Nel corso di una recentissima escursione nella zona ad Est di Tarsogno, in Comune di Albareto, oltre all’osservazione di alcune specie interessanti e graziose come ad es. l’Erica arborea (Erica arborea L.), l’Arabetta caucasica (Arabis alpina L. subsp. caucasica (Willd.)Briq.), la Calta palustre (Caltha palustris L.), il Cipollaccio fistoloso (Gagea lutea (L.) Ker Gawl), la Viola selvatica (Viola canina L.), il Nontiscordardimè dei boschi (Myosotis sylvatica Hoffm.), rendiamo noto attraverso il Taccuino del rinvenimento di una nuova stazione di Omphalodes verna Moench (Borrana primaverile, fam. Boraginaceae) nell’Appennino parmense. In accordo con le esigenze della specie, che è una orofita Sud-Est europea, essa vegeta con diverse decine di es. su scarpatelle fresche e ombreggiate presso un tracciato e piccoli rii, ai margini di querco-carpineto con castagno e qualche faggio, in versante con esposizione Nord-Est, a q. 820 m slm circa.
In base alle informazioni del nostro data-base sulla flora del parmense – e salvo aggiornamenti inediti a noi non noti – trattasi della terza stazione certa nella provincia di Parma, e della sesta regionale, di questa entità così rara nell’Appennino emiliano, nota con certezza in Emilia-Romagna solo per altre 3 stazioni nell’alto Piacentino trovate fra il 1990 e il 1994 (V.Trebbia fra il M. delle Tane e il M.Dego, Romani & Alessandrini, 2001, Bracchi & Romani, 2010) e altre 2 nel parmense trovate tra il 1993 e il 1997 (Dint. P.so S.Donna e M.Pelpi, Ghillani 2000, Atti Workshop “Esplorazioni naturalistiche nel parmense” del 1997); sembrerebbero quindi mancare da almeno un quindicennio nuove segnalazioni della specie nella nostra regione. L’unica segnalazione “storica” del parmense – “luoghi freschissimi e ombreggiati presso Casale di Tornolo”, Bolzon 1920, che richiama sue stesse pubblicazioni del 1906 e l’Erbario Passerini di metà ‘800 – non ci risulta essere mai stata confermata, anche se riteniamo verosimile che tale zona – distante da questa pochi km in linea d’aria pur da essa separata dalla mole del M.Zuccone - possa tuttora ospitare la specie.
In base a quanto sopra la nuova stazione dovrebbe essere la più meridionale certa dell’Emilia-Romagna e quella posta a quota più bassa (le altre sono poste tutte oltre i 900-1000 m). In Italia la specie è nota finora per Friuli V.G., Veneto, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e parte settentrionale della Toscana (Lunigiana, Garfagnana, Alpi Apuane); in quest’ultima regione peraltro è citata come Aliena nella Checklist di Conti et al. (2005).
Segue documentazione fotografica.
Andrea Saccani – Foto di Monica Salvoni
Nuova stazione di Omphalodes verna Moench
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Nuova stazione di Omphalodes verna Moench
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Re: Nuova stazione di Omphalodes verna Moench
Ottima e importante segnalazione di Carifillaceo.
Aggiungo che questa rara boraginacea si trova anche nel Comune di Bedonia in Val Gelana, dove l'ho rinvenuta nei primi giorni di maggio del 1998.
Allego per curiosità una foto "in bianco" di Omphalodes scattata in una delle stazioni nei pressi del Passo di Santa Donna (dove si trova sia ad est che a ovest del Passo).
Luigi
Aggiungo che questa rara boraginacea si trova anche nel Comune di Bedonia in Val Gelana, dove l'ho rinvenuta nei primi giorni di maggio del 1998.
Allego per curiosità una foto "in bianco" di Omphalodes scattata in una delle stazioni nei pressi del Passo di Santa Donna (dove si trova sia ad est che a ovest del Passo).
