Nuova stazione di Omphalodes verna Moench
Inviato: mer 11 apr 2012, 21:08
Nel corso di una recentissima escursione nella zona ad Est di Tarsogno, in Comune di Albareto, oltre all’osservazione di alcune specie interessanti e graziose come ad es. l’Erica arborea (Erica arborea L.), l’Arabetta caucasica (Arabis alpina L. subsp. caucasica (Willd.)Briq.), la Calta palustre (Caltha palustris L.), il Cipollaccio fistoloso (Gagea lutea (L.) Ker Gawl), la Viola selvatica (Viola canina L.), il Nontiscordardimè dei boschi (Myosotis sylvatica Hoffm.), rendiamo noto attraverso il Taccuino del rinvenimento di una nuova stazione di Omphalodes verna Moench (Borrana primaverile, fam. Boraginaceae) nell’Appennino parmense. In accordo con le esigenze della specie, che è una orofita Sud-Est europea, essa vegeta con diverse decine di es. su scarpatelle fresche e ombreggiate presso un tracciato e piccoli rii, ai margini di querco-carpineto con castagno e qualche faggio, in versante con esposizione Nord-Est, a q. 820 m slm circa.
In base alle informazioni del nostro data-base sulla flora del parmense – e salvo aggiornamenti inediti a noi non noti – trattasi della terza stazione certa nella provincia di Parma, e della sesta regionale, di questa entità così rara nell’Appennino emiliano, nota con certezza in Emilia-Romagna solo per altre 3 stazioni nell’alto Piacentino trovate fra il 1990 e il 1994 (V.Trebbia fra il M. delle Tane e il M.Dego, Romani & Alessandrini, 2001, Bracchi & Romani, 2010) e altre 2 nel parmense trovate tra il 1993 e il 1997 (Dint. P.so S.Donna e M.Pelpi, Ghillani 2000, Atti Workshop “Esplorazioni naturalistiche nel parmense” del 1997); sembrerebbero quindi mancare da almeno un quindicennio nuove segnalazioni della specie nella nostra regione. L’unica segnalazione “storica” del parmense – “luoghi freschissimi e ombreggiati presso Casale di Tornolo”, Bolzon 1920, che richiama sue stesse pubblicazioni del 1906 e l’Erbario Passerini di metà ‘800 – non ci risulta essere mai stata confermata, anche se riteniamo verosimile che tale zona – distante da questa pochi km in linea d’aria pur da essa separata dalla mole del M.Zuccone - possa tuttora ospitare la specie.
In base a quanto sopra la nuova stazione dovrebbe essere la più meridionale certa dell’Emilia-Romagna e quella posta a quota più bassa (le altre sono poste tutte oltre i 900-1000 m). In Italia la specie è nota finora per Friuli V.G., Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e parte settentrionale della Toscana (Lunigiana, Garfagnana, Alpi Apuane); in quest’ultima regione peraltro è citata come Aliena nella Checklist di Conti et al. (2005).
Segue documentazione fotografica.
Andrea Saccani – Foto di Monica Salvoni
In base alle informazioni del nostro data-base sulla flora del parmense – e salvo aggiornamenti inediti a noi non noti – trattasi della terza stazione certa nella provincia di Parma, e della sesta regionale, di questa entità così rara nell’Appennino emiliano, nota con certezza in Emilia-Romagna solo per altre 3 stazioni nell’alto Piacentino trovate fra il 1990 e il 1994 (V.Trebbia fra il M. delle Tane e il M.Dego, Romani & Alessandrini, 2001, Bracchi & Romani, 2010) e altre 2 nel parmense trovate tra il 1993 e il 1997 (Dint. P.so S.Donna e M.Pelpi, Ghillani 2000, Atti Workshop “Esplorazioni naturalistiche nel parmense” del 1997); sembrerebbero quindi mancare da almeno un quindicennio nuove segnalazioni della specie nella nostra regione. L’unica segnalazione “storica” del parmense – “luoghi freschissimi e ombreggiati presso Casale di Tornolo”, Bolzon 1920, che richiama sue stesse pubblicazioni del 1906 e l’Erbario Passerini di metà ‘800 – non ci risulta essere mai stata confermata, anche se riteniamo verosimile che tale zona – distante da questa pochi km in linea d’aria pur da essa separata dalla mole del M.Zuccone - possa tuttora ospitare la specie.
In base a quanto sopra la nuova stazione dovrebbe essere la più meridionale certa dell’Emilia-Romagna e quella posta a quota più bassa (le altre sono poste tutte oltre i 900-1000 m). In Italia la specie è nota finora per Friuli V.G., Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e parte settentrionale della Toscana (Lunigiana, Garfagnana, Alpi Apuane); in quest’ultima regione peraltro è citata come Aliena nella Checklist di Conti et al. (2005).
Segue documentazione fotografica.
Andrea Saccani – Foto di Monica Salvoni