Anche se appartenenti all'universo Helleborine,sono comunque belle anche se prive di clorofilla
Ciao Maurizio
Strane Epipactis...
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Re: Strane Epipactis...
Il 30 luglio,abbiamo trovato un'altra Epipactis "rosa"
Ciao Maurizio
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Re: Strane Epipactis...
Le helleborine non dovrebbero avere la punta del labello piegata di sotto?
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Re: Strane Epipactis...
guidosardella ha scritto:Le helleborine non dovrebbero avere la punta del labello piegata di sotto?
Dovrebbero,ma....
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Re: Strane Epipactis...
Ciao Guido, sarebbe troppo bello che, nell'estesa variabilità di Epipactis helleborine, avessimo dei punti di certezza così nitidi.
In realtà l'incontro con piante di helleborine aventi l'epichilo che non ribatte è evento nemmeno tanto raro. Nei soggetti trovati da Franca e Maurizio semmai il carattere più lontano da helleborine è rappresentato dal bocciolo molto lungo, che potrebbe far pensare ad altro. Non dimentichiamo però che siamo di fronte a una pianta anomala, un lusus, e certe deformità o stranezze sono quindi da mettere in conto. Per determinarla con buoni margini di probabilità conviene fissarsi sugli aspetti più normali, e qui il ginostemio è tutto di helleborine, insieme a qualche altro elemento morfologico. Il dubbio iniziale che potesse essere un lusus di neglecta si è sciolto dopo aver visto le ultime foto. Altre cose proprio non ci stanno. Un caro saluto Riccardo
In realtà l'incontro con piante di helleborine aventi l'epichilo che non ribatte è evento nemmeno tanto raro. Nei soggetti trovati da Franca e Maurizio semmai il carattere più lontano da helleborine è rappresentato dal bocciolo molto lungo, che potrebbe far pensare ad altro. Non dimentichiamo però che siamo di fronte a una pianta anomala, un lusus, e certe deformità o stranezze sono quindi da mettere in conto. Per determinarla con buoni margini di probabilità conviene fissarsi sugli aspetti più normali, e qui il ginostemio è tutto di helleborine, insieme a qualche altro elemento morfologico. Il dubbio iniziale che potesse essere un lusus di neglecta si è sciolto dopo aver visto le ultime foto. Altre cose proprio non ci stanno. Un caro saluto Riccardo
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Re: Strane Epipactis...
Riccardo, esistono chiavi del genere Helleborine affidabili, oggi?
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Re: Strane Epipactis...
Ciao Riccardo. Te lo chiedo anch'io. Purtroppo anche nel recente bel libro del GIROS "Orchidee d'Italia" manca una chiave del genere.
Luigi
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Re: Strane Epipactis...
Ciao a tutti. Sinceramente non so se in tempi recenti vi sia stato qualcuno che abbia tentato di impostare chiavi di riconoscimento per le Epipactis, ma penso che un tentativo del genere risulterebbe facile, ma inutile, per le specie senza problemi di identificazione (atrorubens, microphylla, purpurata), con qualche problema per muelleri, placentina, rhodanensis, bugacensis, distans, ma diventerebbe un groviglio contraddittorio e insolubile con specie ad alta variabilità come helleborine, leptochila e neglecta, phyllantes ed altre ancora presenti in Italia o per ora solo all'estero.
