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Abbattimento volpi.

Inviato: gio 23 ago 2012, 8:45
da enrico bocchi
Qui di seguito un comunicato congiunto delle associazioni ambientalistiche reggiane; qualcuno sa se anche nel parmense è in programma qualcosa di analogo?

Ciao, Enrico.


COMUNICATO STAMPA: come la Provincia di Reggio Emilia ha pianificato l'uccisione di 1200 volpi


Reggiani non spaventatevi se di notte vedrete un auto con delle persone a bordo imbracciare un fucile e sparare, possono, la Provincia le ha autorizzate. Non spaventatevi perché queste persone sono alla caccia di quello che nella delibera appare come un nemico implacabile: la volpe. Reggiani non impietositevi se troverete trappole con all'interno volpi terrorizzate, sono lì perché la Provincia di Reggio lo vuole. Reggiani non impietositevi se troverete trappole con all'interno terrorizzati animali, sono dei richiami vivi che servono ad attirare le volpi. La Provincia li ha condannati. Reggiani non spaventatevi se vedrete gruppi di uomini armati con cani dove c'è un divieto di caccia, sono lì perché la Provincia lo vuole.

La Giunta provinciale vuole la morte di 1200 volpi e verso questo “nemico” ha scatenato, per noi, una vera e proprio guerra (delibera n. 187 del 10 luglio). Guerra senza tregua, con tutti i mezzi, verso tutte le volpi, cuccioli compresi. Non importa se ci sono state nevicate abbondanti, non importa se la siccità è insopportabile e i corsi d'acqua sono secchi, 1200 volpi devono morire.

Non ci sarà un giorno di tregua, ma solo una manciata di ore.

Non ci sarà luogo sicuro, solo: “Parco nazionale, i Parchi e le Riserve regionali e le Oasi di protezione sono esclusi dagli interventi di controllo numerico della volpe”. Nemmeno nella sua tana sarà al sicuro, infatti la Provincia ha previsto l'intervento in tana: “Per ogni intervento, ogni squadra potrà avvalersi di massimo 3 cani da tana”. “Sono consentiti da mezz’ora prima del sorgere del sole a mezz’ora dopo il tramonto”.

I mezzi per ucciderle sono veramente incredibili: andarle a prendere nelle tane con l'ausilio di cani, spari da punti privilegiati, disseminare il territorio di trappole al cui interno potranno esserci richiami vivi, cioè animali vivi che servono da esca, la sciagurata volpe potrà rimanere incastrata fino a 24 ore, poi sarà uccisa, infine sparo da autoveicolo “Tali interventi potranno svolgersi dal tramonto fino alle ore 2.00 del giorno successivo”, così le persone che uccideranno le volpi potranno stare comodamente sedute in auto, magari al caldo, quando fuori imperversa la pioggia, magari facendo uno spuntino, la Provincia però prevede per queste persone una clausola:”Per tutta la durata dell'intervento gli operatori sono tenuti a indossare il giubbotto ad alta visibilità”.

Leggere questa delibera in noi ha suscitato orrore e ribrezzo, uccidere e torturare (rimanere intrappolati ore in una gabbia forse non è tortura?), senza pietà, come se gli animali non provassero paura e dolore, come se gli animali fossero birilli di un gioco.

Nel pianificare la strage la delibera appare puntuale e lucida, puntualità e precisione che non troviamo nei motivi: si legge che le volpi sono troppe, ma non è indicato il numero, si legge che fanno danni, ma non sono quantificati.

Siamo sempre più convinti che l'unica vera colpa della volpe è che mangia fagiani, lepri e altri animali che sono immessi dai cacciatori sul territorio.

Infine una nota di puro scoramento: tutti gli assessori presenti hanno votato la delibera, tutti, era assente Antonietta Acerenza.

Ma chi ha votato questa delibera non ha pensato alle conseguenze? Non ha pensato al terrore che provocheranno? Alla sofferenza? Cuccioli intrappolati nelle loro tane, cuccioli che moriranno di fame, volpi ferite, volpi che scapperanno a perdifiato braccate da cani e da persone che comodamente sedute in auto le ammazzeranno. Al terrore e alla sofferenza degli animali che la delibera liquida come richiami vivi? Cari assessori avete pensato alle conseguenze anche sugli altri animali?



Legambiente Val d'Enza – Presidente Clizia Ferrarini

Amici della Terra – Presidente Stella Borghi

WWF Reggio Emilia – Presidente Pierfranco Linari

Re: Abbattimento volpi.

Inviato: gio 23 ago 2012, 9:55
da Emanuele Fior
Caro Enrico,
Mi informerò al più presto sulla situazione parmense. Certo è che non solo il numero, ma soprattutto le modalità di abbattimento delle volpi reggiane sconforta: la L.157/92 ha eliminato la parola "nocivi" dal vocabolario della fauna italiana, eppure le tecniche previste sono assolutamente parificabili a quanto si praticava in passato. Ci manca solo che vengano utilizzati i bocconi alla stricnina o con gli antigelo (o meglio, legalizzati, dato che vengono già sparsi in quantità...come purtroppo tu ben sai).
E, come riportato giustamente nel comunicato delle associazioni, il motivo è soltanto quello di salvaguardare una selvaggina alloctona (fagiano) e continuamente ripopolata con animali d'allevamento (fagiano, pernice rossa, lepre, spesso con popolazioni che geneticamente hanno niente a che vedere col nostro patrimonio padano). L'enorme contraddizione è che nella nostra regione i danni economici provocati dalla volpe sono ridicoli, praticamente inesistenti sulle attività umane (agricoltura ed allevamento), mentre sono elevati quelli provocati da lepre e fagiano (se interessa riporterò i numeri).
Per fare chiarezza: ogni anno vengono reimmessi (con notevole spesa di denaro) migliaia e migliaia di capi delle specie cacciabili sopra riportate, e poi, tutti gli anni, la Provincia (e gli ATC dove di loro competenza) indennizzano gli agricoltori che hanno subito danni proprio da queste specie...INCREDIBILE! La volpe, predatore naturale, viene eliminata perché preda animali immessi per gioco (cos'altro è la caccia almeno in questa circostanza?), i quali creano danno economico alla categoria più produttiva della regione (l'agricoltura).
Lo penso da molto: a mio parere è semplicemente vergognoso.

Un triste saluto,
Emanuele

Re: Abbattimento volpi.

Inviato: gio 23 ago 2012, 15:01
da enrico bocchi
Concordo con te Emanuele che è una vergogna, e aggiungo un caso che ci è capitato a noi quest'anno: dopo aver recintato un campo di patate per difenderlo dalle attenzioni di istrici e cinghiali nel mese di giugno, in questi giorni abbiamo ultimato la cavatura con uno scarto produttivo del 40-50% imputabile in gran parte alla siccità, ma in una piccola percentuale anche ai roditori, quelli che dovrebbero essere tenuti sotto controllo da predatori vari tra i quali la volpe.