Informazioni sui prati stabili di pianura

Dario Botti
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Informazioni sui prati stabili di pianura

Messaggioda Dario Botti » gio 15 gen 2009, 13:05

Buongiorno a tutti!
Avrei bisogno di informazioni per identificare, non una specie floristica, ma un'intero ambiente vegetazionale...
Forse la domanda è banale, ma esiste un modo chiaro, veloce e inequivocabile per riconoscere i prati stabili di pianura con dei semplici sopralluoghi?
Esistono delle carte sulla distribuzione di questi fragili ambienti nel territorio Parmense o Emiliano più in generale?

Grazie fin da ora!

Dario

WWF Parma
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Re: Informazioni sui prati stabili di pianura

Messaggioda WWF Parma » gio 15 gen 2009, 16:35

Ciao, Dario.
Per quanto riguarda le carte della distribuzione, c'è la carta dell'uso del suolo della Regione 1:25.000, consultabile anche sl web, che indica tra i vari tematismi anche il "Prato stabile" (Pp). Ma si tratta di informazioni parziali e tutte da verificare. La Provincia sta concludendo uno studio che comprende le carte della vegetazione dei siti della rete natura 2000 e in questo caso si tratta di informazioni molto più dettaglaiate ed attendibili. Un'altra fonte può essere l'elenco delle aziende che beneficiano dei contributi del Piano di Sviluppo Rurale per il mantenimento dei prati stabili (misura 214).
Sul riconoscimento del prato stabile, ed in particolare di quello irriguo di pianura, lascio la parola ai botanici. Credo comunque che la presenza di specie pluriennali, come la Salvia pratensis, possa essere considerata un indicatore di "stabilità", cioè del fatto che il prato non viene arato da alcuni anni. Inoltre sul mio taccuino relativo all'uscita del maggio scorso ai Prati di Dentro, il miglior esempio di prato stabile irriguo nella nostra provincia, annotavo le seguenti specie in fiore: Ranunculus acris, Ranunculus velutinus, Iris pseudacorus, Lychnis flos-cuculi, Symphytum officinale, Trifolium pratense, Vicia sativa, Galium elongatum.

Enrico

vilmore
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Re: Informazioni sui prati stabili di pianura

Messaggioda vilmore » sab 17 gen 2009, 7:34

Io vivo in mezzo ai prati stabili ma ormai le loro caratteristiche si stanno perdendo.
In realtà il vero prato stabile è di origine artificiale e consiste in un percentuali ben stabilite prevalentemente di Poeaceae e Fabaceae con l'inserimento di una percentuale bassa di altre specie, ma non quelle sgradite al bestiame o che comunque cambiano acidità e eroma al latte. Esiste una bellissima pubblicazione a proposito, ormai introvabile, edita da Edagricole. Oggi i prati stabili non vengono più curati e quindi hanno cambianto parecchio la composizione floristica, soprattutto con l'arrivo di molte Asteraceea, Chenopodiaceae, Amaranthaceae e Ranunculaceae.

Se ti serve un elenco delle specie usate originariamente e ancora presenti nei miscugli per prato stabile posso preparartelo.
Ciao Villiam

WWF Parma
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Re: Informazioni sui prati stabili di pianura

Messaggioda WWF Parma » lun 19 gen 2009, 10:40

Grazie, Villiam, direi che la composizione originaria in specie dei prati stabili interessa senz'altro molti di noi. Come anche l'indicazione bibliografica. Inoltre, visto che accenni a una "cura" dei prati stabili, mi interesserebbe sapere se la pratica colturale prevede altri interventi oltre all'irrigazione, allo sfalcio e alla concimazione e come questi incidono sulla composizione floristica.
Ma non vorrei costringerti a scrivere un trattato... :? Eventualmente può essere sufficiente l'indicazione di alcune fonti reperibili, possibilmente sul web.
Ciao.

Enrico

vilmore
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Re: Informazioni sui prati stabili di pianura

Messaggioda vilmore » mar 20 gen 2009, 8:21

Appena ho un attimo di tempo mando una nota a proposito. abbiate pazienza
Villiam

vilmore
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Re: Informazioni sui prati stabili di pianura

Messaggioda vilmore » gio 22 gen 2009, 19:58

La pubblicazione è "Il prato stabile" di Giuseppe Ellena - Edagricole. Si tratta di un testo scolastico molto ben fatto ed esaustivo ma ormai introvabile. Appena trovo il tempo (è un periodo pazzesco) vi mando un sunto delle informazioni più importanti. Vi segnalo anche un apubblicazione distribuita gratuitamente dal Cososrzio della Bonifica Bentivoglio-Enza: Itinerario alla scoperta dei prati stabili tra il Po e il canale d'Enza.
Villiam

Enrico Ottolini
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Re: Informazioni sui prati stabili di pianura

Messaggioda Enrico Ottolini » ven 23 gen 2009, 9:01

Grazie! Provo a cercare, poi vi farò sapere se ci sono biblioteche dove trovare i due testi.
Enrico

Dario Botti
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Re: Informazioni sui prati stabili di pianura

Messaggioda Dario Botti » ven 23 gen 2009, 12:06

Grazie mille! mi state dando notizie preziose!
Sono interessato sia alle pubblicazioni che alle liste delle miscele di semi!
Sarebbe stato meraviglioso se almeno i prati più antichi fossero mappati come lo sono le aree forestali nel PTCP... speriamo nel futuro!
Provare a farne una mappatura a livello di volontariato secondo voi è un lavoro immane o è fattibile? Sempre che ci sia qualcuno disposto a farlo, ovviamente...
Grazie ancora e buona giornata!

Dario

vilmore
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Re: Informazioni sui prati stabili di pianura

Messaggioda vilmore » dom 25 gen 2009, 15:41

Il prato stabile è un prato polifita che può durare diversi decenni. Le Poaceae sono la base del prato stabile (60-70 %), nutrienti e gradite al bestiame: Poa pratensis, Poa trivialis, Dactylis glomerata, Festuca pratensis, Lolium italicum, Lolium perenne, Arrhenatherum elatius, Trisetum flavescens, Holcus lanatus, Alopecorus pratensis, Phleum pratense, Cynosurus cristatus, Agrostis alba, Anthoxanthum odoratum, Bromus inermis a seconda delle condizioni del clima e del terreno. Le Fabaceae (20-30 %) hanno notevole importanza perché ricche di proteine, hanno, a differenza delle Poaceae radici profonde che consentono di resistere bene alla siccità e inoltre fissano l'azoto atmosferico.Tra esse: Trifolium pratense, Trifolium sativum, Trifolium repens, Trifolium hibridum, Medicago lupolina e Lotus corniculatus; da evitare Medicago sativa che è ottima da sola ma non resiste nel prato stabile. Entrano poi specie di altre famiglie: Apiaceae (più nocive che utili) come Daucus carota, Asteraceae come Cichorium intybusm Crepis, sp. pl. Taraxacum officinale, e Achillea millefolium (da me soprattutto Achillea roseo-alba) pianta molto appetita dal bestiame. Brassicaceae, Ranunculaceae, Cyperacea, Lamiaceae, Polygonaceae e Plantaginaceae sono presenti ma sgradite al bestimae e quindi vanno controllate. Per vedere i miscugli attualmente usati basta andare presso un Consorzio agrario.
Alla prossima puntata
Villiam


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