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Notizie dal mondo dei raccoglitori di semi.

Inviato: sab 11 ott 2008, 13:07
da enrico bocchi
Dopo che nell'ultimo decennio la situazione è andata progressivamente deteriorandosi, nel 2008 la stragrande maggioranza delle specie legnose autoctone (alberi e arbusti) non sono riuscite a disseminare; se ci sono riuscite la qualità del seme prodotto è da mediocre a scarsa, e molte specie sono andate soggette alla cascola, fenomeno dovuto principalmente alla siccità, per cui la pianta non riesce più a mantenere un adeguato tenore idrico nei nuovi embrioni, i quali seccano.
Il fenomeno inoltre si è manifestato più o meno su tutto il territorio nazionale, e anche questa è una novità.
Noi quattro gatti che ci occupiamo di questo settore siamo molto più preoccupati di questi dati di fatto, piuttosto che delle difficoltà del mondo bancario; sappiate comunque che la mancata produzione di seme da parte del mondo vegetale si traduce in mancanza di cibo anche per i consumatori primari del mondo animale, per cui è probabile che anche la fauna risenta presto e negativamente di questa anomalia. Come evolverà la situazione potremo valutarlo solo nei prossimi anni, ma nel frattempo ci piacerebbe tenere alto il livello di attenzione su queste dinamiche per ora poco appariscenti, e se già da ora qualche osservatore attento ha qualcosa da segnalare, lo faccia senza indugi. Saluti, Enrico e Nadia.

Re: Notizie dal mondo dei raccoglitori di semi.

Inviato: sab 11 ott 2008, 17:02
da guidosardella
Enrico,
questo fenomeno mi sembra estremamente preoccupante e si associa ad un altro fenomeno globale che è la scomparsa di api (domestiche, ma mi piacerebbe sapere se quelle selvatiche e gli altri impollinatori se la passano meglio). Hai detto che riguarda l'intero territorio nazionale: riguarda tutte le specie in genere o quelle più adattate all'aridità, tipo quelle della macchia mediterranea, ne soffrono meno? Voglio dire, è "solo" una questione di cambiamento climatico o ci possono essere ulteriori cause?

Re: Notizie dal mondo dei raccoglitori di semi.

Inviato: dom 12 ott 2008, 12:00
da enrico bocchi
Le specie della flora mediterranea e submediterranea prettamente eliofile e xerofile sopportano meglio la siccità, ma non è che ne godano; a mio avviso le cause dell'anomalia sono solo conseguenza dei mutamenti climatici, e in particolare dell'estrema irregolarità della distribuzione delle precipitazioni sia spaziale che temporale;da noi nel 2007 abbiamo avuto 4 mesi tondi di siccità che hanno messo a dura prova la vegetazione, di conseguenza quest'anno molte specie tra quelle più esigenti, ma non solo, hanno saltato la fioritura, e altre che l'hanno avuta, hanno poi dovuto sopportare un mese di giugno freddo e piovoso che ha favorito solo l'insorgere di varie malattie e il cattivo sviluppo dei frutti; l'estate è proseguita senza precipitazioni apprezzabili, senza forti ondate di calore e con molto vento, e l'autunno siccitoso che stiamo trascorrendo è una roba da incubo!Se spostiamo l'attenzione a nord del Po e in particolare lungo l'arco alpino il tempo è stato completamente diverso: precipitazioni abbondanti, temporali a ripetizione, fresco o addirittura freddo, con risultati comunque analoghi: le piante non hanno fruttificato normalmente.
Saluti, Enrico.

Re: Notizie dal mondo dei raccoglitori di semi.

Inviato: ven 21 dic 2012, 15:49
da enrico bocchi
Sebbene quest'argomento non sia stato molto gettonato, voglio lo stesso fare un breve aggiornamento riguardo al 2012 che come potrete facilmente intuire è stato peggio anche del 2008 dopo che gli anni intercorsi non erano certo stati buoni.
Tra le nostre specie autoctone, solo il Cerro (Quercus cerris) è stato capace di portare a termine una buona fruttificazione, e questo la dice lunga sulla vigorosità della specie; le altre specie che sono riuscite a portare a termine una buona fruttificazione solo in zone circoscritte, sono la Roverella e il Pino silvestre e già ad un livello più scarso Carpino nero e Orniello; ancora più giù e con semi spesso vani, Acero campestre e Carpino bianco. Da notare una specie che resiste bene alla siccità (anzi le sue migliori annate sono quelle con pronunciata siccità estiva) come il Sorbo domestico, ha perso tutti i frutti in tutte le piante che li avevano allegati di cui sono a conoscenza. Tutte le altre specie tra le quali praticamente la totalità delle arbustive, sono andate soggette alla cascola o non hanno prodotto negli individui selvatici; eccezioni invece negli individui coltivati di specie selvatiche come Nespolo, Lantana, Ligustro e Azzeruolo.
Per contro ho potuto vedere buone fruttificazioni di specie non strettamente autoctone come Olivo, Giuggiolo, e drupacee in genere, sempre ovviamente coltivate.
Infine il Ginepro comune, specie piuttosto diffusa e con fruttificazione regolare fino almeno al 2002, continua nelle sue annate di pessima produzione (i semi dentro alle coccole sono quasi tutti vuoti), anche nelle piante coltivate.

Re: Notizie dal mondo dei raccoglitori di semi.

Inviato: ven 21 dic 2012, 17:45
da Enrico Ottolini
Grazie Enrico, di queste preziose informazioni. A noi che facciamo presto a scordare l'estate torrida appena passata, serve molto poter leggere sul Taccuino come certi eventi restano impressi e lasciano un segno negli organismi e negli ecosistemi, anche a distanza di tempo.

Re: Notizie dal mondo dei raccoglitori di semi.

