Anche se posso in un certo senso capire le motivazioni di una simile proposta, non sono d'accordo sul fatto che i sentieri verrebbero recuperati.
Probabilmente il passaggio dei fuoristradisti eviterebbe la crescita a dismisura della vegetazione, però effettivamente poi il sentiero rimarrebbe utilizzabile solo da parte loro (e forse neanche ) per il danno che, alla lunga, si provocherebbe alla carrareccia.
Alcuni esempi: un sentiero bellissimo, quello di Roccalanzona per diversi mesi all'anno impraticabile a causa delle tracce profonde causate dai fuoristrada (auto) spesso piene d'acqua. Un altro esempio il crinale che dalla chiesetta della Cisa và in direzione del monte Molinatico. Dopo 15 minuti circa si incontra una ripida salita con sassi smossi dalle moto (incontrate di persona). Questo punto del percorso è pericoloso e faticoso per i pedoni nei due sensi di marcia.
A livello personale ( e di caviglie) ho stilato una classifica sui maggiori distruttori di sentieri, al primo posto le autofuoristrada, al secondo i cavalli, quando passano sui terreni ammorbiditi dalla pioggia sono devastanti, e al terzo posto le moto.
In definitiva mi sembra che l'andare a piedi, non sia più degno di considerazione da parte di nessuno. A Fidenza, città dove lavoro, le biciclette sono padrone dei marciapiedi (anche addirittura del mercato cittadino), a Salsomaggiore si cerca di seguire la stessa politica.
Non capisco perchè le piste create a lato del ponte sul Taro a Medesano e quello lungo il torrente Ghiara a Salso siano solo ciclabili?
Chiedo scusa se sono andato fuori tema, però sono cose che ho veramente "sullo stomaco"