Hanno provato ad esempio gli studiosi francofoni (Delforge e altri) a fissare nel pedicello rosso un carattere distintivo perentorio per helleborine, ma penso si stiano ancora leccando le ferite. Intendiamoci il particolare non è sbagliato e anzi in certi casi molto utile, ma ritenerlo un valore assoluto non corrisponde a una realtà con cui ci confrontiamo sempre più spesso. Si pensi che neglecta può essere autogama oppure allogama. E. greuteri è radicalmente autogama, ma in Italia, in Calabria, è radicalmente allogama: e nel libro del GIROS, presi da una certa abitudine nostrana di ispirarsi molto agli scritti altrui, hanno finito per descrivere dettagliatamente la greuteri greca, invece di quella nazionale, che presenta un ginostemio assolutamente antitetico. Si potrebbe andare avanti a scriverne per pagine: come fai a fornire chiavi quando persino caratteri che appaiono fondamentali variano all'interno della stessa specie. Per non parlare delle frequenti ibridazioni, a volte difficili da riconoscere con certezza, che incasinano ulteriormente il quadro. Con parecchie specie di Epipactis diventa indispensabile unire all'analisi dei singoli caratteri una successiva capacità di sintesi, che non si faccia sviare da aspetti contraddittori, spesso inevitabili. In fondo è proprio qui che nasce l'interesse per un genere che ti costringe sempre a ragionare, valutare, discernere senza concederti meccanismi automatici e collaudati per un riconoscimento tranquillo e senza riflessione.
C'è poco da fare, con una bella fetta di Epipactis occorre esperienza, averne viste e studiate molte e anche riallenare spesso l'occhio su buona e ricca documentazione fotografica, per poter sperare di sciogliere dubbi che si presentano ricorrentemente.
Se la cosa appassiona diventa un grande piacere, altrimenti ci si può anche irritare con questo genere di Orchidee.
Qualora vi sia in qualcuno interesse sull'argomento, per me è sempre un piacere tornarne a parlare. Un saluto Riccardo
Hanno provato ad esempio gli studiosi francofoni (Delforge e altri) a fissare nel pedicello rosso un carattere distintivo perentorio per helleborine, ma penso si stiano ancora leccando le ferite. Intendiamoci il particolare non è sbagliato e anzi in certi casi molto utile, ma ritenerlo un valore assoluto non corrisponde a una realtà con cui ci confrontiamo sempre più spesso. Si pensi che neglecta può essere autogama oppure allogama. E. greuteri è radicalmente autogama, ma in Italia, in Calabria, è radicalmente allogama: e nel libro del GIROS, presi da una certa abitudine nostrana di ispirarsi molto agli scritti altrui, hanno finito per descrivere dettagliatamente la greuteri greca, invece di quella nazionale, che presenta un ginostemio assolutamente antitetico. Si potrebbe andare avanti a scriverne per pagine: come fai a fornire chiavi quando persino caratteri che appaiono fondamentali variano all'interno della stessa specie. Per non parlare delle frequenti ibridazioni, a volte difficili da riconoscere con certezza, che incasinano ulteriormente il quadro. Con parecchie specie di Epipactis diventa indispensabile unire all'analisi dei singoli caratteri una successiva capacità di sintesi, che non si faccia sviare da aspetti contraddittori, spesso inevitabili. In fondo è proprio qui che nasce l'interesse per un genere che ti costringe sempre a ragionare, valutare, discernere senza concederti meccanismi automatici e collaudati per un riconoscimento tranquillo e senza riflessione.
C'è poco da fare, con una bella fetta di Epipactis occorre esperienza, averne viste e studiate molte e anche riallenare spesso l'occhio su buona e ricca documentazione fotografica, per poter sperare di sciogliere dubbi che si presentano ricorrentemente.
Se la cosa appassiona diventa un grande piacere, altrimenti ci si può anche irritare con questo genere di Orchidee.
Qualora vi sia in qualcuno interesse sull'argomento, per me è sempre un piacere tornarne a parlare. Un saluto Riccardo
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Re: Strane Epipactis...
Parole Sante,quelle di Riccardo.
Le Epipactis, sono così ...prendere o lasciare.Si amano o si odiano...
Ciao Maurizio
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Re: Strane Epipactis...
A questo punto mi piacerebbe sapere quali sono i criteri che "fissano" queste specie... non è che si sta dando un nome specifico ad individui, piuttosto che a specie?
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