Cerco aiuto per identificazione di questo fiore trovato oggi.
Leonardo.
Oggi
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Re: Oggi
Prova a guardare Iris tuberosa L..
Se le foglie hanno sezione quadrangolare dovrebbe essere lei.
Se le foglie hanno sezione quadrangolare dovrebbe essere lei.
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Re: Oggi
Grazie dll'indicazione è proprio lei!
Sono curioso di sapere, inoltre, se l'iris tuberosa è specie comune e frequente dalle nostre parti.
Per quanto mi riguarda è il primo avvistamento della specie, avvenuto in zona collinare coltivata.
Un saluto a tutti.
Leonardo.
Sono curioso di sapere, inoltre, se l'iris tuberosa è specie comune e frequente dalle nostre parti.
Per quanto mi riguarda è il primo avvistamento della specie, avvenuto in zona collinare coltivata.
Un saluto a tutti.
Leonardo.
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Re: Oggi
Uh, a questo non saprei risponderti... Io non l'ho mai fotografato, sulla Flora d'Italia di Sandro Pignatti è segnato come raro, ma magari qualche naturalista parmense un po' più esperto ti sa dire di più!
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Re: Oggi
La segnalazione è molto interessante, specialmente se la stazione è lontana da case. Anni fa l'avevo vista a Corniana poi non più vista in quel posto. La si può vedere in alcune aiuole dell' Orto Botanico. L'anno scorso l'ho fotografata il 13 marzo!
Luigi
Luigi
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Re: Oggi
Il ritrovamento è avvenuto a Barbiano, non vicino ad abitazioni ma comunque in zona prativa e coltivata.
E' l'unico esemplare che ho visto nella zona.
Grazie ad entrambi, Luca e Luigi.
Ciao Leonardo.
E' l'unico esemplare che ho visto nella zona.
Grazie ad entrambi, Luca e Luigi.
Ciao Leonardo.
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Re: Oggi
Aggiungo qualcosa all’argomento.
Da secoli e ancora nelle fonti ufficiali fino a pochi anni fa (cfr. AESCHIMANN e al., 2004, Flora alpina, CONTI e al., 2005, Checklist……, ecc.) il nome scientifico di questa specie è stato Hermodactylus tuberosus (L.) Mill. Molto recentemente GOLDBLATT & MANNING (2008) hanno compiuto una monografica revisione filogenetica delle Iridaceae, cui essa appartiene, stabilendo che non fosse giustificata la separazione in genere autonomo rispetto al genere Iris e quindi il nome corretto è ora Iris tuberosa L.
Questa entità dal fiore di una bellezza intrigante (il nome italiano di “Bellavedova” ne fa fede) ha distribuzione stenomediterranea, ed in Italia è sicuramente spontaneo nelle Regioni mediterranee e nel Centro-Sud. Al Nord la situazione si fa più complicata, poiché pur essendo stata segnalata di Piemonte, Lombardia e Veneto, è qui considerata non spontanea (quindi introdotta e/o naturalizzata)(CONTI e al., 2005, la considerano aliena anche nelle Marche). In Emilia-Romagna è tuttora considerata come naturalizzata da antiche colture (cfr. ALESSANDRINI & BRANCHETTI, 1997, Flora reggiana; AA.VV. 2010, Flora Modenese), tesi avvalorata dal fatto che le presenza sono di norma registrate in ambienti piuttosto antropizzati e vicini a manufatti, insediamenti, ecc.
Nel parmense il BOLZON (1921) riporta la presenza della specie solo a Guardasone pr. Traversetolo sulla base dell’Erbario Passerini (metà ‘800) e dei lavori di AVETTA & CASONI (1897), dove però non mi risulta mai più stata segnalata. Negli anni 2009 e 2010 abbiamo rinvenuto 2 piccoli ma fitti nuclei di questa specie, uno in un bordo prativo presso la strada comunale poco sotto la Chiesa vecchia di Corniana – probabilmente lo stesso citato da Luigi – e un altro sul limitare tra prato coltivato e boschetto appena sotto il nucleo storico della Chiesa di Barbiano, a cui si riferiscono le immagini che allego e da cui si notano le caratteristiche lunghe foglie (tutte radicali) a sezione quadrangolare. Se l’esemplare fotografato da Leonardo Bucci era effettivamente l’unico in loco, potrebbe essere arrivato verso il paese dal nucleo che ho citato sotto la Chiesa, che invece conta, in pochi metri quadrati, moltissimi individui (v. foto), almeno se da febbraio 2010 (si apprezza l’insieme delle foglie piegate al suolo dopo la permanenza della neve) sono rimasti al loro posto (questo vale anche per quelli di Corniana) !
