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Crocus variegatus.No, è Crocus etruscus

Inviato: lun 9 gen 2017, 12:35
da picollo
Era già da un po' di tempo che questi crochi dei Boschi Carrega avevano destato qualche mio sospetto: cosa volete, l'occhio, anche se di fotografo e non di esperto botanico, vuole la sua parte. :?
Così nel febbraio dello scorso anno ho segnalato la cosa su Actaplantarum e con l'interessamento e l'aiuto di Luigi Ghillani e di Michele Adorni e l'insostituibile consulenza dell'esperto Lorenzo Peruzzi dell'Università di Pisa siamo giunti ad una identificazione certa, ora pubblicata anche su Notulae to the Italian native vascular flora: 2 - Italian Botanist 2: 73–92. 2016.
Ecco quanto scoperto da Michele, riportato anche sulla notula:"Per quanto riguarda la presunta antica segnalazione di Crocus variegatus per il Parmense, riporto quanto afferma il Parlatore nella sua Flora Italiana (vol. III, pag. 228, anno 1858): “Barbieri me ne ha favorita una pianta dei monti di Parma: dubito però di sbaglio di luogo”. Ciò che mette in discussione il Parlatore è pertanto la provenienza del campione del Barbieri, ma non la sua identità.
Alla luce di questa scoperta, la correttezza della località indicata dal Barbieri diviene pertanto verosimile."
Si tratta perciò di una conferma che ha dovuto attendere 150 anni!
Come determinato dal Peruzzi si tratta di Crocus variegatus Hoppe & Hornsch (specie nota fino a un paio di anni fa come Crocus reticulatus Steven ex Adams) presente sinora in Lazio, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia ...ed ora anche in Emila Romagna. :D
Allego un paio di foto. Per chi volesse ulteriori notizie e immagini rimando alla segnalazione su Actaplantarum.
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Re: Crocus variegatus: ritrovato dopo 150 anni

Inviato: lun 9 gen 2017, 12:45
da frahome
Che bella storia, e con richiamo storico! Complimenti! :D

Re: Crocus variegatus: ritrovato dopo 150 anni

Inviato: lun 9 gen 2017, 19:19
da Emanuele Fior
Bravissimi tutti, complimenti davvero!
Potreste brevemente elencare (sempre ne esistano di macroscopici e siano abbordabili anche da quasi profani) i principali criteri di identificazione della specie e che li distinguono da quelle affini? In questo modo, tra un mesetto, potremmo sguinzagliare decine di cercatori di Crocus variegatus in giro per il parmense, magari con sorprese... ;-)
Grazie mille!
Emanuele

Re: Crocus variegatus: ritrovato dopo 150 anni

Inviato: lun 16 gen 2017, 19:21
da Luigi Ghillani
Crocus variegatus può essere confuso con Crocus biflorus anche perché il periodo di fioritura è più o meno lo stesso, da metà febbraio a metà marzo. Ci voleva l'occhio micidiale di Sergio Picollo, che definire solo fotografico è veramente riduttivo, per intuire che c'è qualche Crocus biflorus che poi tanto biflorus non è. Come confronto metto una foto di Crocus biflorus fatta ai Boschi di Carrega. In genere da un unico bulbo di C. biflorus si sviluppano, non sempre contemporaneamente, due scapi. I tre tepali esterni portano 3-5 striature porporine con diramazioni laterali in genere piuttoto evidenti. Fauce gialla ben marcata. Alla fioritura le foglie spesso non sovrastano il fiore. Crocus variegatus è unifloro e tutte le caratteristiche di C. biflorus sono più o meno attenuate, in particolare le striature sono molto meno marcate. È chiaro che bisogna "farci l'occhio". La prova del nove, ahimè, è che il bulbetto di C. variegatus presenta tuniche reticolate a differenza di C. biflorus. Sicuramente, oltre alle tre stazioni trovate l'anno scorso in extremis, è assai probabile che ve ne siano altre nei Boschi di Carrega e magari altrove. L'imbarazzo a rispondere alla richiesta di Emanuele è che l'eventuale operazione per fare la verifica di cui sopra, se fatta in modo non appropriato e senza le cautele del caso, rischia di danneggiare la pregiata specie.
Luigi

Re: Crocus variegatus: ritrovato dopo 150 anni

Inviato: mar 17 gen 2017, 11:31
da Emanuele Fior
Grazie Luigi, sempre preciso ed esauriente. Come spesso accade, quindi, direi che la somma di dettagli può dare un'indicazione della specie, anche se la prova definitiva,da appurare con cautela, è da lasciare agli esperti.
Ciao,
Emanuele

Re: Crocus variegatus: ritrovato dopo 150 anni

Inviato: dom 7 mag 2017, 9:33
da picollo
Dopo ulteriori indagini su campioni inviati, comprese analisi del DNA fatte dall'Università di Pisa, gli esperti (L.Peruzzi) sono giunti alla conclusione che il Crocus da me trovato nei Boschi Carrega non è C. variegatus ma Crocus etruscus, che è poi la prima ipotesi che avevamo fatto insieme con Luigi e Michele. Si tratta di un endemismo toscano per cui trattasi di segnalazione di nuova specie per l'Emilia Romagna.
Noi eravamo stati avvisati da tempo di questa modifica di determinazione, ma abbiamo pensato fosse corretto attendere la pubblicazione che è avvenuta l'altro giorno su Italian Botanist e che trovate qui:
http://italianbotanist.pensoft.net/articles.php?id=13200
Allego una foto di quest'anno fatta durante le escursioni fatte con Luigi durante le quali abbiamo verificato essere la presenza molto più diffusa di quanto pensavamo.
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Re: Crocus variegatus.No, è Crocus etruscus

Inviato: lun 8 mag 2017, 12:16
da riccardo de vivo
Notizia di pregio e grande soddisfazione per l'Autore della scoperta: penso che in questo caso la difficoltà della determinazione e l'altalenarsi dei risultati abbia alla fine resa più vivida l'emozione. Un dubbio però continua a perseguitare le pubblicazioni sul Taccuino dell'amico Sergio: è più bella la notizia o la foto che la correda?
Ciao Riccardo

Re: Crocus variegatus.No, è Crocus etruscus

Inviato: ven 12 mag 2017, 7:15
da renato
Complimenti, notizia bellissima.
Ciao
Renato

Re: Crocus variegatus.No, è Crocus etruscus

Inviato: mer 21 giu 2017, 5:31
da Adorni Michele
riccardo de vivo ha scritto:penso che in questo caso la difficoltà della determinazione e l'altalenarsi dei risultati abbia alla fine resa più vivida l'emozione

Per chi è interessato, riporto il link di come si è sviluppata la discussione sul forum di Acta Plantarum:
http://floraitaliae.actaplantarum.org/v ... 40&t=84176

Come si può vedere, alla fine è risultata corretta la determinazione che Sergio, Luigi (Ghillus tenuis) ed io (akaros e Mikado) avevamo ipotizzato fin dall’inizio e che avevamo poi confermato dopo un apposito sopralluogo ai Boschi di Carrega.
Ciao,
Michele