frutti antichi a rischio
Inviato: ven 4 mar 2011, 23:50
A San Pancrazio di Parma esiste quello che ho sempre considerato un monumento alla natura e insieme all’uomo: si tratta di un frutteto comprendente oltre 700 varietà di frutti antichi, in gran parte a rischio estinzione. È una realtà unica in Regione, creata in 25 anni di ricerca e lavoro appassionati. Rappresenta un patrimonio di biodiversità naturale e insieme un documento culturale su millenni di selezione sapiente operata dai nostri antenati: in una piccola area sono concentrati i sapori che hanno allietato e sfamato le tante generazioni, che hanno portato a noi.
Insomma una ricchezza preziosa, che può essere esibita con orgoglio dalla nostra Provincia.
Quando, tra l’altro in modo fortuito, sono venuto a sapere che proprio la Provincia, che possiede il terreno, stava valutando un progetto per abbattere in tempi brevi il frutteto allo scopo di costruirvi un edificio, ho pensato a una di quelle notizie travisate, che poi si smontano alla prima verifica.
Ma purtroppo non pare essere così. Il progetto esiste veramente e, se approvato, potrebbe far partire i lavori entro un anno, il frutteto di fatto verrebbe abbattuto, affidando la biodiversità che contiene a innesti da realizzare altrove.
Io sono molto sensibile ai problemi altrui e certo la costruzione in esame avrà anche ragioni di necessità. Ma quando si è di fronte a valori reali per l’uomo, la fretta è sempre foriera di danni irreparabili. Se proprio si deve spostare questo patrimonio di flora della nostra tradizione, occorre essere ben certi dell’attecchimento e sviluppo degli innesti, prima di poter uccidere le piante madri. Se un gelo inusuale o altra sventura climatica dovesse distruggere i giovani portainnesti, avremmo annientato magari in modo irreparabile un valore che oggi invece possediamo stabilmente.
Mi chiedo, possibile che non vi sia alternativa alla costruzione proprio in quel punto? Chi prende le decisioni ha ben capito a cosa si trova di fronte e al valore che rappresenta? Perché, se anche fa comodo una stazione della metropolitana dove sorge il Colosseo, di certo si sposta la metro e non il Colosseo.
Proprio domani a Parma sarà conferito il “Premio Mimosa” a Isabella Dalla Ragione per la sua attività di ricerca su frutti e sapori antichi, e nel contempo la pubblica Amministrazione cosa dovrebbe fare, decretare di fatto l’eliminazione dell’unica grande realtà regionale in questo settore? Mah.
La mia speranza è che ci si pensi approfonditamente, prevalga il buonsenso e che questa idea venga accantonata come un momentaneo smarrimento della ragione.
Un saluto a tutti Riccardo
Insomma una ricchezza preziosa, che può essere esibita con orgoglio dalla nostra Provincia.
Quando, tra l’altro in modo fortuito, sono venuto a sapere che proprio la Provincia, che possiede il terreno, stava valutando un progetto per abbattere in tempi brevi il frutteto allo scopo di costruirvi un edificio, ho pensato a una di quelle notizie travisate, che poi si smontano alla prima verifica.
Ma purtroppo non pare essere così. Il progetto esiste veramente e, se approvato, potrebbe far partire i lavori entro un anno, il frutteto di fatto verrebbe abbattuto, affidando la biodiversità che contiene a innesti da realizzare altrove.
Io sono molto sensibile ai problemi altrui e certo la costruzione in esame avrà anche ragioni di necessità. Ma quando si è di fronte a valori reali per l’uomo, la fretta è sempre foriera di danni irreparabili. Se proprio si deve spostare questo patrimonio di flora della nostra tradizione, occorre essere ben certi dell’attecchimento e sviluppo degli innesti, prima di poter uccidere le piante madri. Se un gelo inusuale o altra sventura climatica dovesse distruggere i giovani portainnesti, avremmo annientato magari in modo irreparabile un valore che oggi invece possediamo stabilmente.
Mi chiedo, possibile che non vi sia alternativa alla costruzione proprio in quel punto? Chi prende le decisioni ha ben capito a cosa si trova di fronte e al valore che rappresenta? Perché, se anche fa comodo una stazione della metropolitana dove sorge il Colosseo, di certo si sposta la metro e non il Colosseo.
Proprio domani a Parma sarà conferito il “Premio Mimosa” a Isabella Dalla Ragione per la sua attività di ricerca su frutti e sapori antichi, e nel contempo la pubblica Amministrazione cosa dovrebbe fare, decretare di fatto l’eliminazione dell’unica grande realtà regionale in questo settore? Mah.
La mia speranza è che ci si pensi approfonditamente, prevalga il buonsenso e che questa idea venga accantonata come un momentaneo smarrimento della ragione.
Un saluto a tutti Riccardo