Ecco lo stato di uno dei nostri torrenti (il Baganza nel tratto compreso tra la tangenziale sud ed il ponte Nuovo di via Po), dopo la sistemazione idraulica dello scorso agosto. Buche ed isolotti che dopo tanto tempo, grazie in particolare alle piene degli ultimi anni, avevano diversificato l'alveo, hanno lasciato il posto a questa spianata che assomiglia più a un tavolo da biliardo che a un torrente. Sono andati persi tanti piccoli ambienti utili come rifugio per pesci ed anfibi, è andata persa la scabrezza che riduce la velocità della corrente ed è stata sottratta al torrente una discreta quantità di ghiaia (6000 mc, per un ricavo di 100.000 €), che sarebbe così utile per ripristinare l'equilibrio idrogeologico del corso d'acqua.
Che cosa potremmo dire come ambientalisti?
Potremmo dire che “la progettazione degli interventi dovrà assumere quali aspetti vincolanti la conservazione delle caratteristiche di naturalità dell'alveo fluviale”, ma questo è già delibera della Regione Emilia-Romagna (3939 del 1994).
Oppure potremmo dire che “la gestione dei sedimenti dovrebbe puntare ad un miglioramento dell’assetto ecologico del fiume” o che “i processi di erosione, trasporto e deposizione dei sedimenti che si sviluppano lungo l’alveo sono oggetto di consistenti interventi nella maggioranza dei casi effettuati in via d’urgenza senza una precisa e specifica conoscenza delle dinamiche fluviali in atto, correlati a non trascurabili obiettivi di reperimento di materiale inerte”, ma questo è già scritto nel Piano per l’Assetto Idrogeologico dell’Autorità di Bacino del Po (Del. n.9/2006).
O magari che le “modificazioni antropiche hanno profondamente trasformato le caratteristiche dei corsi d’acqua, modificandone il comportamento idraulico, e hanno portato ad un processo di dequalificazione degli ecosistemi in quanto si sono ridotti gli spazi di pertinenza fluviale sia in senso di superficie che di differenziazione degli habitat”, ma questo è già detto in un documento sottoscritto fra gli altri da Regione, Autorità di bacino, AIPO e Provincia.
Quindi, che dire?
Alveo o campo da bocce?
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Alveo o campo da bocce?
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Re: Alveo o campo da bocce?
Un lavoretto fantastico! Bisogna riconoscere che questi ruspisti sono dei veri esteti; e forse anche dei furbacchioni perchè normalmente in una spianata così ben livellata le piene depositano più ghiaia e fra un pò d'anni se ne prendono un altro tot di metri cubi; d'altronde c'è sempre bisogno di nuove strade e parcheggi !
nadia ed enrico, www.florautoctona.com
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Re: Alveo o campo da bocce
Segnalo che ancora martedì 5 ottobre sotto il ponte di via Enza c'erano una scavatrice ed un camion, quindi lo scempio continua.
Qualche settimana fa ho anche letto su Polis quotidiano una lettera molto allarmata e allarmante sulla paura degli abitanti del quartiere Molinetto di essere invasi dalle acque del torrente Baganza; lettera che mi ha insospettito: ora non ricordo da chi sia stata inviata, ma mi ha fatto l'impressione di una excusatio non petita per quello che ormai era stato combinato.
Il sito di Polis fa pietà e non ho ritrovato la lettera e non l'ho trovata neppure sulla Gazzetta.
L'ho cercata anche perché c'era una rivendicazione della passerella pedonale che era stata progettata nella famigerata "riqualificazione" del lungoparma.
Domanda: se ci sono tutte quelle delibere della Regione, della Provincia e dell'AIPO, che loro per primi non rispettano, non possono essere denunciati?
O appunto c'è qualche clausola per la quale la difesa della popolazione da fantomatiche alluvioni giustifica la desertificazione dell'alveo, la monetizzazione dei sedimenti e la distrazione dei proventi per scopi opposti alla buona gestione degli alvei fluviali?
Se l'intervento avrà lo stesso successo della protezione messa su per il frassino di Ponte Caprazucca stanno freschi gli abitanti del lungo Baganza!
Daniela
Qualche settimana fa ho anche letto su Polis quotidiano una lettera molto allarmata e allarmante sulla paura degli abitanti del quartiere Molinetto di essere invasi dalle acque del torrente Baganza; lettera che mi ha insospettito: ora non ricordo da chi sia stata inviata, ma mi ha fatto l'impressione di una excusatio non petita per quello che ormai era stato combinato.
Il sito di Polis fa pietà e non ho ritrovato la lettera e non l'ho trovata neppure sulla Gazzetta.
L'ho cercata anche perché c'era una rivendicazione della passerella pedonale che era stata progettata nella famigerata "riqualificazione" del lungoparma.
Domanda: se ci sono tutte quelle delibere della Regione, della Provincia e dell'AIPO, che loro per primi non rispettano, non possono essere denunciati?
O appunto c'è qualche clausola per la quale la difesa della popolazione da fantomatiche alluvioni giustifica la desertificazione dell'alveo, la monetizzazione dei sedimenti e la distrazione dei proventi per scopi opposti alla buona gestione degli alvei fluviali?
Se l'intervento avrà lo stesso successo della protezione messa su per il frassino di Ponte Caprazucca stanno freschi gli abitanti del lungo Baganza!
Daniela
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Re: Alveo o campo da bocce
Sul mancato rispetto delle normative il problema è che il Servizio Tecnico di Bacino decide, appalta e controlla. Non solo: questo tipo di interventi sono realizzati al di fuori di qualsiasi pianificazione (si scava, ma questi quantitativi non compaiono nel piano provinciale delle attività estrattive), giustificandoli con la sicurezza idraulica. Le associazioni non vengono mai interpellate prima.
Nel caso specifico del Baganza, che ha visto un'attivissima assessora Sassi darsi da fare per sollecitare il Servizio regionale a compiere il bel lavoretto, si potrebbe fare appello alle responsabilità del Comune, che parla tanto di reti ecologiche e di greenways, per poi negarle nei fatti.
Nel caso specifico del Baganza, che ha visto un'attivissima assessora Sassi darsi da fare per sollecitare il Servizio regionale a compiere il bel lavoretto, si potrebbe fare appello alle responsabilità del Comune, che parla tanto di reti ecologiche e di greenways, per poi negarle nei fatti.
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