biodiversità e sovranità alimentare

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Daniela Monteverdi
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biodiversità e sovranità alimentare

Messaggioda Daniela Monteverdi » lun 17 set 2012, 13:59

Non sono in grado di verificare se è tutto vero, ma anche se lo fosse solo in parte mi sembra molto grave.

http://www.stampalibera.com/?p=52335&print=1

Daniela

Luigi Ghillani
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Re: biodiversità e sovranità alimentare

Messaggioda Luigi Ghillani » lun 17 set 2012, 18:17

è SENZA DUBBIO tutto vero! E non da ora. Il superpotere delle varie multinazionali (di tutti i tipi) è sempre più senza freni e in grado di comprare, addomesticare e convincere (!) governanti e governi. Imperversano gli scandali di politici e politicanti corrotti fino al midollo e sempre in combutta con il potere economico di cui fanno gli interessi. Sono poi quelli che cianciano di antipolitica naturalmente. E per gli schiavi da mungere e da tenere buoni ecco sempre pronti gli opportuni pareri "scientificamente corretti" che devono costituire il pensiero unico mondiale diffusi dai media, tutti regolarmente nelle loro mani!.
Ma nel loro piccolo anche le formiche si incazzano e questa è l'unica nota di ottimismo. :)

abocchi
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Re: biodiversità e sovranità alimentare

Messaggioda abocchi » lun 17 set 2012, 19:25

Nella mia piccola azienda biologica quando trovo una semente non iscritta (perché antica o avuta per uno scambio di semi di qualche appassionato) l'ENSE che controlla tutte le sementi in Italia spesso mi rifiuta le deroghe che chiedo a loro.
Per aggirare questo permesso che chiedo all'ENSE stesso per seminare questi semi, devo sempre sempre usare degli stratagemmi tipo "trattasi di coltura sperimentale" o simili, altrimenti ti viene negato. Siamo messi molto male! Saluti

enrico bocchi
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Re: biodiversità e sovranità alimentare

Messaggioda enrico bocchi » lun 17 set 2012, 20:32

Questo argomento a mio avviso non è inerente a questo forum; comunque non capisco questo accanimento nell'infierire nei confronti dei piccoli coltivatori da parte di queste grandi lobbies, le quali si avvalgono dell'appoggio dei nostri governi; molto probabilmente a metter fine alle nostre piccole attività già basteranno le grosse difficoltà che ci procurano i mutamenti climatici e l'indifferenza delle masse mediocri nei nostri confronti, che bisogno c'è d'infierire? Hanno così tanta paura di noi? Con ogni probabilità tra qualche decennio i piccoli coltivatori saranno spariti, avranno sgombrato il territorio della loro sconveniente presenza, e allora forse a qualcuno dei miliardi di mediocri che affollano il pianeta verrà un barlume di dubbio, ma ormai sarà troppo tardi, e i contadini non potranno più far nulla per loro.
nadia ed enrico, www.florautoctona.com

Luigi Ghillani
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Re: biodiversità e sovranità alimentare

Messaggioda Luigi Ghillani » ven 21 set 2012, 8:17

enrico bocchi ha scritto:... Con ogni probabilità tra qualche decennio i piccoli coltivatori saranno spariti, avranno sgombrato il territorio della loro sconveniente presenza,....

...oppure resteranno solo loro!

Secondo me ci sta benissimo l'argomento nel forum. Considero quelli come Bocchi A. e Bocchi E. i migliori artefici "sul campo" della salvaguardia dell'ambiente, della biodiversità, della salute e chi più ne ha più ne metta. Alla faccia di tutti gli avvelenatori professionisti che vanno per la maggiore con i potenti mezzi di cui possono disporre!

Daniela Monteverdi
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Re: biodiversità e sovranità alimentare