Inviato: sab 22 dic 2012, 16:25
da Luigi Ghillani
enrico bocchi ha scritto:...Tra le nostre specie autoctone, solo il Cerro (Quercus cerris) è stato capace di portare a termine una buona fruttificazione....
....Infine il Ginepro comune, specie piuttosto diffusa e con fruttificazione regolare fino almeno al 2002, continua nelle sue annate di pessima produzione (i semi dentro alle coccole sono quasi tutti vuoti), anche nelle piante coltivate.


Chi più di Enrico poteva compilare la hit parade delle piante più produttive con il Cerro superstar?
Mi consola poi che anche fra le piante c'è chi fa le coccole. Ma solo...le Ginepre! ;)
Luigi

Re: Notizie dal mondo dei raccoglitori di semi.

Inviato: ven 28 dic 2012, 18:15
da Alessandro Vitale
Mi domando quanto dell'efficacia del processo fruttificazione/fertilità possa in qualche misura dipendere dalle condizioni meteorologiche nella fase critica di fecondazione /legagione, in un periodo quindi precedente la siccità estiva. Se pensiamo ad esempio alle drupacee (albicocco, susino, pesco, ciliegio) vediamo che in primavera le più precoci spesso non fecondano per le avverse condizioni di temperatura e piovosità. Mentre quest'anno le stesse hanno beneficiato di un lungo periodo asciutto e temperato, specialmente quelle che fioriscono prima come l'albicocco. Ovviamente in questo caso l'aspetto siccità estiva è secondario grazie all'irrigazione.

Re: Notizie dal mondo dei raccoglitori di semi.

Inviato: sab 29 dic 2012, 12:27
da enrico bocchi
Ciao Alessandro; ogni anno risulta favorevole a un certo numero di specie e sfavorevole ad altre proprio per le condizioni climatiche esistenti nel periodo della fioritura e legagione dei frutti; è normale che se la fioritura del ciliegio selvatico in montagna ad aprile avviene in un periodo ancora freddo, con precipitazioni ancora nevose, non vi sarà produzione di ciliegie, o sarà molto scarsa; questo rientra nella variabilità dei nostri climi; anche l'albicocco, ancora meno adatto del ciliegio ai nostri climi in quanto quasi sempre coltivato in varietà, difficilmente produce bene come quest'anno, e qui la specie ha senza dubbio beneficiato della forte anomalia climatica; il fatto preoccupante per me è che nel 2012 anche le specie autoctone più resistenti, che già avevano i frutti alla fine della primavera, li hanno persi a causa della siccità, per cui nel 2013 ci saranno nel complesso pochissime nascite di queste specie; ora se nei prossimi anni tutto dovesse rientrare nella norma (qualcuno dirà che la norma non esiste) gli effetti del 2013 saranno pressochè ininfluenti, ma se le forti siccità dovessero perpetuarsi, allora qualche cambiamento avverrà. Io credo che ciò stia già accadendo.

Re: Notizie dal mondo dei raccoglitori di semi.

Inviato: dom 30 dic 2012, 11:47
da Alessandro Vitale
Grazie Enrico per le tue precisazioni. Le trasformazioni di cui siamo testimoni si manifestano attraverso segni minimali, la loro costante annotazione può forse individuare un fenomeno più generale, un processo di proporzioni maggiori. Ad esempio mi ha incuriosito molto la comparsa e la sempre maggior diffusione di una pianta che non avevo noatato mai prima. Avevo apprezzato sempre il suo profumo in alcune prerparazioni culinarie della cucina mediterranea, ad esempio spagetti alla eoliana. Oggi non faccio fatica a reperire la materia prima perche il finocchio selvatico lo trovo sottocasa.

Re: Notizie dal mondo dei raccoglitori di semi.

Inviato: lun 31 dic 2012, 12:08
da guidosardella
enrico bocchi ha scritto:Ciao Alessandro; ogni anno risulta favorevole a un certo numero di specie e sfavorevole ad altre proprio per le condizioni climatiche esistenti nel periodo della fioritura e legagione dei frutti; è normale che se la fioritura del ciliegio selvatico in montagna ad aprile avviene in un periodo ancora freddo, con precipitazioni ancora nevose, non vi sarà produzione di ciliegie, o sarà molto scarsa; questo rientra nella variabilità dei nostri climi; anche l'albicocco, ancora meno adatto del ciliegio ai nostri climi in quanto quasi sempre coltivato in varietà, difficilmente produce bene come quest'anno, e qui la specie ha senza dubbio beneficiato della forte anomalia climatica; il fatto preoccupante per me è che nel 2012 anche le specie autoctone più resistenti, che già avevano i frutti alla fine della primavera, li hanno persi a causa della siccità, per cui nel 2013 ci saranno nel complesso pochissime nascite di queste specie; ora se nei prossimi anni tutto dovesse rientrare nella norma (qualcuno dirà che la norma non esiste) gli effetti del 2013 saranno pressochè ininfluenti, ma se le forti siccità dovessero perpetuarsi, allora qualche cambiamento avverrà. Io credo che ciò stia già accadendo.


Sarebbe interessante guardare le plantule o giovani esemplari di quali specie stanno colonizzando i nostri territori, per capire il clima come si evolve. Nel territorio della Riserva dei Ghirardi stiamo trovando tantissimi giovani esemplari di pino silvestre e anche di abete rosso, derivati necessariamente (almeno i primi) da disseminazioni di uccelli, visto che non ci sono alberi adulti nel raggio di Km. Vedo apparire anche giovani pianticelle di erica arborea e di sorbo montano. Mi sembra che siano tutte, a parte l'abete rosso, piante adattate a condizioni siccitose, anche se proventi da ambienti diversi. Forse si stanno creando nuovi tipi di vegetazione?