Segnalatami questa strana presenza da mia sorella Stella e da suo marito Claudio sono andato a verificare di persona e mi sono travato di fronte a questi rigogliosi esemplari di serpentaria (Dracunculus vulgaris) in piena fioritura. Alcuni fiori sono veramente enormi per le nostre abitudini e raggiungono il mezzo metro. Per fortuna la fresa che ha sfalciato l'erba lungo la strada le ha per ora risparmiate essendo la scarpata in quel tratto di strada piuttosto alta.
Strana pianta e mi risulta non certo frequente dalle nostre parti, ma su questo sarà più preciso Luigi.
Dracunculus vulgaris nel Parco del Taro
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Sergio, curioso di natura
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Re: Dracunculus vulgaris nel Parco del Taro
Altra inquadratura che mette bene in mostra la forma del fiore.
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Re: Dracunculus vulgaris nel Parco del Taro
Pianta mai vista, dall'aspetto...inquietante
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Re: Dracunculus vulgaris nel Parco del Taro
Ottima scoperta!
Questa mattina, giusto per non farci mancare nulla, le ultime due piante in fiore (le altre sono già sfiorite) non c'erano più, rimosse da mano ignota. Ieri a mezzogiorno c'erano ancora.
Ciao,
Emanuele
Questa mattina, giusto per non farci mancare nulla, le ultime due piante in fiore (le altre sono già sfiorite) non c'erano più, rimosse da mano ignota. Ieri a mezzogiorno c'erano ancora.
Ciao,
Emanuele
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Re: Dracunculus vulgaris nel Parco del Taro
sPERO CHE CHI LE HA PRESE NON RIESCA PIù A LIBERARSI DELLA PUZZA E VENGA RICOPERTO DA MOSCHE E MOSCONI, che lo riconoscono per quello che è. Grrr...
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Re: Dracunculus vulgaris nel Parco del Taro
Daniela mi costringe ad infierire. Una mano ignota? O la mano di un idiota?
La Serpentaria (per il fusto che assomiglia ad un serpente) o Dragonea (per la forma dell'infiorescenza) è specie mediterranea piuttosto rara nel Parmense. E nuova comunque per il Parco del Taro! Questa stazione è veramente molto ricca. La pianta fiorita emette un'odore di cadavere che attira mosche, mosconi e moscerini che provvedono all'impollinazione con modalità assai curiose comuni alla famiglia delle Aracee. (v. nota da Actaplantarum).
Luigi
Gli insetti pronubi sono attirati dall'intensa secrezione zuccherina di cui sono avidi e dal caldo dell'ambiente prodotto dalla spata per reazioni chimiche. Il calore permette la vaporizzazione di queste sostanze e gli insetti attirati, penetrano nella base della spata e rimangono imprigionati da 2 corone di peli rivolti verso il basso. (la temperatura interna della pianta durante l'impollinazione sale tra i 48 ai 51°C.) essi cercando di uscire si imbrattono di polline ,trasportandolo sui fiori femminili, portando a termine il compito che la natura gli affidato. Ad impollinazione avvenuta, l'infiorescenza si affloscia, i peli interni appassiscono permettendo così l'uscita degli insetti. (da Actaplantarum)
La Serpentaria (per il fusto che assomiglia ad un serpente) o Dragonea (per la forma dell'infiorescenza) è specie mediterranea piuttosto rara nel Parmense. E nuova comunque per il Parco del Taro! Questa stazione è veramente molto ricca. La pianta fiorita emette un'odore di cadavere che attira mosche, mosconi e moscerini che provvedono all'impollinazione con modalità assai curiose comuni alla famiglia delle Aracee. (v. nota da Actaplantarum).
Luigi
Gli insetti pronubi sono attirati dall'intensa secrezione zuccherina di cui sono avidi e dal caldo dell'ambiente prodotto dalla spata per reazioni chimiche. Il calore permette la vaporizzazione di queste sostanze e gli insetti attirati, penetrano nella base della spata e rimangono imprigionati da 2 corone di peli rivolti verso il basso. (la temperatura interna della pianta durante l'impollinazione sale tra i 48 ai 51°C.) essi cercando di uscire si imbrattono di polline ,trasportandolo sui fiori femminili, portando a termine il compito che la natura gli affidato. Ad impollinazione avvenuta, l'infiorescenza si affloscia, i peli interni appassiscono permettendo così l'uscita degli insetti. (da Actaplantarum)
Re: Dracunculus vulgaris nel Parco del Taro
Emanuele Fior ha scritto:Ottima scoperta!
Questa mattina, giusto per non farci mancare nulla, le ultime due piante in fiore (le altre sono già sfiorite) non c'erano più, rimosse da mano ignota. Ieri a mezzogiorno c'erano ancora.
Ciao,
Emanuele
Inquietante... chi se le metterebbe in casa. Immagino tagliate (solo tagliate vero?) solo per mostrarle come strano trofeo a qualcuno. Fine miseranda per un così sofisticato apparato tecnologico floreale! Purtroppo le dimensioni non aiutano a farla rientrare tra i fenomeni minimi...
Quel che non accadde ad opra della fresa dello stradino
inevitabilmente si realizza per mano di un cret...
...e spero proprio che questa volta i fotografi non centrino...
Sergio, curioso di natura
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Re: Dracunculus vulgaris nel Parco del Taro
Un'amica ne ha trovato una stazione nei pressi di Langhirano. Alcuni tagliati da un'imballatrice ma altri ancora in piedi, a quanto pare. Due posti ben distanti. Come succede che una pianta mai vista o rarissima (e, date le dimensioni, non sfuggente) compaia all'improvviso in posti diversi e in numerosi esemplari?
https://www.facebook.com/barbara.carella.5/posts/10202978410915188?comment_id=10202989706637574&offset=0&total_comments=13
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Re: Dracunculus vulgaris nel Parco del Taro
Ed invece secondo me il complicato sistema fecondazione degli ovari è proprio degno di rientrare nei #fenomeniMinimi, allego la foto dell'imboccatura per gli insetti, sotto lo spadice maleodorante, si vedono bene i "peli" che permettono l'entrata ma non l'uscita del pronubo e una sezione dell'intero apparato riproduttivo di Arum italicum dove è ben evidenziata la trappola a tempo: entrata, chiusura della trappola, fiori maschili, altra trappola, fiori femminili da impollinare. Il sistema lo ha spiegato bene Luigi.
Ciao, anguis
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Re: Dracunculus vulgaris nel Parco del Taro
Eccellente rappresentazione fotografica del fenomeno minimo!
Luigi
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