Messaggioda Daniela Monteverdi » sab 22 set 2012, 19:14

Comprendo l'amarezza di chi ha ogni giorno a che fare con assurdi provvedimenti, con infiniti lacci burocratici, con le posizioni sovrapposte e spesso contraddittorie degli amministratori locali, nazionali ed europei.
E la rabbia che ti viene a verificare ogni giorno l'abisso tra le parole e i fatti: là si promuove l'antico-nuovo frumento Cappelli, qui si pretende che ogni seme sia conforme ad una lista predefinita, da una parte si promettono aiuti ai giovani che vogliono "tornare alla campagna", dall'altra si rende la vita, anzi, la sopravvivenza impossibile a chi "sul campo" già ci sta...
Per non parlare dei continui tentativi di introdurre colture OGM, dell'insostenibile complicazione della documentazione necessaria per avere sovvenzioni. E poi ci rinfacciano che non usiamo i fondi europei a disposizione! Ma è capitato che in università abbiamo dovuto rinunciare ai fondi per un progetto di ricerca perché le scartoffie erano tante e tali che non si fece in tempo a prepararle. Dunque non bastano una laurea e un dottorato di ricerca per poter contare sui fondi europei (difficoltà del co-finanziamento a parte!).
Però... però, non vi sembra che in generale la sensibilità sui problemi dell'agricoltura sia aumentata? Almeno, per radio e sui giornali mi sembra di sentire e leggere più di prima sulla necessità di conoscere e affrontare più seriamente i problemi di una produzione agricola più tutelata e più rispettosa dell'ambiente.
Certo, sono parole, ma sono necessarie per informare, creare una coscienza diffusa. Sto pensando, ad esempio, a quel che è successo con il problema del consumo di suolo agricolo: in pochi anni è diventato un tema all'attenzione di massa e gli amministratori non possono più far finta di niente. Poi cercano anche di strumentalizzarlo, ovviamente, ma non possono più evitare di prendere posizione. Così è stato per numerose altre questioni: antiparassitari, carbone, CFC, ...
Allora, beh, continuiamo, resistiamo, andiamo avanti a muso duro, senza farci troppe illusioni ma con la schiena dritta.
Perché, come diceva quel tale: possono ingannare qualcuno per sempre, possono ingannare tutti per un poco, ma non possono ingannare tutti per sempre.
Sempre la solita donchisciotte?
Daniela

Enrico Ottolini
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Re: biodiversità e sovranità alimentare

Messaggioda Enrico Ottolini » ven 28 set 2012, 9:11

Provo a riportare questo problema nella nostra dimensione locale, informandovi che nell'ambito del progetto Life "Pianura Parmense" stiamo cercando di affrontare in parte il problema. Infatti, come forse sapete, una delle azioni, realizzata dall'Azienda Stuard, consisteva nella produzione di miscugli di sementi da prati stabili storici locali e nel loro impiego nell'ambito del progetto. In questo modo abbiamo inerbito più di 4 ha di terreni, nei comuni di Mezzani e di Trecasali.
Giunti al termine del progetto sarebbe nostra intenzione rilanciare l'iniziativa e valutare se e come sarà possibile ampliare l'azione oltre la sua dimensione sperimentale.
A fine ottobre (il 29 o il 31, decideremo la settimana prossima) è convocato un incontro tra esperti per trovare soluzioni da proporre nel piano post-Life. Non si tratta di un incontro pubblico, ma possiamo valutare la possibilità di estendere l'invito anche ai frequentatori del taccuino che ne facciano richiesta. Vi terrò comunque informati sugli esiti.
Ciao

enrico bocchi
Messaggi: 771
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Re: biodiversità e sovranità alimentare

Messaggioda enrico bocchi » ven 28 set 2012, 19:41

Intanto riporto quanto scritto da Alessandro Triantafyllidis, presidente di AIAB, nel suo editoriale del bimestrale BioAgriCultura:
"Se l'Italia non recepirà con una leggela Direttiva 128/2009 dell'UE sull'uso sostenibile dei pesticidi entro novembre di quest'anno, sarà messa in procedura d'infrazione dalla Commissione stessa.
Il Ministero già da qualche mese lavora sia al decreto legge, sia al Piano di Azione Nazionale sull'uso dei pesticidi. Quest'ultimo è in fase di elaborazione negli uffici del Ministero dell'agricoltura, dell'ambiente e della salute, a porte chiuse."
(-)
Cosa dice l'UE? L' Articolo 1 della direttiva recita: "la presente direttiva istituisce un quadro per realizzare un uso sostenibile dei pesticidi riducendone i rischi e gli impatti sulla salute umana e sull'ambiente, e promuovendo l'uso della difesa integrata e di approcci o tecniche alternativi, quali le alternative non chimiche ai pesticidi".
(-)
Secondo Triantafyllidis l'Italia risponderà con un decreto che prevede di raggiungere gli obiettivi di riduzione e sostenibilità nell'uso dei pesticidi attraverso un ricorso incondizionato per tutta l'agricoltura italiana alla cosiddetta agricoltura "integrata".
Con quali regole e con quali criteri? La bozza di decreto non lo dice. Dice invece che tutti gli agricoltori faranno dal 2014 ( anno d'entrata in vigore della nuova politica agricola comunitaria) l'agricoltura integrata OBBLIGATORIA.
(-)
E il biologico? - si chiede Triantafyllidis - E' citato succintamente all'Articolo 21, con un generico "va sostenuto".

Beh insomma avete capito, non solo sulle varietà agrarie ma anche sui trattamenti ci sono in giro personaggi, da sempre, che ambirebbero a portare avanti i loro provvedimenti fascistoidi!
nadia ed enrico, www.florautoctona.com


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