Luigi
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Re: Nuova stazione di Omphalodes verna Moench
Bene, quindi le stazioni parmensi certe, di cui 3 trovate tra il 1993 e il 1998 e 1 nelle scorse settimane, sembrano quattro, concentrate nel comprensorio dell'alta Val Taro. Curiosa la forma albina, nella stazione da noi trovata la variabilità cromatica osservata andava dal blu al rosso purpureo.
Ciao
Andrea "Cariofillaceo"
Ciao
Andrea "Cariofillaceo"

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Re: Nuova stazione di Omphalodes verna Moench
Altre due stazioni di questa pianta, già comunicate a Luigi a suo tempo, sono:
1) Passo di Cento Croci, bosco del rio Pradetto, vicino agli impianti di Douglasia del Pavari
2) Passo dei Due Santi, nella faggeta dell'alto Tarodine (questa è la più meridionale).
Entrambe in comune di Albareto, scoperte tra il 2007 e il 2008.
1) Passo di Cento Croci, bosco del rio Pradetto, vicino agli impianti di Douglasia del Pavari
2) Passo dei Due Santi, nella faggeta dell'alto Tarodine (questa è la più meridionale).
Entrambe in comune di Albareto, scoperte tra il 2007 e il 2008.
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Re: Nuova stazione di Omphalodes verna Moench
Non possiamo che rallegrarci di ulteriori segnalazioni di un pianta rara. Se Luigi ne era al corrente strano che, visto che è intervenuto segnalando la stazione della Val Gelana, non abbia ricordato anche questi altri 2 siti, a maggior ragione se questi non sono stati mai resi noti in nessuna pubblicazione o sito web. Rimane il fatto che la presenza della specie nel parmense sembra rimanere quasi costantemente legata alla fascia boschiva montana oltre i 1000 m nell'alto comprensorio della Val Taro.
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Re: Nuova stazione di Omphalodes verna Moench
Io ho un ricordo vago, sul quale non posso giurare perché è passato tanto tempo, che nei primi anni 90 fosse presente lungo il Rio Gelana sotto Montarsiccio e sulla strada che dalla gola di Carniglia sale a Tornolo. Lo riporto, pur con dubbio, per invitare chi potesse, il prossimo anno, a verificare se il ricordo sia veritiero o frutto di abbaglio, visto che in entrambi i casi sarebbe ben al di sotto dei 1000m, pur se in situazioni di forra con inversione termica.
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Re: Nuova stazione di Omphalodes verna Moench
Mi scuso con Guido (e con Andrea) per non essermi ricordato delle sue segnalazioni! Ogni tanto evidentemente si blocca qualche file! La stazione della Val Gelana scende ben sotto i 1000 m. ma è comunque evidente che l'areale nel Parmense è decisamente più vasto di quanto riportato dal Pignatti per Casale di Tornolo.
Luigi
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Re: Nuova stazione di Omphalodes verna Moench
Ricapitolando, da questi confronti, e salvo ulteriori aggiornamenti, si può considerare che in Regione Omphalodes verna Moench sia certamente pianta rara pur se non come noto in precedenza, nota solo per il piacentino e il parmense dove sembra raggiungere il limite orientale regionale, e trovi il suo habitat d'elezione in boschi e margini montani preferibilmente dai attorno ai 1000 m e oltre, potendo scendere - comportamento analogo ad altre specie - più in basso in situazioni microclimatiche fresche e umide. Mi pare che, secondo quanto finora accertato, nel parmense le stazioni note siano poste nel territorio compreso a Nord dal P.so S.Donna e M.Pelpi, ad Est e Sud dal P.so Due Santi, a Sud-Ovest dalla zona di Tarsogno e P.so Cento Croci, ad Ovest dalla Val Gelana. E' verosimile che all'interno di questo territorio possano esservi - confermati o rinvenuti - altri popolamenti, mentre eventuali nuove segnalazione esterne ne amplierebbero l'areale parmense.
Ciao a tutti!
Andrea "Cariofillaceo"
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Andrea "Cariofillaceo"
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Re: Nuova stazione di Omphalodes verna Moench
Sintesi perfetta!
Luigi
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