frutti antichi a rischio

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riccardo de vivo
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frutti antichi a rischio

Messaggioda riccardo de vivo » ven 4 mar 2011, 23:50

A San Pancrazio di Parma esiste quello che ho sempre considerato un monumento alla natura e insieme all’uomo: si tratta di un frutteto comprendente oltre 700 varietà di frutti antichi, in gran parte a rischio estinzione. È una realtà unica in Regione, creata in 25 anni di ricerca e lavoro appassionati. Rappresenta un patrimonio di biodiversità naturale e insieme un documento culturale su millenni di selezione sapiente operata dai nostri antenati: in una piccola area sono concentrati i sapori che hanno allietato e sfamato le tante generazioni, che hanno portato a noi.
Insomma una ricchezza preziosa, che può essere esibita con orgoglio dalla nostra Provincia.
Quando, tra l’altro in modo fortuito, sono venuto a sapere che proprio la Provincia, che possiede il terreno, stava valutando un progetto per abbattere in tempi brevi il frutteto allo scopo di costruirvi un edificio, ho pensato a una di quelle notizie travisate, che poi si smontano alla prima verifica.
Ma purtroppo non pare essere così. Il progetto esiste veramente e, se approvato, potrebbe far partire i lavori entro un anno, il frutteto di fatto verrebbe abbattuto, affidando la biodiversità che contiene a innesti da realizzare altrove.
Io sono molto sensibile ai problemi altrui e certo la costruzione in esame avrà anche ragioni di necessità. Ma quando si è di fronte a valori reali per l’uomo, la fretta è sempre foriera di danni irreparabili. Se proprio si deve spostare questo patrimonio di flora della nostra tradizione, occorre essere ben certi dell’attecchimento e sviluppo degli innesti, prima di poter uccidere le piante madri. Se un gelo inusuale o altra sventura climatica dovesse distruggere i giovani portainnesti, avremmo annientato magari in modo irreparabile un valore che oggi invece possediamo stabilmente.
Mi chiedo, possibile che non vi sia alternativa alla costruzione proprio in quel punto? Chi prende le decisioni ha ben capito a cosa si trova di fronte e al valore che rappresenta? Perché, se anche fa comodo una stazione della metropolitana dove sorge il Colosseo, di certo si sposta la metro e non il Colosseo.
Proprio domani a Parma sarà conferito il “Premio Mimosa” a Isabella Dalla Ragione per la sua attività di ricerca su frutti e sapori antichi, e nel contempo la pubblica Amministrazione cosa dovrebbe fare, decretare di fatto l’eliminazione dell’unica grande realtà regionale in questo settore? Mah.
La mia speranza è che ci si pensi approfonditamente, prevalga il buonsenso e che questa idea venga accantonata come un momentaneo smarrimento della ragione.
Un saluto a tutti Riccardo

abocchi
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Re: frutti antichi a rischio

Messaggioda abocchi » dom 6 mar 2011, 11:27

Anch'io come agricoltore custode trovo questo assurdo e mi auguro che si trovino altre soluzioni.
Ho saputo che i lavori (al fine di non perdere finanziamenti da parte di una banca) devono cominciare entro questo anno; ma allora come si fa a prelevare le marze in tempo per fare gli innesti di un nuovo impianto? Anche se si fanno innesti per alcune piante varietà a gemma dormiente a fine estate, la certezza dell'attecchimento si avrebbe in primavera quando già le piante madri sono state estirpate con le ruspe. Per me sarebbe un'operazione ad alto rischio con margini di insuccesso medio-alti.
Occorrerebbe molto più tempo per rifare un frutteto di sana pianta con tutte queste varietà, anche se più di 300 le conservo anch'io nel mio frutteto al sicuro (caprioli permettendo). Speriamo per una soluzione alternativa per il bene della biodiversità.
Saluti Antonio

enrico bocchi
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Re: frutti antichi a rischio

