Cencio molle - Abutilon theophrasti Medik.

Luigi Ghillani
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Cencio molle - Abutilon theophrasti Medik.

Messaggioda Luigi Ghillani » ven 16 ott 2009, 22:08

Abutilon theophrasti Medik. è un'esotica invasiva presente soprattutto in pianura nei campi coltivati e negli incolti, ma in espansione verso l'alto dal momento che la foto che allego è stata scattata a Careno di Pellegrino. E' una malvacea dai fiori gialli chiamata Cencio molle per la consistenza flaccida delle foglie.
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Alessandro Vitale
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Re: Cencio molle - Abutilon theophrasti Medik.

Messaggioda Alessandro Vitale » dom 18 ott 2009, 17:56

Indice dei mutamenti climatici o semplice adattamento selettivo? Mi pare che la specie sia annoverata tra la flora infestane delle colture mais, probabilemente a causa del suo ciclo macrotermico corrispondente a quello del cereale. Nonostante il largo impiego di diserbanti, non ha smesso di estendere il suo areale, a dimostrazione ancora una volta delle grandi potenzialità della natura.

Umberto Ferrando
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Re: Cencio molle - Abutilon theophrasti Medik.

Messaggioda Umberto Ferrando » ven 11 dic 2009, 13:09

Alessandro Vitale ha scritto:Indice dei mutamenti climatici o semplice adattamento selettivo?


E' difficile dare una risposta, perché la presenza di Abutilon theophrasti Medik. nella pianura padana non è una novità degli ultimi decenni, anzi esistono dati floristici risalenti alla prima metà del XIX secolo e segnalazioni ancora più antiche (fine XVI secolo), la sua presenza sembra comunque declinare progressivamente a partire dai primi decenni del '900, fino alla scomparsa totale da molti settori della Val Padana nella seconda metà del XX secolo; dai primi anni '80 è cominciata invece una fase di espansione che continua tutt'ora. In Flora d'Italia (1982) Pignatti segnala Abutilon theophrasti come specie sinantropica dei campi coltivati, specificando che è quasi ovunque scomparsa (situazione coerente con i dati distributivi dei decenni '60 e '70), il mio sospetto è che le sorti di questa pianta siano più o meno legate al successo economico delle colture sarchiate: negli anni '50, '60 e '70 molte zone prima coltivate a mais furono convertite a colture intensive di frumento, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80 avvenne invece una riconversione al mais di terreni precedentemente destinati alla coltura del grano tenero, negli anni '90 al mais cominciò ad affiancarsi la soia (altra coltura sarchiata in cui l'Abutilon theophrasti prospera), di fatto Abutilon theophrasti si comporta da infestante solo nelle colture sarchiate, mentre nelle colture non sarchiate la sua comparsa è sporadica, è quindi quasi certo che la disseminazione sia agevolata dalla sarchiatura meccanica, come avviene per altre malvacee (notoriamente per Hibiscus trionum). Penso, invece, che i mutamenti climatici abbiano avuto scarsa importanza nella diffusione di questa specie: Abutilon theophrasti è originario dell'Europa sud-orientale e dell'Asia occidentale e centrale (la fascia di pianure che dall'Ucraina meridionale raggiunge il Caspio, l'Iran, il Kazakhstan e la Cina occidentale) ed è quindi una specie ben adattata a climi continentali con estati piuttosto calde e inverni rigidi.

A presto
Umberto


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