Un elegante scoccar di primavera

cariofillaceo
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Un elegante scoccar di primavera

Messaggioda cariofillaceo » sab 27 feb 2010, 2:15

Per chi non avesse avuto la ventura di aggirarsi in questi giorni nei dintorni di Parma (ma anche in città ad es. al Parco Ducale o in altre aree a parco), verso Valera, Collecchio o Langhirano, attratto da localizzatissimi, concentratissimi nugoli di piccole coppe di corolle viola chiaro venate in esterno di viola scuro, offro qualche immagine dello zafferano selvatico - Crocus biflorus Miller - talvolta ancor più precoce ma quest'anno indotto ad aprirsi ora dal lungo inverno, riprese venerdì presso Valera. La sua presenza è ancor più sorprendente in quanto non di rado in arginelli erbosi a pochi metri da strade di grande comunicazione; in passato dovette essere certo più diffusa, ed ora confinata quasi miracolosamente in appezzamenti di pochi metri o decine di metri quadrati evidentemente rimasti intaccati da profonde alterazioni colturali o interventi di urbanizzazione. Certamente le sue popolazioni restano comunque altamente vulnerabili in quanto sottoposte a tali rischi, oltre che a quelli - data la loro visibilità - di sconsiderate raccolte; la precocissima fioritura e la sua brevissima durata lo tutelano parzialmente da quet'ultimo rischio.
Crocus biflorus è specie rara a livello regionale; della quindicina di stazioni (come quadranti) segnalate nell'Atlante della flora protetta della Regione Emilia-Romagna (Alessandrini-Bonafede, 1996) 5 sono nel parmense, tutte nel comprensorio tra i dintorni di Parma e l'alta pianura-pedecollina verso il F.Taro e il T.Parma. E' inserita nella Lista Rossa regionale dell'Emilia-Romagna (Conti -Manzi-Pedrotti, 1997) come DD (possibilmente a rischio ma necessita di maggiori dati sulla sua diffusione); in Lista Rossa pure per le regioni Lombardia, Veneto, Umbria, Molise, Sicilia, nella categoria LR (a minor rischio. Tra i nostri (parmensi) crochi è questo - dalla distribuzione mediterranea nord-orientale e turaniana - il più precoce e l'unico che popola la pianura, spingendosi al più alla fascia (pede)collinare e prediligendo habitat aperti (prati, argini); si distingue inoltre, fra l'altro, per le foglioline lineari erette più numerose (4-5) superanti in lunghezza i fiori, le già dette venature (3-5) viola scuro sul dorso delle lacinie del perigonio, le dimensioni ridotte (max 18-20 cm, spesso minori).
La variabilità è molto accentuata e, come per altri crochi, questa specie meriterebbe indagini più approfondite.
In ogni caso, rallegriamoci, perchè se i fiori del croco scompaiono rapidamente, l'avanzare della primavera non è che ai primi istanti!!
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