Messaggioda enrico bocchi » dom 6 mar 2011, 11:53

Ricordate quanto fù fatto per salvare i gingko biloba della stazione (che ora boccheggiano tristi nella loro nuova dimora); c'è un forte rischio che si possa ricorrere a simili interventi! Piuttosto che spendere buoni consigli preferisco stare zitto,, perchè tanto ormai ho la certezza che non verrebbero ascoltati..........
nadia ed enrico, www.florautoctona.com

Nicola
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Re: frutti antichi a rischio

Messaggioda Nicola » gio 10 mar 2011, 5:25

Salve sono Nicola Dall’Olio presidente dell’Azienda Agraria Sperimentale Stuard. Posso assicurare che se la nuova sede scolastica verrà effettivamente realizzata nell’area del frutteto (la variante urbanistica sarà attivata nelle prossime settimane) il patrimonio di biodiversità sarà salvaguardato e anzi potenziato. In base al progetto preliminare non tutto il frutteto verrebbe intaccato. Le piante da togliere sarebbero poco più della metà di quelle presenti. Per queste piante, non essendo praticabile il traspianto, si provvederà a conservare e recuperare il germoplasma mediante innesto e costituzione di un nuovo frutteto all’interno del podere. L’intera operazione verrebbe finanziata dalla Provincia e seguita dal Prof. Melegari, da tecnici Stuard e dall’agronomo Mauro Carboni. Proprio ieri, per non lasciare nulla di intentato, come Azienda Stuard abbiamo anticipato l’acquisto di 2500 porta innesti che sono stati messi a dimora in un barbatellaio all’interno dell’azienda. Gli innesti si prevede di farli nel gennaio e febbraio 2012 utilizzando almeno 5 porta innesti per ciascuna varietà (c’è la garanzia che i lavori inizierebbero dopo quella data).
E’ certamente vero che il frutteto attuale è una preziosa e pressoché unica banca genetica con più di 700 varietà locali di frutta, ma è anche vero che questo frutteto presenta ormai necessità di rinnovamento: molti filari hanno più di 20-25 anni, ci sono diverse fallanze e molte piante sono ammalate, il sistema di irrigazione da tempo non funziona e l’impianto del frutteto, cresciuto in forma incrementale senza un piano preordinato, non aiuta ad una gestione ottimale dei trattamenti. Oltre tutto da due anni il Prof. Melegari, per vari motivi, non è più incaricato della sua gestione e i risultati, se così si può dire, si iniziano a vedere. Il nuovo frutteto che verrebbe realizzato sarebbe più razionale, più ampio, con un maggiore numero di piante per ciascuna varietà e, fermo restando gli usi didattici, potrebbe essere dato in gestione a un soggetto terzo, come la stessa Associazione degli Agricoltori Custodi, associazione che è stata convocata in assemblea venerdì prossimo proprio per approfondire ed esprimersi su questa questione.

enrico bocchi
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Re: frutti antichi a rischio

Messaggioda enrico bocchi » ven 11 mar 2011, 18:56

Salve e Benvenuto nel sito Nicola; grazie per i chiarimenti, che però confermano un pò i timori di Antonio, in quanto si tratterebbe comunque di un'unica chance, o la và o la spacca; un simile frutteto per un Istituto Agrario dovrebbe essere considerato già da solo come laboratorio e luogo di apprendimento, quindi perchè costruire, e perchè proprio lì.
nadia ed enrico, www.florautoctona.com

Luigi Ghillani
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Re: frutti antichi a rischio

Messaggioda Luigi Ghillani » sab 12 mar 2011, 17:51

Me lo chiedo anch'io?

Alessandro Vitale
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Re: frutti antichi a rischio

Messaggioda Alessandro Vitale » dom 13 mar 2011, 11:14

Le ragioni di opportunità per la realizzazione di una struttura scolastica proprio in questo luogo ci saranno pure, forse dovrebbero essere meglio spiegate, anche in considerazione ai costi e benefici. Come estrema ratio, tuttavia, non va scartata a priori la possibiltà di un trapianto, almeno degli esemplari più pregiati e meritevoli di conservazione. Il trapianto del ginkgo della Stazione è stato un intervento di tutt'altra portata: diametro del tronco superiore a 1 metro, peso complessivo della zolla radicale superiore a 100 t.


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