Ritengo comunque che in entrambi i casi si tratti effettivamente di nuclei residui da coltura, anche se sembra degna di nota la conferma della presenza – seppur naturalizzata -di questa specie nel parmense dopo più di un secolo, e comunque in 2 stazioni non corrispondenti a quella anticamente citata.
Un saluto a tutti
Da secoli e ancora nelle fonti ufficiali fino a pochi anni fa (cfr. AESCHIMANN e al., 2004, Flora alpina, CONTI e al., 2005, Checklist……, ecc.) il nome scientifico di questa specie è stato Hermodactylus tuberosus (L.) Mill. Molto recentemente GOLDBLATT & MANNING (2008) hanno compiuto una monografica revisione filogenetica delle Iridaceae, cui essa appartiene, stabilendo che non fosse giustificata la separazione in genere autonomo rispetto al genere Iris e quindi il nome corretto è ora Iris tuberosa L.
Questa entità dal fiore di una bellezza intrigante (il nome italiano di “Bellavedova” ne fa fede) ha distribuzione stenomediterranea, ed in Italia è sicuramente spontaneo nelle Regioni mediterranee e nel Centro-Sud. Al Nord la situazione si fa più complicata, poiché pur essendo stata segnalata di Piemonte, Lombardia e Veneto, è qui considerata non spontanea (quindi introdotta e/o naturalizzata)(CONTI e al., 2005, la considerano aliena anche nelle Marche). In Emilia-Romagna è tuttora considerata come naturalizzata da antiche colture (cfr. ALESSANDRINI & BRANCHETTI, 1997, Flora reggiana; AA.VV. 2010, Flora Modenese), tesi avvalorata dal fatto che le presenza sono di norma registrate in ambienti piuttosto antropizzati e vicini a manufatti, insediamenti, ecc.
Nel parmense il BOLZON (1921) riporta la presenza della specie solo a Guardasone pr. Traversetolo sulla base dell’Erbario Passerini (metà ‘800) e dei lavori di AVETTA & CASONI (1897), dove però non mi risulta mai più stata segnalata. Negli anni 2009 e 2010 abbiamo rinvenuto 2 piccoli ma fitti nuclei di questa specie, uno in un bordo prativo presso la strada comunale poco sotto la Chiesa vecchia di Corniana – probabilmente lo stesso citato da Luigi – e un altro sul limitare tra prato coltivato e boschetto appena sotto il nucleo storico della Chiesa di Barbiano, a cui si riferiscono le immagini che allego e da cui si notano le caratteristiche lunghe foglie (tutte radicali) a sezione quadrangolare. Se l’esemplare fotografato da Leonardo Bucci era effettivamente l’unico in loco, potrebbe essere arrivato verso il paese dal nucleo che ho citato sotto la Chiesa, che invece conta, in pochi metri quadrati, moltissimi individui (v. foto), almeno se da febbraio 2010 (si apprezza l’insieme delle foglie piegate al suolo dopo la permanenza della neve) sono rimasti al loro posto (questo vale anche per quelli di Corniana) !
Ritengo comunque che in entrambi i casi si tratti effettivamente di nuclei residui da coltura, anche se sembra degna di nota la conferma della presenza – seppur naturalizzata -di questa specie nel parmense dopo più di un secolo, e comunque in 2 stazioni non corrispondenti a quella anticamente citata.
Un saluto a tutti
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Re: Oggi
Ottimo. Mi fa piacere che ci sia ancora la stazione di Corniana che temevo estinta.
Luigi
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Re: Oggi
Grazie Cariofillaceo per le esaustive ed interessanti notizie.
Leonardo
Leonardo
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