IL TACCUINO DEL NATURALISTA

Durante le mie numerose passeggiate a Santa Lucia incontro spesso il Sig. Giuseppe Pisseri (classe 1941), residente a Noceto ma con alcune proprietà in zona (campi e boschi), alcune delle quali molto vicine alle mie. In tali occasioni si parla un po' di tutto ma soprattutto di animali e piante. Essendo a conoscenza dei miei interessi naturalistici mi riferisce di volermi accompagnare vicino alla sua casa d'infanzia, ormai pericolante e inglobata dalla boscaglia. Mi dice che nei suoi boschi ci dovrebbero essere castagni di dimensioni importanti e cerri che i sui familiari hanno piantato quando lui era piccolo. La cosa più strana che ricorda però è la presenza di un alberello sempreverde, poco più grande di un arbusto sul versante opposto, verso Miano. Alcuni abitanti della zona lo chiamavano il "leccio" ed era l'unica latifoglia sempreverde che avessero mai visto. Mi accompagna sul posto nella mattinata di sabato 31-12-2016, parcheggiamo l'auto presso la "Fondazione Onlus Santa Lucia" che si trova vicino alla casa dove Giuseppe è nato e cresciuto. L'albero sempreverde è ancora presente e si vede bene sul versante opposto perché risalta bene in inverno e si distingue abbastanza bene anche dai numerosi alberi invasi dall'edera. Giuseppe ritiene che sia cresciuto in maniera rilevante rispetto al ricordo che aveva. Lo ringrazio per il prezioso insegnamento perché non credo che sarei mai passato in quella zona precisa. Decido di raggiungere l'albero misterioso qualche giorno dopo. Arrivarci non è facile per via delle rive scoscese, almeno da Santa Lucia, ma l'esemplare è davvero magnifico. Mi aspettavo già da prima che potesse essere interessante ma poi l'ho trovato spettacolare. Una Cerrosughera piuttosto grande e con chioma fitta. La circonferenza a petto d'uomo è circa 180 cm. Le foglie da luce presentano sulla pagina inferiore una fitto tomento biancastro che le rende vellutate come le foglie da luce di alcuni castagni. L'esemplare produce anche numerose foglie da ombra prive di detta peluria e dalla lamina piuttosto sottile, non particolarmente coriacee se paragonate a quelle dei cerri e delle roverelle confinanti. La corteccia è simile a quella degli altri cerri ma un po' più chiara e con una suberosità non molto accentuata. Vegeta su un suolo arenaceo giallastro in compagnia soprattutto di Cerri, Roverelle, Ornielli, con qualche ciavardello e qualche castagno moribondo. Trascinato dall'entusiasmo posto un po' di foto.
Daniele

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Luigi