPO non vedo l'ora che le istanze di tutela del torrente Parma vengano fatte emergere, mi aiuteranno nel faticoso lavoro ai fianchi che da quando lavoro qui sto attuando nei confronti degli ingegneri
Circa la sicurezza idraulica vorrei confermare quanto detto da altri in precedenza. La presenza della cassa d'espansione non eviterà i fenomeni di piena, che continueranno a caratterizzare il nostro torrente ( non per niente spesso citato come Parma voladora),ma ne taglierà esclusivamente il colmo. Continueremo quindi a vedere spesso tutto l'alveo cittadino colmo di acqua tumultuosa ; fortunatamente questo continuerà ad accadere, come è giusto che sia, e quindi anche la nostra fruizione del fiume per i diversi usi dovrà sempre confrontarsi con tali fenomeni.
Infine in merito alla cassa d'espansione ricordiamoci sempre che è e sarà sempre un opera artificiale con il compito porincipale e imprescindibile di diminuire il rischio idraulico a valle. La sua gestione non potrà prescindere da tale compito e quindi ogni altro uso pensabile o auspicabile deve essere necessariamente compatibile con questa finalità e non viceversa.
Scusate ma su questo dobbiamo essere chiari da subito.
Se un domani dovesse risultare necessario procedere ad esempio ad operazioni d'invaso e queste interferissero con la nidificazione, che ne so, dell'occhione che in futuro decidesse di nidificare in quell'area, non possiamo avere dubbi sulla priorità da assumere. Lo so è spiacevole ma non può che essere così, e ce lo dobbiamo dire da subito senza polemiche o incertezze.
Ciò detto sono ansioso di vedere come la cassa evolverà nel futuro confidando che si ripetano le splendide esperienze delle altre casse d'espansione (Enza, Secchia, Panaro).

Ciao a tutti
Mario

subbuteo
Messaggi: 338
Iscritto il: mer 28 mag 2008, 8:20

Re: La valorizzazione del torrente Parma

Messaggioda subbuteo » mar 2 dic 2008, 22:06

E' una bella notizia avere un naturalista all'AIPO. Spero si possa collaborare in futuro.
Quanto alle flttuazioni di portata dei fiumi, le specie di uccelli nella forma attuale vivono più o meno da 10 milioni di anni, quindi di piene ne hanno viste in abbondanza e non ne hanno certo paura ;) Se una covata va sott'acqua gli acquatici ne fanno una seconda di rimpiazzo.
I danni li fa l'uomo con le sue azioni distruttive, piccole o grandi...

Quanto all'Occhione nidifica "da sempre" nelle Casse del Parma (vedi foto allegata di Michele Mendi), che sono un sito di importanza primaria per molte altre specie di uccelli, sia nel periodo riproduttivo che durante le migrazioni e d'inverno.
Se n'è parlaro anche nel Taccuino del naturalista, basta vedere qui: viewtopic.php?f=7&t=152
Oppure qui: viewtopic.php?f=7&t=168

Il problema principale al momento è il disturbo caustao da moto, fuoristrada, curiosi vari che si avventurano nel mezzo delle casse senza curarsi del disturbo che provocano e senza capire che una passeggiaa sugli argini è molto più divertente :(
Basterebbe mettere sott'acqua il guado e già il disturbo diminuirebbe di molto

Ciao
Franco Roscelli
Allegati
Occhione 16.jpg
Occhione 16.jpg (30.74 KiB) Visto 5698 volte

Dario Botti
Messaggi: 15
Iscritto il: ven 30 mag 2008, 8:36

Re: La valorizzazione del torrente Parma

Messaggioda Dario Botti » dom 21 dic 2008, 10:31

Credo che l'unica vera valorizzazione possibile del torrente sia quella naturalistica.
Ci vorrebbe una strategia unica per il sistema fluviale e idrico in ambito urbano.
Dal momento che si tratta di ecosistemi legati all'acqua, in primis è fondamentale garantire il deflusso minimo vitale (mi sembra che da quando esiste la diga delle casse arriva molta meno acqua in città).
Sarebbe opportuno eliminare la vegetazione alloctona.
La fruizione umana dovrebbe essere limitata alle visite guidate in determinate aree e all'osservazione dall'alto dei viali nelle restanti.
Tutto il sistema urbano Parma - Baganza dovrebbe essere dichiarato A.R.E.
Anche gli altri canali, come il naviglio dovrebbero essere riqualificati, dato il loro valore storico-ambientale.
E qui vorrei segnalare che un piccolo tratto di canale, immediatamente a sud di viale Duca Alessandro, è stato recentemente tombato con una bella colata di cemento: non credo si possa parlare di riqualificazione in questo caso...

Enrico Ottolini
Messaggi: 149
Iscritto il: gio 22 mag 2008, 15:12

Re: La valorizzazione del torrente Parma

Messaggioda Enrico Ottolini » ven 30 ott 2009, 17:16

Le cose vanno avanti. Presentazione in Comune, questa mattina, del progetto "Greenways". L'illustrazione del progetto la troverete domani sui giornali. Queste in sintesi le note del WWF:
1.In generale si apprezza la disponibilità a discuterne con le associazioni ambientaliste e ad accogliere alcune delle osservazioni formulate nella fase di progettazione, auspicando che il dialogo possa continuare nelle varie fasi realizzative del progetto.
2.Pista ciclabile su lungo Parma. La realizzazione di una pista ciclabile continua, su sede propria, con restituzione del marciapiede ai pedoni va nella direzione di una mobilità veramente sostenibile. Ancora meglio sarebbe se anche nell’attraversamento di ponti (in senso trasversale) si mantenesse la continuità della pista.
3.Passerella su Parma e Baganza. Dal punto viabilistico si ritiene che la passerella non possa essere alternativa al necessario miglioramento della viabilità ciclistica su Ponte Italia, la cui realizzazione dovrebbe essere considerata prioritaria, visto che tale collegamento resterà quello principalmente utilizzato anche da ciclisti e pedoni. Restano altre due motivazioni alla base di questa parte del progetto: la creazione di un percorso verde e l’uso didattico. Se siamo sostanzialmente d’accordo sulla prima motivazione, restano varie perplessità riguardo l’utilità di tipo didattico/divulgativo, dal momento che la passerella non aggiungerebbe nulla in più alle possibilità già offerte per l’osservazione naturalistica dal Lungoparma, che potrebbe essere ugualmente attrezzato con punti di osservazione sul greto. Nel contempo la passerella può generare un disturbo alla fauna presente e rendere quindi meno interessante l’uso didattico dell’area, che sarebbe meglio utilizzabile mediante visite guidate. A questo proposito è comunque opportuno, nel caso la passerella debba essere realizzata, evitare che il tracciato tagli in due l’area boscata alla confluenza, tenendo il tracciato a ridosso dell’area occupata dalla pizzeria.
4.Creazione del fontanile. Prima di realizzare un’area umida è bene valutare con attenzione vari elementi, fra cui: l’impatto sull’area boscata, gli eventuali problemi dati dalla necessità di creare eventualmente un fondo impermeabile, il problema delle nutrie, la possibilità di ottenere risultati analoghi per la fauna acquatica, mantenendo alcuni fondoni in alveo.


Torna a “Varie”

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 14 ospiti